Ospedale Città di Castello, donati 6 televisori 32″ alla Pediatria

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E’ stata l’associazione I Fiori di Lillà ad effettuarla

   

 

L’associazione I Fiori di Lillà di Città di Castello ha donato 6 televisori 32″ al reparto di Pediatria dell’ospedale di Città di Castello. La cerimonia si è svolta martedì 13 giugno presso una camera di degenza del reparto alla presenza di Elena Signorelli, presidente Fiori di Lillà Città di Castello, Gioia Calagreti, dirigente medico del Presidio ospedaliero Alto Tevere, Guido Pennoni, direttore della Pediatria del Presidio ospedaliero Alto Tevere, e Alfredo Baldicchi, coordiantore infermieristico dell’Unità operativa di Pediatria del Presidio ospedaliero Alto Tevere.

“Ringraziamo l’associazione I Fiori di Lillà per i 6 televisori a schermo piatto di ultima generazione, destinati ognuno alle camere di degenza dei bambini ricoverati. Questo utile dono contribuirà a rendere più gradevole il soggiorno dei bambini malati e dei loro familiari. L’accoglienza e l’empatia sono prerogative fondamentali del reparto che, con i suoi medici, infermieri e operatori sanitari, si prodiga quotidianamente per garantire un elevato livello di cura, anche sotto il profilo umano”, hanno dichiarato il direttore Guido Pennoni ed il coordinatore infermieristico Alfredo Baldicchi.

“L’associazione I Fiori di Lillà – ha detto la presidente Elena Signorelli – ha deciso di donare questi televisori per cercare di alleggerire il difficile momento del ricovero per i bambini creando momenti di svago con i loro programmi televisivi preferiti”.

Gioia Calagreti, infine, a nome della Direzione di Presidio e Aziendale ha ringraziato “I Fiori di Lillà che, come in passato, continuano a contribuire al miglioramento del confort del reparto di pediatria tramite le proprie donazioni. Le associazioni del territorio dimostrano vicinanza al nostro nosocomio e ai pazienti ricoverati, in questo caso lo sono stati ai pazienti pediatrici, la cui degenza è particolarmente peculiare che comporta sofferenza per loro stessi e per i genitori durante il ricovero”.