Nuovi reperti trovati nella necropoli di Orvieto

275
Foto Ansa

I reperti recuperati nell’area di Crocifisso del tufo

   

Nuovi reperti emergono dalla necropoli etrusca di Crocifisso del tufo di Orvieto. Sono stati ritrovati infatti una dozzina tra buccheri e pezzi di antichi calici in ferro, nel corso dei lavori di restauro di una tomba nell’area sud ovest della necropoli, oggetto di un progetto di recupero e valorizzazione promosso dal Comune in sinergia con la Direzione regionale musei e la Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio dell’Umbria. I resti risalenti circa al 500 avanti Cristo, sarebbero ciò che rimane del pesante saccheggio che l’area ha subito all’inizio del 1800.

 L’intervento di valorizzazione, finanziato con 200mila euro con i fondi della Strategia dell’area interna “Sud-Ovest Orvietano”, ha l’obiettivo di recuperare una parte della necropoli e renderla completamente fruibile al pubblico. Il progetto, redatto dall’architetto Simone Moretti Giani su indicazione scientifica della direzione della Necropoli e di Luca Pulcinelli, funzionario archeologo della Sabap, interessa un’area demaniale di circa 115 metri quadrati dove si trovano sei tombe: cinque a camera e una a cassetta.

“Dal passato di questa città – ha detto la sindaca di Orvieto e assessore alla Cultura, Roberta Tardani – continuano ad emergere testimonianze della vita di oltre 2.500 anni fa. Un patrimonio, quello archeologico, che vogliamo valorizzare attraverso gli interventi che si stanno portando avanti alla necropoli, ma che interesseranno pure gli scavi del campo della Fiera, di cui abbiamo recentemente approvato il progetto esecutivo, anche questo finanziato con 200 mila euro dalla Strategia delle aree interne, con la finalità di rendere visitabile l’area del Fanum Voltumnae, il santuario federale delle città etrusche”.