Marchetti (Lega): “Abbiamo riportato il Provveditorato delle carceri a Perugia”

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“una svolta per il sistema penitenziario”

   

“Abbiamo dato seguito alla nostra iniziativa e oggi il nuovo Provveditorato dell’amministrazione penitenziaria di Umbria e Marche con sede a Perugia, è realtà. Si tratta di una vittoria storica della Lega e di tutti coloro che in questi anni hanno combattuto per restituire al nostro territorio un presidio fondamentale per una gestione equilibrata e autonoma del sistema carcerario.

Dal 2023 – scrive in una nota il segretario della Lega Umbria On. Riccardo Augusto Marchetti – con la mozione a prima firma Puletti (Lega) approvata in Consiglio regionale, abbiamo acceso i riflettori su una necessità vitale: riportare a Perugia un punto di riferimento che consentisse di affrontare in maniera più efficace l’emergenza del sovraffollamento penitenziario, problema che tocca tutte le strutture umbre e che rischiava di aggravarsi ulteriormente con l’arrivo di detenuti da altre regioni, in particolare dalla Toscana. L’attivazione del nuovo Provveditorato è la dimostrazione concreta che la Lega mantiene gli impegni presi.

Abbiamo lavorato su tutti i fronti: nelle istituzioni regionali, in Parlamento e sui territori, al fianco degli operatori penitenziari che quotidianamente affrontano condizioni difficili di lavoro e una pressione crescente dovuta al sovraffollamento.

Un ringraziamento particolare va al sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari, che ha condiviso fin dall’inizio questa battaglia e ha sostenuto con forza la nascita del nuovo Provveditorato. Si chiude finalmente una stagione di accentramento e si apre una fase nuova, che restituisce dignità e strumenti adeguati a un territorio che per anni ha dovuto fare i conti con carenze strutturali e organizzative a causa di scelte assurde della sinistra. La Lega continuerà a battersi sempre per difendere gli agenti della polizia penitenziaria, che ogni giorno lavorano in prima linea dentro le carceri umbre e marchigiane, spesso in condizioni di grave difficoltà, rischiando anche la vita. A loro va il nostro sostegno concreto e il nostro impegno politico, consapevoli di quanto il loro lavoro sia indispensabile per garantire sicurezza e ordine all’interno delle carceri”.