La proposta è che al loro posto vi si realizzi un museo delle ferrovie o un magazzino – Il segretario Zeno: “Il nostro impegno affinché nessun lavoratore sia penalizzato dalla chiusura”
“Stiamo seguendo passo passo l’evoluzione del passaggio delle attuali maestranze da dipendenti di Busitalia a Trenitalia. Complessivamente, tra macchinisti, capotreni, indiretti e personale delle officine, parliamo di 103 unità, un numero importantissimo che transiterà interamente in Trenitalia. Senza dubbio sarà un processo complesso e delicato ma sul quale riponiamo molta fiducia poiché sappiamo che dove andranno a operare queste maestranze ci sarà sicuramente un miglioramento in termini remunerativi e di qualità del lavoro”. Così Ciro Zeno, segretario generale dell’organizzazione sindacale di categoria Filt (lavoratori dei trasporti) Cgil Umbria, in merito alla vicenda della chiusura delle Officine Busitalia di Umbertide.
“Per fare un paragone – spiega nel dettaglio Zeno – basti un solo esempio: in Trenitalia non c’è cassa integrazione. Quello che sta vivendo la nostra regione è un continuo declino in termini occupazionali, dovuto a molteplici fattori. In questo caso, invece, siamo orgogliosi di dire che nessuno perderà il posto di lavoro. Questo passaggio epocale creerà per molti dei miglioramenti anche di vita poiché la sede di lavoro sarà più vicina alla loro famiglia. Altri, una minima parte, potrebbero avere condizioni diverse, ma interlocuzioni costanti con le istituzioni regionali e le aziende del gruppo ci fanno ben sperare nel successo dell’operazione”. “Certo, più di cento anni di storia ferroviaria a Umbertide – prosegue Zeno – probabilmente andranno a tramontare e questo ci dispiace. Ma, purtroppo o per fortuna, in Umbria abbiamo una grande officina come quella di Foligno: purtroppo perché ciò non consente di tenere aperto anche Umbertide poiché, di fatto, questo officina non avrebbe più nulla da manutenere in virtù anche dell’alienazione degli attuali treni a diesel che circolano su quella tratta poiché non più circolabili”.
“Chiediamo a quanti stanno intervenendo su questo delicato tema – commenta ancora il segretario Filt – di non fare sciacallaggio politico poiché non ce n’è veramente bisogno. Si sta discutendo della dignità di lavoratori e famiglie e ci vuole grande senso di responsabilità da parte di tutti. La chiusura delle Officine di Umbertide ha origini lontane. Sono ormai quasi quattro anni che se ne parla. È un problema attuale ma di cui si ha conoscenza da tempo”.
“Lotteremo fino in fondo – afferma ancora Zeno – perché tutti abbiano un buon lavoro il più vicino possibile alle proprie case. Siamo riusciti a ottenere già da subito un ventaglio di scelte per tutte le maestranze, cosa assolutamente non scontata. I lavoratori potranno scegliere di andare a fare i capotreno, i macchinisti o l’assistenza; nelle stazioni, in biglietteria o nei controlli a bordo dei treni treno; un po’ in tutta l’Umbria, Terni, Foligno e Perugia. Se anche un solo lavoratore dovesse avere problemi, noi ci saremo e continueremo a interagire con aziende e politica perché si generi la migliore condizione, anche fosse per un solo operatore. Questo apporto di nuovo personale per Trenitalia, inoltre, sarà molto importante per sopperire alle esigenze della società, in particolare, per i servizi delle linee Perugia-Todi-Terni e Perugia-Umbertide-Sansepolcro. Il trasporto su ferro in Umbria, pur necessitando di ulteriore spinta propulsiva, si sta vivacizzando e noi siamo molto ottimisti”.
Infine un passaggio sul futuro degli spazi delle officine di Umbertide: “Noi vorremmo che siano mantenuti in vita – ha concluso Zeno –. La politica regionale e provinciale potrebbe impegnarsi per realizzarvi un museo delle ferrovie, visto che l’Umbria ha una tradizione storica in questo settore. Altrimenti, andrebbe comunque utilizzato come magazzino di una delle aziende di Ferrovie dello Stato”.
 
            
























 
 
 
 
 
 
 
 



 
 
 



