Nuovo Turreno, presentato il progetto del primo stralcio: lavori nel 2024

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Dalla Regione in arrivo un ulteriore finanziamento di 4 milioni

   

Un polo per la fruizione e la produzione della cultura in grado di garantire, anche attraverso l’innovazione digitale, un’offerta il più possibile ampia e variegata, capace di andare oltre l’originaria vocazione teatrale all’insegna di una marcata polifunzionalità. È questo il volto che l’ex cinema-teatro Turreno a Perugia assumerà nelle intenzioni dell’amministrazione comunale di Perugia, che ha presentato alla città il progetto esecutivo relativo al primo stralcio di interventi per il recupero e la rifunzionalizzazione del complesso di piazza Danti.

All’incontro nella sala dei Notari di Palazzo dei Priori, moderato dalla giornalista Noemi Campanella, a portare i saluti istituzionali sono stati gli assessori del Comune di Perugia Margherita Scoccia (Urbanistica) e Leonardo Varasano (Cultura), l’assessore regionale Paola Agabiti (Riqualificazione urbana e Centri storici), la presidente della Fondazione Perugia, Cristina Colaiacovo, e il presidente dell’Ordine degli architetti, Marco Petrini Elce.

Il progetto è stato illustrato dal dirigente dell’Area Opera pubbliche del Comune di Perugia, Fabio Zepparelli, da Roberto Pedicini per lo Studio Abacus srl e da Gian Luigi Sylos Labini di Smn Architetti. Dopo gli interventi di Gianluca Laurenzi, presidente della Fondazione Umbria Jazz, e di Antonio Bartolini, professore di diritto amministrativo dell’Università degli studi, le conclusioni sono state affidate al sindaco Romizi. Hanno partecipato autorità civili e militari, tra cui il presidente dell’assemblea legislativa regionale Marco Squarta.

L’obiettivo del primo stralcio è realizzare le principali opere strutturali e impiantistiche relative a tutto il complesso dell’ex Turreno e, al contempo, restituire alla città gli spazi che un tempo ospitavano l’ex cinema Turrenetta, rifunzionalizzati e ampliati grazie all’acquisto, da parte del Comune, di un locale affacciato su via Bartolo destinato a essere il nuovo ingresso al foyer. La polifunzionalità, in relazione alla Turrenetta, acquista peraltro un duplice significato: l’adeguamento degli spazi, infatti, da un lato li renderà funzionali a diversi tipi di attività culturali e, dall’altro, idonei a essere utilizzati in maniera integrata o accessoria alla sala più grande o in piena autonomia.  Più in dettaglio, il primo stralcio comprende: opere edili, arredi e forniture per la Turrenetta; opere strutturali generali per Turreno e Turrenetta; demolizioni e ricostruzioni generali per Turreno e Turrenetta; dotazioni tecnologiche per allestimento scenico per la Turrenetta.

L’inizio dei lavori, che daranno vita a uno spazio culturale innovativo, flessibile e al tempo stesso coerente con il ruolo centrale che la struttura ha sempre ricoperto nella vita socio-culturale della città sin dalla seconda metà dell’Ottocento, è previsto entro la primavera del 2024, dopo l’espletamento della gara ora in fase di pubblicazione. La durata prevista per i lavori è di 18 mesi.

Il progetto esecutivo presentato nella sala dei Notari, elaborato dal raggruppamento temporaneo di professionisti con mandatario S.M.N. Studio di architettura – G.L. Sylos Labini e Partners S.S.T.P., con la collaborazione di Abacus Ingegneria per la parte strutturale, prevede un importo complessivo di 4,5 milioni, di cui 2,9 afferenti al programma regionale Fondo per lo sviluppo e coesione 2014-2020, 245mila euro quale cofinanziamento del Comune, a cui è demandata la realizzazione dell’intervento, e 1,4 milioni quale contributo della Fondazione Perugia.

Lo stralcio funzionale discende dal progetto preliminare generale per il Nuovo Turreno redatto nel 2022 dopo un aggiornamento delle originarie linee di indirizzo. L’amministrazione comunale, infatti, ha ritenuto opportuno prevedere una più estesa articolazione delle funzioni, legate ad attività sia tradizionali sia innovative, e la massima flessibilità degli spazi pur nel rispetto dell’impianto architettonico, oltre alla suddivisione dell’intervento per stralci funzionali. Dopo il primo stralcio già finanziato, l’operazione di recupero potrà proseguire contando già su un ulteriore finanziamento regionale di 4 milioni, inserito sempre nell’ambito del Fondo per lo sviluppo e la coesione.

La rinascita dell’ex teatro è inserita in un più ampio processo di interventi sul centro storico che ha visto riqualificazioni e aperture di contenitori culturali con cui il Nuovo Turreno dovrà vivere in rapporto simbiotico per accrescere in modo decisivo l’attrattività di questa zona della città.

La Turrenetta potrà ospitare fino a un massimo di 175 persone e il Turreno circa mille. Quando le due strutture lavoreranno insieme potranno garantire una capienza anche maggiore.

SALUTI ISTITUZIONALI

Margherita Scoccia:

“Il recupero di un luogo profondamente identitario per la città come il Turreno, voluto da Comune di Perugia, Regione Umbria e Fondazione Perugia, muove dall’intento di restituirlo alla comunità senza cancellare il suo passato, ma reinterpretandolo in chiave contemporanea, in simbiosi, e non in antagonismo, con gli altri importantissimi contenitori culturali del centro storico su cui si sta altrettanto scommettendo. Da questo presupposto, dunque, nasce il progetto che oggi presentiamo: un Turreno ancora presente, valorizzato nella sua struttura e potenziato come involucro fisico contemporaneo polifunzionale. Gli interventi, anzitutto di carattere consolidativo e strutturale, comporteranno la messa in pristino di tutta la struttura andando a riscoprire lo spazio interno allargato, con la messa in vista della cupola originale oggi occlusa dal controsoffitto moderno. Valorizzeranno, inoltre, lo spazio della platea come piazza coperta e allestibile in modo da fungere da spazio sociale, da teatro arena e da area convegnistica. Nasceranno due sale indipendenti, quella del Turreno come lo conosciamo, nelle sue diverse funzioni, sia lo spazio più contenuto della Turrenetta, reso indipendente attraverso l’acquisizione dei locali attigui di via Bartolo, dove sarà collocato l’ingresso ed il foyer dedicato. Quest’ultima sala sarà in grado di ospitare circa 150 persone, dotata di strumenti tecnologici per la realtà immersiva e di un’area di accoglienza, e potrà lavorare sia indipendentemente sia in ausilio alla sala più grande. Ciò porterà vantaggi in termini di utilizzo e flessibilità tutto l’anno, aumenterà la sicurezza e la capacità della sala grande. Sarà questa la parte che vedremo completata già con il primo stralcio dei lavori. Per il recupero di uno spazio così importante si è spesa l’amministrazione Romizi sin dal primo mandato, anche attraverso il lavoro svolto dall’assessore Michele Fioroni, insieme alla Regione Umbria e alla Fondazione Perugia, che ringraziamo per l’impegno”.

Leonardo Varasano:

“Oggi è un giorno lieto perché ci avviciniamo con concretezza alla restituzione di uno spazio molto significativo per la nostra città. Voglio ringraziare la collega Margherita Scoccia perché ci ha condotto fin qui con un lavoro attento, silenzioso, proficuo nella consapevolezza che questo è uno spazio simbolo di Perugia. Il Turreno ha un valore per sé stesso e un valore di contesto. Il valore per sé stesso è innanzitutto storico: dal 1891 è il terzo più grande teatro cittadino; ha ospitato Filippo Tommaso Marinetti con le scintille e i fremiti del Futurismo e ci ha accompagnato fino ai nostri giorni, rivestendo un valore anche affettivo. Poi però si inserisce anche in un contesto: sbaglieremmo se lo vedessimo come un elemento isolato. E’ infatti inserito in un’azione amministrativa profonda, in un processo di innovazione. Il centro storico ha di recente acquisito elementi e spazi nuovi. Penso alla Biblioteca degli Arconi, che tra poco festeggerà il primo anno con risultati d’affluenza sbalorditivi; poche settimane fa abbiamo inaugurato il primo stralcio del Parco delle Mura. Nel frattempo ha preso avvio l’attività di san Francesco al Prato e nella nostra disponibilità c’è anche l’Oratorio di Santa Cecilia in via dei Priori e stiamo lavorando anche per altri spazi. Tutto con l’obiettivo di accrescere sempre più la dignità culturale della nostra città”.

Paola Agabiti, assessore alla Riqualificazione urbana e Centri storici della Regione Umbria:

“L’intervento di riqualificazione dell’immobile dell’ex cinema Turreno è un chiaro esempio di fattiva collaborazione fra istituzioni, che negli anni hanno sempre mantenuto, di fronte a questa progettualità, la chiara volontà di ridare alla città di Perugia un ‘luogo’ simbolico per la comunità dal punto di vista culturale, ma anche sociale, visto che per anni il Turreno ha rappresentato anche una meta di aggregazione e attrazione verso il centro storico di Perugia. Un ringraziamento va all’amministrazione comunale di Perugia e quindi al sindaco Andrea Romizi e all’assessore all’urbanistica Margherita Scoccia, per aver creduto e voluto questo progetto di riqualificazione e alla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia nella sua presidente Cristina Colaiacovo, per l’importante contributo concesso e per il ruolo svolto in tutto questo percorso. L’amministrazione regionale dal canto suo si è fortemente impegnata nel reperimento delle risorse utili per la realizzazione dell’intervento: nell’ambito delle risorse del POR FESR messe a disposizione per Agenda Urbana 2014-2020 sono stati previsti fondi per un importo pari a 2.889.370,04 di euro con il vincolo della conclusione dell’opera entro il 31 dicembre 2023. Alla luce di alcune criticità sopravvenute anche a causa della natura dell’intervento, la Regione Umbria, consapevole dell’importanza strategica di questa progettualità e determinata a consentirne la sua effettiva realizzazione, si è prodigata al fine di individuare una fonte di finanziamento alternativa, non sottoposta a stringenti limiti temporali. È stato quindi disposto l’inserimento del progetto del Cinema Teatro Turreno all’interno Piano di Sviluppo e Coesione della Regione Umbria, sostenuto con risorse del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione, mantenendo inalterato l’ammontare della propria copertura finanziaria, messa originariamente a disposizione pari a 2.889.379,04 euro. L’amministrazione regionale ha mostrato ulteriore attenzione all’intervento, inserendo un ulteriore finanziamento sempre nell’ambito del Fondo per lo sviluppo e la coesione, per 4milioni di euro a favore del Comune di Perugia per procedere ulteriormente verso il completamento dell’intervento e la piena funzionalizzazione dell’intero complesso (che comprende sia il Cinema Teatro Turreno che la Turrenetta) sia dal punto di vista strutturale che di allestimenti e attrezzaggio tecnologico. Per effetto dell’azione regionale, il Comune di Perugia quindi, non solo beneficerà, per la realizzazione dell’intervento, di un orizzonte temporale più esteso almeno fino al 31 dicembre 2026, ma si è potuto dotare, nell’ambito della propria Agenda Urbana, di due nuove progettualità, relative alla Biblioteca Augusta e all’Auditorium di San Francesco al Prato, alle quali sono state destinate le risorse del POR FESR 2014-2020 originariamente previste per il Teatro Turreno”.

Cristina Colaiacovo, presidente di Fondazione Perugia:

“La storia del cineteatro Turreno, bellissima e insieme travagliata, otto anni fa si è intersecata con quella di Fondazione Perugia, entrata in gioco per evitare che questa storia non finesse del tutto, ma anzi riacquistasse nuova vita e splendore. Siamo consapevoli che Perugia necessiti urgentemente di un contenitore che possa ospitare grandi eventi, e il Turreno può svolgere appunto un ruolo chiave nella rigenerazione urbana: offre impareggiabili esperienze di condivisione sostenendo la vitalità del centro storico, contribuendo al suo fascino, alla preservazione culturale e alla prosperità economica. Per questo concordiamo con la scelta di rendere l’edificio uno spazio polivalente e polifunzionale, adatto a una grande varietà di occasioni e capace di adattarsi alle diverse necessità, così da aprire finalmente il sipario su un luogo dal molteplice valore”.

Marco Petrini Elce, presidente dell’Ordine degli architetti della provincia di Perugia:

“Con grande piacere porto i saluti dell’intero Consiglio dell’Ordine che rappresento, perché questa è una giornata importante per la città di Perugia. Due sono gli aspetti che vorrei sottolineare, il primo è  di carattere sociale, perché con il Turreno si restituisce alla città un polo culturale ed identitario di grande rilevanza, soprattutto in un momento in cui con la creazione di tanti poli artificiali posti all’esterno, il centro (soprattutto per molti giovani) sembra aver perso quel primato identitario che deve invece rivendicare la città storica perché li sono le nostre radici e, per quanto sia giusto reinterpretare il passato, è sempre da lì che dobbiamo ripartire. Senza memoria non c’è futuro, senza memoria non c’è progetto. Il secondo aspetto è quindi proprio quello del progetto, un tema difficile, come è sempre difficile ogni reinterpretazione del passato, un passato che ha avuto tante fasi e che i progettisti sono stati chiamati a restituire con doverosa contemporaneità, ma sempre all’interno di una giusta misura che non tendeva all’innovazione fine a sé stessa, quanto piuttosto a ricercare quel difficile rapporto tra memoria e futuro. Questa è la storia, che si attua solo attraverso mutazioni che lasciano però sempre visibile la strada percorsa”.

IL PROGETTO

Il dirigente Area Opere pubbliche del Comune di Perugia Fabio Zepparelli ha ricordato le principali tappe dell’iter per il recupero del Nuovo Turreno, iniziato con il protocollo d’intesa del 2015 che ha comportato da parte dell’allora Fondazione Cassa di risparmio l’acquisizione della proprietà dell’immobile e la donazione dello stesso alla Regione Umbria (per un terzo) e al Comune di Perugia (per due terzi). Si stabilì che la Regione avrebbe messo a disposizione le risorse per il recupero funzionale dell’immobile e il Comune avrebbe ricercato ulteriori risorse integrative assumendo anche la conduzione operativa dell’intervento. Nel novembre 2017 è stato approvato lo studio di fattibilità tecnico-economica, aggiornato nell’aprile 2020 prevedendo un costo di 4,8 milioni. Nel 2021 sono stati aggiudicati la progettazione definitiva ed esecutiva, il coordinamento della sicurezza, la direzione dei lavori e la contabilità dell’intervento al raggruppamento temporaneo di professionisti che vede come mandataria SMN Studio di architettura – G.L. Sylos Labini e Partners. Nello stesso anno è stata individuata una fonte di finanziamento alternativa al Por-Fesr 2014-2020 mantenendo inalterato l’apporto finanziario regionale (2.889.379 euro) e sono state rivisitate anche le linee di indirizzo alla base dei precedenti studi di fattibilità. Nel 2022 è stato quindi approvato il nuovo progetto preliminare generale che ha previsto il primo stralcio funzionale da 4.534.563 euro il cui progetto esecutivo è stato approvato nel luglio 2023.

Abstract dell’intervento dell’ingegnere Roberto Pedicini dello studio Abacus:

“L’intervento, progettato in seguito alla valutazione di vulnerabilità sismica dell’intero complesso edilizio, è catalogabile come miglioramento sismico, ai sensi di quanto disposto dalle Norme Tecniche per le Costruzioni. Contestualmente allo stesso, si sono resi necessari ulteriori interventi strutturali connessi alle nuove opere civili ed impiantistiche progettate dall’A.T.I. incaricata del progetto di rifunzializzazione del Teatro. La prima fase del progetto ha previsto lo studio del manufatto allo stato attuale, esplicitata attraverso il rilievo strutturale, la ricerca documentale e soprattutto le campagne di indagini strutturali eseguite sui materiali. Acquisita un’adeguata conoscenza del bene, il complesso edilizio è stato analizzato con l’ausilio di software specifici che hanno permesso di valutarne il comportamento globale sia sotto l’azione dei carichi statici che sotto l’azione delle sollecitazioni sismiche. Dall’analisi dei risultati globali e dall’interpretazione dei possibili meccanismi di cinematismo locale, sono stati progettati gli interventi strutturali di miglioramento sismico e quelli legati alla rifunzionalizzazione degli ambienti. A seguito della realizzazione degli interventi strutturali in progetto, il Teatro Turreno risulterà migliorato sismicamente rispetto alla situazione attuale, con un incremento prestazionale valutato nell’ordine del 62% ed adeguato staticamente ai carichi statici di progetto. Il risultato raggiunto è sicuramente soddisfacente considerando la necessità di prevedere opere non invasive e che non alterino le caratteristiche estetiche del fabbricato, in quanto lo stesso è vincolato ai sensi del D.Lgs. n. 42/2004 (Codice dei beni culturali e del paesaggio) e considerando che l’edificio presenta delle insite criticità generate soprattutto dalle modifiche che lo hanno interessato nel tempo e che rendono ancor più difficile raggiungere elevati valori di sicurezza senza alterarne le caratteristiche”.

Abstract dell’intervento di Gianluigi Sylos Labini:

Gruppo di Lavoro

In considerazione del valore storico-architettonico dell’edificio oggetto di intervento, della particolare collocazione “ambientale”, nel cuore del Centro Storico di Perugia, e della peculiare destinazione funzionale, il progetto è stato elaborato da un team multiprofessionale e multidisciplinare con grande esperienza nel restauro di Teatri Storici e di beni vincolati in generale ed in particolare edifici della prima metà del XIX e XX secolo. Il gruppo di lavoro è costituito da SMN STUDIO DI ARCHITETTURA (Capogruppo Mandataria), EUTECNE s.r.l., Exup s.r.l., BIOBYTE s.r.l, Ing .Biagio LAURIERI ,Ing. Mariangela LAURIERI, Ing. Nicola LAURIERI che copre settori di competenze altamente specializzate per offrire la più completa ed esauriente copertura tecnica. In particolare la Capogruppo Mandataria SMN Architetti ha progettato e diretto il Restauro e Ricostruzione del Teatro Petruzzelli di Bari (progetto oggetto di pubblicazioni ed inviti a convegni, mostre e manifestazioni nazionali ed internazionali (Parma, Milano, Basilea, Barcellona, New York); il progetto per la realizzazione dell’Auditorium della società Filarmonica di Fiesole e sistemazione dell’adiacente parco archeologico;  il restauro del Teatro Mercadante di Altamura (Premio Cyproc-Saint Gobein – Berlino 2014); il restauro e la musealizzazione del Complesso del Torrione Angioino di Bitonto (BA) (Premio INARCH- ANCE PUGLIA 2014); il recupero e rifunzionalizzazione del Teatro Comunale di Putignano (Premio Regula 2019 Categoria Restauro) e del Teatro Civico del Comune di Noicattaro.  Lo studio è stato insignito inoltre numerosi premi e riconoscimenti, a titolo esemplificativo: Premio Inarch Ance Puglia 2014, 2020,2023 Premio Regula 2019; Premio Urban Promo 2013; Inarch Ance Nazionale 2014 categoria giovani architetti.

Breve Cronologia

Il luogo in cui oggi sorge il complesso del Teatro Turreno un tempo era caratterizzato dalla presenza degli orti della famiglia Oddi, che successivamente vennero destinati a luogo del mercato di grano e di granaglie. In considerazione della sua posizione urbana privilegiata quest’area fu in seguito ritenuta idonea per la costruzione di un edificio di utilità pubblica; venne fondata una società, attraverso il coinvolgimento di alcuni cittadini, per la raccolta dei fondi necessari alla costruzione di un anfiteatro in legno, inaugurato nel 1879 con l’esibizione del circo Guillaume, a cui fu dato il nome di Turreno, (dal nome dato a Perugia, “Turrena”, nei componimenti poetici, in memoria delle torri che un tempo svettavano sul colle); il progetto dell’anfiteatro in legno fu sviluppato da Coriolano Monti. Nel 1886 la Società dei Rioni, dette l’incarico a Romano Augusto Gualdi per il progetto di un edificio da destinare a Teatro ma questo progetto non fu mai realizzato. Nel 1889 iniziò una nuova costruzione del Teatro Turreno su disegno dell’ing. Alessandro Arienti; dopo due anni di lavori, il 18 giugno 1891, il nuovo Teatro venne inaugurato con la rappresentazione di un’opera e di un balletto; il Turreno divenne un politeama destinato all’arte varia, che spaziava dalle operette agli spettacoli equestri; una delle caratteristiche del teatro, infatti, era quella di potersi facilmente trasformare in una sorta di circo. Nel novembre del 1891 il Teatro ospitò l’esibizione dello storico “Circo americano” (Buffalo Bill).  Nel dicembre del 1896 venne fatta la prima rappresentazione cinematografica a Perugia a cura della Compagnia Ottica di Varietà che presentò il grafofono e il cinematografo; una testimonianza coeva descriveva la rappresentazione: “mentre delle figure umane si muovono su uno schermo bianco, si sentono delle canzoni napoletane cantate da Cantalamessa e Clely, e nessuno dei due è presente in sala!”. Nel novembre del 1897 il Turreno accolse la Compagnia dei Fratelli Lumiere. Con l’affermazione del Cinema a Perugia, prevalse per il Turreno la nuova destinazione di sala cinematografica, soprattutto dopo l’incendio del cinema Eden: nel 1915 infatti le proiezioni furono trasferite al Turreno. Nel 1926 il Turreno subì una radicale ristrutturazione: venne realizzato un ampio atrio di accesso e la sala decorata con opere di Ulisse Ribustini (ritratti di cantanti, poeti e musicisti umbri) e affreschi di Migliorati, scomparsi poi a seguito degli adeguamenti funzionali più recenti. L’attività del Teatro era costituita soprattutto da proiezioni cinematografiche, spettacoli di lirica, operette, prosa e vedevano la partecipazione di compagnie di artisti molto popolari quali: Novarrini e la Bluette, Riccioli e la Primavera, Macario, Totò, Dapporto, Osiris, Chiari. Nell’agosto del 1953 il Teatro Turreno venne nuovamente chiuso per un’altra radicale trasformazione che portò all’attuale configurazione funzionale e architettonica: un nuovo teatro con le caratteristiche funzionali proprie di un grande cinema moderno. Il nuovo Teatro Turreno venne inaugurato il 28 ottobre 1954: disponeva di 2000 posti suddivisi tra la grande platea, due nuove gallerie e tre ordini di “palchi” lateralmente alla platea stessa. Il nuovo boccascena venne allargato da 12,3 a 18 metri per poter ospitare uno degli schermi più grandi d’Italia. Le strutture vennero progettate dall’ingegnere Sisto Mastrodicasa. Venne realizzata una ulteriore una sala completamente interrata con accesso dal Foyer del Teatro chiamata “Turrenetta”. Nel 2009 dopo i sopralluoghi, negli anni precedenti, della Commissione di Vigilanza sui Locali di pubblico Spettacolo con contestuale presenza dei Vigili del Fuoco di Perugia, a seguito delle carenze riscontrate, non viene rinnovato il Certificato di Prevenzione Incendi per il Turreno e viene revocata la validità del CPI della Turrenetta Il 10/01/2010. Con l’ultima proiezione de “Il Riccio”, il Cinema Teatro Turreno chiuse i battenti e la struttura venne definitivamente abbandonata.

Il progetto

Nel corso della sua storia il Cinema-Teatro Turreno ha rappresentato per l’intera comunità di Perugia un importante punto di riferimento, luogo d’incontro culturale e sociale; nella storia recente le nuove modalità di fruizione delle attività ricreative e culturali hanno però determinato il progressivo abbandono di strutture di tipo tradizionale come lo stesso Turreno; nel prevederne il recupero, l’Amministrazione Comunale ha elaborato un programma funzionale proprio di uno spazio culturale innovativo, flessibile e al tempo stesso coerente con il ruolo centrale che la struttura ha sempre ricoperto nel corso della sua storia. Finalità principale dell’intervento è quella di promuovere la rinascita dell’intero complesso (Turreno e Turrenetta), attraverso una lettura contemporanea delle sue funzioni tradizionali e l’integrazione di funzioni innovative, nel rispetto dell’impianto architettonico esistente. Dopo un’attenta disamina e confronto tra RTP e Amministrazione sulle esigenze del programma funzionale legate alla fruizione degli spazi, soprattutto in rapporto ad una approfondita valutazione sull’intrinseca attitudine di questi ultimi alla trasformazione, è stato delineato il quadro esigenziale definitivo; il progetto generale persegue le seguenti principali linee di indirizzo elaborate:

  • “una nuova e più estesa articolazione delle funzioni previste per il nuovo Turreno (polifunzionalità), incentrate intorno ad attività culturali, sia tradizionali che innovative, per generare un luogo identitario della città, una sorta di agorà culturale capace di sviluppare un’offerta la più variegata possibile ed accogliere nella maniera più adeguata attività ed eventi anche di natura sociale, culturale e di intrattenimento”;
  • “una riconfigurabilità degli spazi di carattere massimamente flessibile per una molteplicità d’uso, pur mantenendo le caratteristiche sostanziali dell’impianto”.

Il progetto mira pertanto alla completa rifunzionalizzazione del complesso attraverso la riorganizzazione strategica degli spazi in un’ottica di piena efficienza, garantendo l’accessibilità a tutte le sue parti; saranno adeguati i livelli di sicurezza dell’edificio alla normativa vigente, ridefinendo gli standard funzionali degli impianti e dei servizi per pubblico e artisti. La metodologia progettuale applicata ha consentito di perseguire gli obiettivi all’interno dei rigorosi limiti di conservazione della struttura materiale dell’edificio, nel rispetto dei seguenti principi generali:

  • la conservazione del monumento con le sue caratteristiche spaziali e materiali e il recupero della qualità degli spazi “originari” che nel tempo hanno subito una serie di adeguamenti;
  • il perfezionamento delle parti destinate ad accogliere le nuove funzioni, nel rispetto dei criteri d’impostazione dell’impianto originario adeguato agli attuali standard di sicurezza.

Il primo tipo di intervento consiste nel recupero funzionale dei principali ambienti del Teatro (foyer, platea, area, gallerie, etc.) con impiego di tecnologie innovative e al contempo rispettose delle strutture preesistenti ed è finalizzato, attraverso l’utilizzo di materiali e finiture idonei, a ripristinare l’immagine e la qualità architettonica degli spazi, implementando le prestazioni acustiche generali.

Il secondo tipo di intervento prevede la collocazione, in punti funzionalmente strategici, di nuovi elementi architettonici (scale di sicurezza, ascensori, servizi, percorsi orizzontali, impianti, dotazioni sceniche, etc.), al fine di adeguare l’edificio alle mutate esigenze di sicurezza e di gestione, nel rispetto più rigoroso della tipologia architettonica; i nuovi inserimenti assecondano infatti la conformazione dell’impianto planimetrico dell’edificio, interessando soprattutto vani e volumi secondari, non alterando assolutamente le spazialità originarie e adeguando le scelte agli ambienti a disposizione, evitando ogni tipo di interferenza con le proprietà contigue.

La polifunzionalità dell’intervento è garantita attraverso l’installazione di poltrone rimovibili singolarmente e immagazzinabili a gruppi  che consentono cambi di scenario; anche le superfici delle gallerie potranno essere completamente liberate dalle sedute allo scopo di allestire mostre ed esposizioni, coinvolgendo nella logica della multifunzionalità tutti gli spazi a disposizione del Teatro; i sistemi impiantistici previsti assecondano la vocazione alla flessibilità dell’intero impianto teatrale: non si prevedono bocchette di mandata a pavimento sotto poltrona che, nella configurazione completamente libera dalle sedute, risulterebbero inadeguate alla fruizione libera della platea.

L’area del palcoscenico prospiciente la platea (occupata nell’assetto originario del Politeama dal golfo mistico) verrà attrezzata con applicazione di idonea pedana mobile a diversi livelli d’uso: golfo mistico, raccolta e immagazzinamento meccanizzato delle poltrone della platea nell’area del sottopalco, ampliamento della platea ed estensione della superficie scenica e dello spazio prospiciente il sipario ad uso conferenze ed attività varie. L’ampliamento della superficie del piano scenico consente inoltre di mantenere, a sipario chiuso, un eventuale allestimento di scena che non interferisce con attività diverse e senza compromissione della programmazione teatrale corrente.

In sintonia con il programma generale di riqualificazione del complesso del Turreno, anche l’ex sala cinematografica “Turrenetta” dovrà svolgere un ruolo di hub culturale polifunzionale, garantendo una certa flessibilità in rapporto alla programmazione del Teatro che, come detto, potrà spaziare dalle attività culturali classiche a quelle dell’intrattenimento (incontri, feste private, ecc.). Posta al piano interrato, con la platea in quota via Bartolo, la Turrenetta è stata resa fruibile in maniera autonoma rispetto al Turreno attraverso l’acquisizione, da parte dell’amministrazione comunale, di alcuni locali che hanno consentito la realizzazione di un ingresso indipendente dalla stessa via Bartolo. La struttura è stata progettata per ospitare concerti di piccolo/medio afflusso di pubblico, proiezioni audiovisive di tipo immersivo, piccoli convegni, eventi privati, etc.; per le sue caratteristiche spaziali e dimensionali questo luogo potrebbe essere destinato anche a spettacoli Jazz o a esibizioni di generi musicali di più intime atmosfere o avere la funzione temporanea di sala prove del Turreno. Il progetto prevede la realizzazione di una piccola area di scena attrezzata e la riconfigurazione dell’ambiente a nord del palcoscenico, attraverso l’inserimento di un’area destinata a camerini, dotata di servizi igienici di pertinenza, con accesso diretto al palcoscenico.

INTERVENTI CONCLUSIVI

Il professore Antonio Bartolini è intervenuto illustrando l’attività svolta assieme agli studenti del Dipartimento di Giurisprudenza di Perugia nell’ambito dell’Urban living lab. I risultati dell’attività consistono nello studio di alcuni casi di gestione in forma sperimentale di spazi pubblici come il Turreno e in proposte operative che potranno essere vagliate nel prossimo futuro dalla cittadinanza e da operatori economici tramite un processo partecipativo.

Gian Luca Laurenzi, presidente della Fondazione Umbria Jazz:

“Il recupero dello spazio Turreno-Turrenetta non solo è di vitale importanza per Perugia, ma è molto importante per Umbria Jazz. Avere, infatti, la disponibilità, durante il Festival estivo, di un auditorium moderno e all’avanguardia di circa mille posti come il Turreno – il quale diventerebbe la struttura al coperto più capiente della città – ci permetterebbe di avere nel centro storico, cuore del Festival estivo, una struttura intermedia per quegli artisti per cui l’Arena Santa Giuliana è troppo grande e il Teatro Morlacchi troppo piccolo. Ma soprattutto l’attenzione di Umbria Jazz è focalizzata sulla Turrenetta, la quale – anche alla luce del nuovo comodo ingresso piano-strada in via Bartolo – potrebbe diventare una vera e propria “Casa del Jazz” permanente, dando continuità alla stagione di Umbria Jazz che così non rimarrebbe circoscritta al solo luglio di ogni anno. Uno spazio non solo per lo “Umbria Jazz Club” notturno durante il Festival estivo e per la stagione invernale del Jazz Club Perugia – brand di proprietà di UJ – ma anche per eventi settimanali, per dare spazio ai giovani musicisti: tutti quegli artisti emergenti, bravi, ma non ancora pronti per il Jazz Club o UJ. Ciò ci permetterebbe di guardare concretamente al futuro. Ma non solo questo: lo spazio espositivo multimediale della Turrenetta consentirebbe di creare un vero e proprio Museo del Jazz, utilizzando il nostro sterminato archivio audio-video creatosi in cinquanta anni di attività, con esibizioni memorabili rimaste finora nei nostri cassetti, archivio attualmente su supporto analogico di cui – grazie anche all’impegno della Soprintendenza Archivistica dell’Umbria – inizierà a breve la digitalizzazione. Umbria Jazz, quindi, ringrazia con riconoscenza la Regione Umbria, il Comune di Perugia e la Fondazione Perugia, che, oltretutto, sono nostri soci fondatori”.

Il sindaco Andrea Romizi ha espresso

“riconoscenza per il lavoro fatto in questi anni, che non ha riguardato solo il Turreno”. “La fortuna di Perugia in questo tempo – ha proseguito – è stata la concordia con cui tutti gli attori hanno saputo confrontarsi per comuni obiettivi. Ringrazio, quindi, la Fondazione Perugia, la Camera di commercio, tutte le associazioni di categoria e gli operatori economici, la Regione Umbria, l’Università degli studi, i progettisti. Non si deve dare per scontata questa armonia. Questo è il patrimonio che ciascuno deve sentire la responsabilità di custodire. Abbiamo due doveri: fare le cose e farle bene. A volte investire più tempo e risorse dà migliori garanzie. Sposo quanto detto dal presidente Laurenzi sulla Turrenetta: potrebbe assicurare una presenza costante del jazz, elemento identitario e imprescindibile per Perugia, per tutto l’anno. Sarebbe un attrattore davvero unico. In questi anni siamo riusciti, anche con l’aiuto di attori privati, a ridare sia sicurezza sia bellezza a numerosi spazi che possono irrobustire la caratterizzazione di Perugia come città della cultura e proseguiremo su questa via. Ringrazio tutti gli uffici tecnici e amministrativi per il grande lavoro che svolgono gestendo ingentissime risorse non solo legate al Pnrr”.