I giovani agricoltori di Cia alla manifestazione nazionale di protesta dell’agricoltura a Roma

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La mobilitazione ha l’obiettivo di protestare  contro “l’immobilità” del settore dovuto all’asfissiante burocrazia, a un’Agea inefficiente che genera lunghi ritardi nei pagamenti e a costi di produzione divenuti insostenibili. Sul tavolo anche temi di grandissima attualità come i prezzi dei prodotti agricoli in caduta libera, e le vendite sottocosto; gli investimenti bloccati e le innovazioni tecnologiche al palo; una reale tutela del Made in Italy, la cementificazione del suolo, l’abbandono delle aree rurali e il crescente problema dei danni alle colture e agli allevamenti provocati dalla fauna selvatica e da lupi. Attesi a Roma migliaia di agricoltori -numerosa sarà la partecipazione umbra- al sit-in indetto da Cia-agricoltori italiani, Confagricoltura e Copagri anche AGIA-UMBRIA l’Associazione dei giovani imprenditori agricoli della Cia sarà presente  alla manifestazione nazionale. Aderendo alla manifestazione vogliamo denunciare le tante inefficienze di Agea e evidenziare la necessità di un’azione urgente per recuperare la necessaria efficienza operativa dell’Ente pagatore in Italia e segnatamente in Umbria  provoca ritardi inaccettabili nell’assegnazione dei contributi comunitari PAC e PSR. “Oggi come 13 anni fa -dice la Presidente dei Giovani Agricoltori Clelia Cini- sono la burocrazia e i prezzi pagati all’origine ai produttori che schiacciano inesorabilmente il reddito, impedendo innovazione e sviluppo. Basti pensare che per una pratica di subentro l’azienda agricola deve presentare una quantità di carta superiore ai 20 kg e un agricoltore per mangiarsi una pizza deve vendere ½ q.le di grano. Un gap che va colmato al più presto e che deve essere compreso anche dall’opinione pubblica perché il settore primario ha un valore inestimabile a livello produttivo, culturale e di salvaguardia del suolo e dell’ambiente che deve essere valorizzato e non lasciato, appunto, nell’immobilità”. Le giovani generazioni che sono tornate a credere ed investire in agricoltura e che sono il futuro del nostro Paese per rendere competitive le loro aziende ricercano innovazione e sviluppo e non possono subire questo immobilismo. In tredici anni in Italia in agricoltura è cresciuto solo invece solo il livello e il peso della  burocrazia.