“Abbiamo proposto di inserire all’ordine del giorno della seduta odierna dell’Assemblea legislativa dell’Umbria una mozione sull’assistenza umanitaria urgente alla popolazione di Gaza, attraverso lo strumento dei corridoi umanitari, e per l’interruzione di ogni rapporto di cooperazione militare con lo Stato di Israele. Purtroppo non abbiamo potuto discuterla perché la minoranza di destra non ha ritenuto urgente la trattazione di questo atto e ha votato contro, impedendo il raggiungimento del quorum dei due terzi necessario per la trattazione”. È quanto dichiarano i gruppi di maggioranza in Assemblea legislativa.
“Una presa di posizione gravissima, – proseguono – vista la catastrofe umanitaria vissuta dalla popolazione di Gaza, che peggiora di ora in ora, con ormai quasi 60mila morti, oltre 115mila feriti e più di 2 milioni di sfollati dall’ottobre 2023. Una tragedia senza precedenti, che coinvolge soprattutto donne e bambini, e che l’avvio della nuova guerra di Israele all’Iran ha ulteriormente aggravato. La nostra mozione proponeva di strutturare un programma di accoglienza integrato e diffuso per le persone che l’Umbria si renderà disponibile a ricevere, coinvolgendo le Usl, le organizzazioni del terzo settore con esperienza in emergenze umanitarie, l’Anci e gli enti locali disponibili all’accoglienza temporanea di famiglie evacuate, sulla base del modello già sperimentato con successo nei comuni umbri per i profughi siriani. La mozione chiedeva anche di prendere una posizione chiara e non più rinviabile rispetto ai crimini del governo israeliano di estrema destra, impegnando l’Umbria, congiuntamente alle altre regioni che si stanno già muovendo in questa direzione, a fare pressioni sul governo italiano perché cessi immediatamente la vendita di armi e ogni cooperazione militare con Israele”.
“La destra – concludono i gruppi di maggioranza – ha deciso di non prendere posizione. Non ci è stato consentito nemmeno di discutere questi temi cruciali per cercare una visione comune. Pensiamo che l’Umbria, terra di pace, l’Umbria di Aldo Capitini e San Francesco, avrebbe meritato una risposta diversa”