Indagata per contagio Covid: per i periti non si può accertare

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Esperti gip Perugia nominati in fascicolo per omicidio colposo

   

Hanno escluso che si possa individuare con certezza un nesso tra la positività al Covid di una badante, accertata nel gennaio 2021, e il contagio di due anziani da lei assistiti, e poi morti in seguito al virus, i periti nominati dal gip di Perugia in un incidente probatorio fissato nell’ambito dell’indagine nella quale la donna è accusata di omicidio colposo.

Fascicolo che ora è tornato alla Procura per le sue determinazioni.

La notizia è riportata dai giornali locali.
Il procedimento è stato aperto in seguito a una denuncia dei familiari degli anziani, marito e moglie, entrambi assistiti dalla badante. La Procura ha quindi chiesto e ottenuto l’incidente probatorio per una perizia medico-legale. Tra gli elementi dell’indagine anche il fatto che la badante si fosse sottoposta a un tampone molecolare risultato poi positivo ma non ne avrebbe atteso l’esito in isolamento ma venendo in contatto con gli anziani. Aspetto posto dal legale dei familiari degli anziani, l’avvocato Nicola Di Mario, il quale nell’incidente probatorio ha avuto conferma dai periti che all’epoca dei fatti le normative ministeriali lo prevedevano.
I periti del gip hanno comunque valutato “troppo elevata” la carica virale nell’anziano, in primo a contagiarsi, per potere ricondurre l’infezione al contatto con la badante. E quindi di non poter escludere un contagio in seguito a un contatto con un positivo asintomatico.