Marsciano, inaugurata la mostra “Un amore dal grigio al colore”

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L’esposizione fotografica, ad ingresso libero, sarà visitabile fino al prossimo 25 marzo

Un pomeriggio di sole ha fatto da cornice venerdì pomeriggio (11 marzo) all’inaugurazione della mostra fotografica “Un amore dal grigio al colore” di Claudia Maggiurana e Marco Pareti, visitabile fino al prossimo 25 marzo presso la sala Country Quintavalle del Castello di Spina di Marsciano (situato in via Vittorio Veneto 18). L’esposizione, ad ingresso libero (con orario 10,30-12,30 e 15.30-17,30), è organizzata dall’associazione “Vivo a Colori” e gode del patrocinio della Provincia di Perugia e del Comune di Marsciano. Dalla mostra fotografica, composta da 35 pannelli che raccontano il percorso intimo della malattia di Claudia, ha preso vita anche un catalogo, realizzato con il sostegno del GAL Trasimeno Orvietano ed edito da Morlacchi.

Erano presenti al taglio del nastro Claudia Maggiurana e Marco Pareti, rispettivamente, presidente e vice presidente della Aps promotrice dell’iniziativa, Andrea Pilati e Patrizia Trequattrini, rispettivamente, vice sindaco ed assessore del Comune di Marsciano, e i dottori Ambra Mariotti e Paolo Gerli dell’equipe medica della Breast Unit dell’ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia.

Con questa mostra hanno preso ufficialmente il via le attività dell’associazione nata per essere di sostegno sia al reparto di Breast Unit dell’ospedale di Perugia, effettuando delle donazioni, sia alle donne colpite da questa malattia e alle loro famiglie, organizzando una serie di appuntamenti per dare un supporto psicologico ed interattivo (come dei corsi di arte, di taglio e cucito, sedute di lettura…) di cui hanno bisogno per non sentirsi abbandonati. Tra le prime finalità c’è quella di contribuire all’acquisto del presidio elettromedicale Omnia, una modernissima apparecchiatura per il tatuaggio medicale. Si tratta di un dispositivo tecnologico con touch screen collegato ad un manipolo che è in grado di eseguire diversi tipi di trattamenti tra cui la ricostruzione non chirurgica dell’areola mammaria e del capezzolo, in modo da ridisegnare in maniera quanto più possibile simile al passato il seno operato.