Lite tra detenuti nel carcere a Terni, feriti anche i poliziotti

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Sappe: “Subito le espulsioni dei carcerati stranieri”

   

Notte di violenza nel carcere del Sabbione a Terni, dove un detenuto e alcuni agenti di polizia penitenziaria sono rimasti feriti in seguito a una lite tra carcerati che i poliziotti sono riusciti a sedare.

 Lo denuncia il Sindacato autonomo polizia penitenziaria, per voce del segretario nazionale per l’Umbria Fabrizio Bonino: Verso le ore 3.30 – riferisce in una nota il segretario nazionale per l’Umbria del Sappe, Fabrizio Bonino – due detenuti nordafricana ubicati alla media sicurezza hanno fatto a pugni all’interno della cella: uno di loro ha avuto la peggio, essendo stato colpito ripetutamente con la gamba del tavolo.

Grazie

“all’immediato intervento dei pochi poliziotti che erano al lavoro e di alcuni che stavano dormendo in caserma e sono stati richiamati in servizio, è stato salvato il detenuto che, privo di sensi, era inerme a terra. All’ingresso in cella, gli agenti sono stati aggrediti con violenza dal detenuto aggressore, riportando ferite poi refertate presso la locale infermeria. I poliziotti penitenziari sono stati eroici perché, con grande professionalità, sono riusciti ad evitare il peggio in quanto il detenuto violento stava tentando di incendiare la cella e gettare olio bollente contro i colleghi intervenuti”.

Bonino ribadisce che

“il Sappe denuncia ormai da tempo la situazione insostenibile delle carceri umbre”. Donato Capece, segretario generale dello stesso sindacato ricorda “il recente impegno assunto dal ministro della Giustizia Carlo Nordio e il suo omologo albanese Ulsi Manja di firmare un accordo rivoluzionario che consentirà il trasferimento, presso gli istituti di pena del Paese d’origine dei detenuti albanesi oggi ristretti nelle carceri italiane”, ma sottolinea “il fallimento delle espulsioni di detenuti stranieri: sono state solamente 848 nel 2022 a fronte di circa 20.000 presenti tra i 60mila detenuti in Italia. Da tempo il Sappe – sottolinea, nella nota – denuncia la correlazione tra aumento degli eventi critici nelle carceri e presenza di detenuti stranieri”.

“Di nuovo atti di violenza inaudita al carcere di Terni”,

il consigliere della Lega, Manuela Puletti, che ricopre anche il ruolo di capo del Dipartimento sicurezza ed immigrazione del partito, esprime

“vicinanza e solidarietà nei confronti degli agenti della polizia penitenziaria aggrediti da due detenuti africani. Quanto accaduto la scorsa notte nella Casa circondariale di Terni – afferma Puletti – è la sintesi di un’emergenza ben più ampia che riguarda le carceri umbre, dove ci sono problemi di sovraffollamento di detenuti, principalmente stranieri, mancanza di organico che potrebbe essere sopperita ipotizzando una revisione della pianta organica e la necessità di una strumentazione idonea a contrastare aggressioni così feroci. So bene non
essere consentita, ma l’auspicio è quello che si arrivi a dotare del Taser anche gli agenti della polizia penitenziaria. A tal proposito – aggiunge – mi sento di condividere l’appello lanciato dai sindacati, come il Sappe, che attraverso un comunicato hanno focalizzato la vera emergenza. Il sovraffollamento delle nostre carceri – spiega Puletti – è una vera e propria piaga, che necessita di un’attenzione approfondita da parte dell’Amministrazione penitenziaria: la capienza regolamentare delle carceri in Umbria è di circa 1340 detenuti, ma al momento si sfiorano le 1500 unità. Da qui la necessità e l’importanza di riportare la sede del Provveditorato in Umbria, come nello schema di decreto del Presidente della Repubblica recante modifiche al Regolamento di riorganizzazione del Ministero della Giustizia, già siglato dal Ministro Carlo Nordio e come richiesto in più di un’occasione dalla Presidente Tesei e dalla Lega attraverso una mia mozione condivisa da tutto il centrodestra. Ad oggi – osserva Puletti -, i nostri agenti sono soggetti a turni estenuanti e di difficile gestione e in più di un’occasione tutti i sindacati, uniti in un’unica battaglia, hanno manifestato questa necessità all’Amministrazione penitenziaria, che attualmente ha sede in Toscana e
alla quale mi appello affinché non solo ascolti le istanze delle rappresentanze umbre, ma ne verifichi l’autenticità. Nella vicenda di Terni – continua Puletti – non può non essere affrontata anche la questione dei detenuti stranieri, che oggi sono quasi il 40 per cento dei reclusi nelle nostre carceri, creando inevitabili problemi. A mio giudizio
sarebbe giusto rimpatriarli, affinché possano scontare la pena nei loro Paesi di origine, a spese dei loro concittadini. Sul tema del contrasto all’immigrazione clandestina – conclude Puletti – l’ex Ministro all’Interno, Matteo Salvini, fece tanto: il suo modello funzionava e la strada intrapresa, numeri alla mano, era quella giusta. L’auspicio è di proseguire su quel percorso, andando anche a normare certe situazioni, perché l’Italia non può permettersi di sobbarcarsi anche le spese, tante o poche che siano, di chi delinque e proviene clandestinamente da altri Paesi”.