I sindacati chiedono risposte sui problemi del carcere di Terni

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Carcere Terni - Liberotti

‘Pronti ad alzare il livello di protesta’

   

 “Più volte abbiamo segnalato le difficoltà e le aggressioni a danno del personale che opera nel carcere di Terni, ma in queste ultime settimane la situazione è degenerata, con una escalation di violenza e con l’aumento allarmante dei rischi per la sicurezza dei dipendenti”.

A scriverlo in una nota sono Valentina Porfidi e Claine Montecchiani (Fp Cgil), Mario Pragliola (Cisl) e Mario Galletti (Uil), che ricordano in particolare l’aggressione subita da un’infermiera pochi giorni fa, cui sono seguiti altri gravi episodi.

Il 12 giugno c’è stato l’incontro urgente con il provveditore per Toscana e Umbria, al quale i sindacati hanno fatto richieste precise: trasferimento urgente di detenuti e ripianamento dell’organico. “Purtroppo, ancora una volta le risposte sono state vaghe e insufficienti – affermano Porfidi, Montecchiani, Pragliola e Galletti – per cui non ci resta che alzare il livello della protesta ricorrendo a tutte quelle che sono le prerogative sindacali”.
“Sovraffollamento, presenza di detenuti problematici, carenza degli organici di polizia penitenziaria, difficoltà a reclutare infermieri e medici disposti a lavorare nella casa circondariale a queste condizioni: sono tutti elementi – sottolineano i rappresentanti delle tre sigle sindacali – che determinano gravi criticità”.
“Vogliamo risposte concrete e urgenti – insistono Cgil, Cisl e Uil – al fine di smorzare le tensioni e la crescente situazione esplosiva che si sta estendendo anche al di fuori delle mura carcerarie”.
Altro problema segnalato dalle rappresentanze sindacali, il fatto che il personale infermieristico che lavora nel carcere è costretto a “turni massacranti” e si trova a subire una “pressione psicologica non sostenibile”, con la paura di essere vittima di aggressioni. “In questa situazione già estremamente critica ogni singolo infermiere deve gestire oltre 100 detenuti e ogni agente 50”.
“C’è bisogno di personale infermieristico – continuano i sindacati – è necessaria una riorganizzazione delle attività di assistenza, proprio in virtù della complessità in cui si opera”.