Coronavirus: risalita dei ricoverati con sintomi, le intensive sono al minimo

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Per non vaccinati quadro “grave e severo” anche con Omicron 2

Mentre i pazienti Covid nelle terapie intensive, attualmente tre posti occupati, stanno scendendo mantenendosi su livelli “minimi”, c’è allo stesso tempo una risalita dei ricoverati con sintomi.

Un quadro evidenziato nel corso della conferenza stampa per fare il punto sull’andamento epidemiologico in Umbria e sulle attività legate alla fase post-emergenza.

Durante la presentazione dei dati elaborati dal Nucleo epidemiologico regionale, Daniela Francisci, direttrice della clinica di Malattie infettive dell’Azienda ospedaliera di Perugia, ha confermato questo aspetto anche per il suo reparto.

“C’è – ha spiegato – un incremento della richiesta di ricoveri per pazienti Covid, di cui un 60% ricoverati con altre patologie e scoperti successivamente positivi al virus. Sono pazienti chirurgici o con frattura scomposta del bacino che troverebbero posizione più idonea in un reparto chirurgico”.

Per Francisci “il paziente Covid non vaccinato ha un quadro grave e severo ora con Omicron 2 così come lo aveva con le altre varianti”.

Mentre da un lato ci sono ricoveri in aumento, dall’altro è stato sottolineato come ci siano però anche tanti positivi curati a casa, e con i vaccini e le modalità di cura che stanno limitano le patologie più gravi. E relativamente alle cure, sempre Francisci ha ricordato che con gli antivirali orali che si hanno ora a disposizione sono stati fatti oltre 530 trattamenti.