Dopo anni la tabacchicoltura torna al centro del mondo agricolo

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Ad Agriumbria convegno nazionale dell’Organizzazione produttori italiani del tabacco: “Rafforzare la filiera, dal seme al consumatore, è in Umbria strategicamente fondamentale” – Chiesta al sindaco di Bastia Umbra, Paola Lungarotti, la possibilità di intitolare una via a Marcello Manfroni, già presidente di Deltafina

   

Con un convegno nazionale organizzato ad Agriumbria sul tema ‘Tabacchicoltura italiana tra riforma della Pac e nuove opportunità’, il settore tabacchicolo è tornato al centro della discussione nel più vasto mondo dell’agricoltura. A organizzarlo l’Organizzazione produttori italiani del tabacco (Opit) che ha così accolto a Bastia Umbra anche i vertici dell’Organizzazione nazionale tabacco Italia (Ont), con il presidente Gennarino Masiello e il direttore Massimo Spigola, e dirigenti di Philp Morris Italia, con il suo head of leaf UE, Cesare Trippella, incaricato della gestione degli acquisti di tabacco in Europa. Per Opit erano presenti il presidente Alberto Mantovanelli e il responsabile organizzativo Francesco Martella. Sono intervenuti inoltre Gabriele Chiodini, dottore agronomo del Cesar, Angelo Frascarelli, docente di economia e politica agraria dell’Università di Perugia e presidente Ismea, e Albano Agabiti, presidente di Coldiretti Umbria.

L’incontro, a cui hanno partecipato numerosi agricoltori e tecnici di settore, si è aperto con un ricordo di Marcello Manfroni, già presidente di Deltafina, da parte di Masiello e di due suoi allievi, Domenico Cardinali, attuale presidente di Deltafina, e lo stesso Trippella. Nel corso dell’evento, il presidente Mantovanelli ha consegnato al sindaco di Bastia Umbra, Paola Lungarotti, un documento con il quale si chiede l’avvio dell’iter per l’intitolazione di una via a Marcello Manfroni, figura chiave per la tabacchicoltura europea. Il sindaco Lungarotti ha condiviso il progetto ed espresso tutta la sua disponibilità a portare avanti l’iniziativa.

Durante l’incontro oltre agli aspetti tecnici, si è sottolineato l’importanza del mantenimento e rafforzamento della filiera del tabacco, soprattutto in riferimento all’Umbria. D’altronde, tema centrale di questa edizione di Agriumbria era proprio la filiera e la sua importanza strategica.

“Oltre a riportare l’attenzione sul nostro settore – ha spiegato Martella –, volevamo fare il punto sui risultati ottenuti dopo due anni molto difficili. Abbiamo dato nuovo impulso alla redditività della coltura e lo scenario mondiale sta portando nuove opportunità per la tabacchicoltura italiana. Cerchiamo di coglierle anche grazie a quel rapporto di filiera verticale con Philip Morris, che si distingue nel panorama agricolo per la sua efficienza. Lo abbiamo verificato anche quest’anno con il recupero da parte dei nostri agricoltori di un prezzo superiore della media di mercato. Questo non significa che abbiamo raggiunto tutti i nostri obiettivi, ma che li stiamo perseguendo in quella relazione virtuosa in quella che è l’unica filiera integralmente verticale tra produttori, manifattura (Philip Morris) e Coldiretti. Molto abbiamo ancora da fare, in primis sostenere e ammodernare le aziende, ma questo lo possiamo fare solo con relazioni di partnership importanti tra i partner della filiera, in continuo aggiornamento e sempre con nuovi obiettivi”.

“La tabacchicoltura ha attraversato un momento complicato per la congiuntura economica – ha aggiunto Mantovanelli –, ma abbiamo resistito grazie a un lavoro di squadra e alla disponibilità dei nostri interlocutori e partner. Anche durante la campagna 2022, Philip Morris ha deciso di fare un intervento straordinario rispetto a quelle che erano le condizioni contrattuali”.

A proposito, proprio Trippella ha illustrato le strategie di Philip Morris per l’Italia e l’Umbria: “L’Umbria è una regione strategica per la produzione del tabacco. Qui abbiamo la nostra sede operativa e ci avvaliamo di un’azienda di Bastia Umbra per le nostre attività di trasformazione e stoccaggio. E a giorni verranno annunciate nuove integrazioni della filiera, dal seme al consumatore finale. Philip Morris ha fatto un investimento strategico e non tattico, e questo dà una sicurezza ai coltivatori e agli operatori del settore”.

“Il 2022 – ha dichiarato Masiello – è stato un anno teso. L’improvviso aumento dei costi ha creato forti condizionamenti, ma alla fine della campagna siamo riusciti a definire un approccio economico di giusto condizione per poter immaginare, non solo di chiudere bene la campagna scorsa, ma anche per poter strutturar una nuova contrattazione all’insegna di un progetto che possa essere sostenibile, competitivo e durevole nel tempo”.

Per quanto riguarda le politiche europee e gli aspetti più prettamente tecnici, Frascarelli ha spiegato che

“la nuova Pac mantiene per l’Italia le stesse risorse della programmazione precedente: 7,3 miliardi di euro l’anno. La novità per il settore del tabacco riguarda il mantenimento dei titoli. L’Italia poteva scegliere un pagamento uguale su tutto il territorio nazionale, che avrebbe significato 164 euro a ettaro per il pagamento di base e invece ha deciso di continuare con i titoli all’aiuto. Questa è una buona notizia per i tabacchicoltori perché hanno titoli più alti della media nazionale. Ciò consente ai tabacchicoltori storici un sostegno più elevato. Questo però si ridurrà considerevolmente perché al mantenimento dei titoli, si accompagna un processo di avvicinamento al livello nazionale”.