La parola d’ordine a tavola è la “qualità” dei prodotti

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Dal 26 settembre riprenderà il regolare servizio di refezione scolastica nei plessi del comune di Magione gestito dalla Cir food e Isola cooperativa sociale vincitrici della gara d’appalto dall’anno scolastico in corso fino al 2021.

“Con il rinnovo del contratto – fa sapere Eleonora Maghini, assessore ai servizi scolastici – abbiamo predisposto alcune modifiche che prevedono una maggiore sostenibilità sociale e ambientale oltre che confermare la tendenza all’utilizzo di prodotti biologici e con marchi controllati”.

Tra le principali novità il consumo di acqua potabile dell’acquedotto comunale servita in caraffe sterilizzate che porterà alla riduzione di bottiglie di plastica; eliminazione in tutti i plessi della scuola dell’infanzia e primaria dell’uso di stoviglie di plastica non riciclabili; utilizzo di alimenti biologici per frutta, verdura, legumi, uova e carni suine, Dop i formaggi e l’olio extravergine, nessun utilizzo di alimenti surgelati e impiego di pesce del lago Trasimeno. La quasi totalità dei prodotti saranno reperiti nel territorio regionale. A breve un incontro pubblico per presentare fornitori e servizi nonché, per chi vorrà, visite organizzate al centro cottura. Durante l’anno scolastico verranno realizzati progetti di educazione alimentare da condividere con le istituzioni scolastiche integrandoli al’interno dell’offerta formativa. Previste azioni volte al contenimento degli sprechi. Cir food, con un’apposita convenzione con la società cooperativa Babele, destinerà infatti il cibo non consumato a soggetti in situazioni di disagio o difficoltà.

“La presenza del tempo pieno – conclude l’assessore – riconfermato in tutti i plessi scolastici, è per noi un servizio di supporto fondamentale alle famiglie che continuiamo a sostenere nonostante le difficoltà di bilancio. La mensa è, in questo contesto, un momento importante a cui dedichiamo grandi controlli per garantire il massimo della qualità del cibo consumato ma, anche, occasione per apprendere modi corretti di nutrirsi come dimostrano i progetti di educazione alimentare che abbiamo chiesto fossero inseriti nel capitolato d’appalto”.