Diritto allo studio, assesore Barcaioli: “Dal 2025-26 l’università diventa un privilegio”

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   (AUN) – Perugia, 18 dicembre 2025 – “Quello che sta accadendo sulle borse di studio universitarie è un atto di grave irresponsabilità politica, perché senza risorse strutturali si mette in discussione l’accesso stesso all’università per migliaia di ragazze e ragazzi”.

  Queste le parole dell’assessore all’Istruzione della Regione Umbria, Fabio Barcaioli, riguardo il futuro delle borse di studio universitarie, alla luce dei dati discussi in sede di X Commissione Stato-Regioni, dedicata all’istruzione, che delineano uno scenario allarmante a partire dal 2025-26.

  I numeri non lasciano spazio a letture ottimistiche. Per l’anno accademico 2024/2025 il riparto complessivo ammonta a 881,8 milioni di euro, grazie anche ai 288 milioni di risorse Pnrr. Nel 2025/2026 il finanziamento scende a 707,8 milioni, con una riduzione di 174 milioni, e dal 2026/2027 il contributo del Pnrr verrà meno del tutto, aprendo una frattura profonda nella tenuta del sistema nazionale delle borse di studio.

  “Le Regioni hanno lanciato un allarme – aggiunge Barcaioli – perché senza un intervento dello Stato il diritto allo studio viene meno, con effetti immediati sulle carriere universitarie e sulle possibilità di futuro di chi non ha alle spalle famiglie facoltose”. Una situazione che, secondo l’assessore, non può essere affrontata con interventi temporanei né con fondi a scadenza, ma richiede una scelta politica esplicita e una programmazione stabile da parte del Governo e del Ministero dell’Università e della Ricerca.

  “Auspico che il Governo cambi rotta immediatamente – conclude l’assessore – poiché le ricadute per l’Umbria sarebbero particolarmente pesanti. Una regione che negli ultimi anni ha visto crescere il numero di studentesse e studenti idonei alle borse di studio e che ha investito sul diritto allo studio come leva di equità sociale rischia di trovarsi senza gli strumenti necessari a garantire pari opportunità. Senza risorse stabili, il sistema regionale non sarà in grado di assorbire l’impatto del venir meno dei fondi Pnrr, con il rischio di lasciare senza sostegno troppi studenti umbri, nonostante i requisiti di merito e reddito”.