Consiglio comunale a Terni: cittadini, gestori e esperti a confronto sulle antenne di Miranda

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Seduta consiliare monotematica quella di stasera a Palazzo Spada, completamente dedicata alle questioni legate agli impianti di radiodiffusione di Miranda. La seduta è stata convocata, come ha ricordato il presidente Mascio, sulla base di una specifica richiesta del gruppo consiliare del M5S. Sono stati invitati ed hanno partecipato al dibattito tutti i soggetti interessati: il comitato dei cittadini, la Pro Loco, i gestori degli impianti, l’Arpa, l’Asl.
In apertura dei lavori è stato l’assessore all’ambiente Emilio Giacchetti a dare lettura di una relazione sulla situazione degli impianti di Miranda. Nel documento si ripercorre la storia degli impianti e dei provvedimenti adottati dal Comune come l’ordinanza sindacale emanata nel 2010 per la riduzione a conformità nei confronti degli impianti di 28 emittenti.
“La concentrazione dei precedenti impianti tra il 2011 e il 2013 su tre strutture ha consentito l’allontanamento dall’abitato di Miranda della maggior parte degli impianti di radiodiffusione, riportando i valori di campo elettromagnetico al di sotto dei valori limite previsti dalla normativa vigente. Dalle rilevazioni in continuo dell’Arpa svolte in più di una postazione, anche su richiesta e indicazione dei residenti, emerge infatti ormai da mesi una situazione stabile, con valori di campo in media pari a 3 V/m. Di fatto quindi gli impianti radiotelevisivi esistenti a Miranda, che peraltro, si ricorda, quali impianti di telecomunicazioni sono riconosciuti per legge di pubblica utilità, sono oggi pienamente legittimati a restarvi”.
“Stante la situazione, sensibili comunque alle istanze dei cittadini di Miranda – ha detto l’assessore Giacchetti – sono state ipotizzate ulteriori azioni utili ad una futura delocalizzazione degli impianti in altro luogo. Consci che Miranda è naturale luogo di massima visibilità della conca ternana, non a caso quindi scelto storicamente come sito di installazione degli impianti radiotelevisivi, l’area di Monte Sant’Angelo (Rocchetta) è stato comunque valutato come valida alternativa, sia per la sua vicinanza, sia per la sua presenza tra i siti dei piani nazionali per le radiofrequenze, sia per l’assenza di abitazioni nelle vicinanze, che per la sua disponibilità nel patrimonio comunale. Questo ultimo fatto ha permesso al consiglio comunale di ipotizzare forme di incentivazione nei confronti dei gestori quali la concessione di spazi a canoni agevolati”. “Ad oggi però, nei contatti informali avuti con alcune emittenti, è stato evidenziato come elemento ostativo alla delocalizzazione una differente copertura del segnale, che renderebbe non equivalente a Miranda e quindi poco appetibile la postazione di Rocchetta. Per avere riscontro di questo fatto, e per disporre di dati certi da sfruttare per un programma di riposizionamento degli impianti di Miranda verso altro sito – ha concluso Giacchetti – è stata interpellato il Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università degli Studi Perugia. Dai primi contatti è emerso che la predisposizione di uno studio di copertura, necessiterebbe di svariati mesi di rilievi in campo e di elaborazioni, e di conseguenza anche di ingenti risorse, stimate intorno ai 50.000 – 60.000 euro”.

Intervenendo nel dibattito, dopo aver ascoltato tecnici e cittadini, Thomas De Luca (M5S) ha detto che l’approccio con il quale occorrerebbe affrontare la questione dell’elettrosmog di Miranda andrebbe riferito all’autodeterminazione di una comunità che – in un’ottica di programmazione – non vuole più gli impianti in prossimità del paese.
Enrico Melasecche (IlT) ha rilevato come a livello medico “ci si dice che non ci sono problemi, ma la questione è di carattere culturale e si ricollega alla pratica del negazionismo ambientale che ha caratterizzato la politica locale per molti anni”. “La scienza evolve e le normative europee e nazionali hanno spesso cambiato i parametri: c’è dunque un problema di prudenza e poi c’è la constatazione di un sistema opaco e diffuso, reticolare di difesa degli interessi, che ha fatto spesso rinviare decisioni”.
Melasecche ha anche fatto riferimento alla necessità di bonificare i siti e gli impianti abbandonati. “L’obiettivo finale – ha detto – resta quello di valutare il trasferimento degli impianti”
Francesco Ferranti (FI) annunciando un atto d’indirizzo con il quale si chiede di estendere le indagini sull’elettrosmog all’intera città e alla Giunta e al sindaco di superare la fase delle parole e di venire a riferire entro il 2016 su cosa concretamente l’amministrazione intenderà fare di qui alla fine della consiliatura anche nell’interlocuzione con i soggetti interessati.
Per Saverio Lamanna (Pd) “oggi abbiamo dei chiari elementi, come quelli riportati dalla Asl, che possono diminuire o far cessare paure e timori degli abitanti di Miranda. “I dati dimostrano che le onde elettromagnetiche hanno un’incidenza sulla salute molto relativa pur a fronte di una legislazione, quella italiana, che prevede parametri molto severi”. “Si tratta – ha detto Lamanna – di buone notizie che non possono essere confuse con valutazioni di carattere strettamente politico fuori tema che si basano sul nulla.
Andrea Cavicchioli (Pd) ha suggerito di suddividere gli argomenti: da un lato la verifica dei titoli edilizi e degli eventuali abusi, contesto nel quale occorre che gli incaricati facciano il loro dovere”. “Il proprio dovere e forse qualcosa di più – ha aggiunto Cavicchioli – l’hanno fatto però anche il sindaco e le giunte sul tema della verifica e della tutela delle salute. Fermo restando il principio di precauzione citato nell’atto d’indirizzo approvato dal consiglio lo scorso anno, di fronte a dei dati come quelli che ci vengono riportanti, non possiamo inventarci cose diverse. Non si possono liquidare le valutazioni scientifiche e i dati  come se fossero poca cosa”.
Per Marco Cecconi (FdI) “la politica deve rispondere alle esigenze dei cittadini e occorrerebbero non chiacchiere, ma risoluzioni definitive che però non ci saranno”. “Prendiamo atto che non ci sono evidenze scientifiche che denotino rischi per la salute dei cittadini; c’è un invito ai gestori per il trasferimento degli impianti; resta il problema delle edificazioni e delle verifiche sugli abusi edilizi”. Cecconi ha anche chiesto se ci siano verifiche analoghe su altri impianti nel centro della città, concludendo comunque con l’esortazione affinché ognuno secondo i propri ruoli si assuma le sue responsabilità, sempre con la massima serietà

Il sindaco Leopoldo Di Girolamo, intervenendo in conclusione di seduta – ha confermato “l’attenzione dell’amministrazione, come doveroso, a quanto ci viene riportato dai cittadini, cioè al fatto che a fronte della dismissione di alcune piccole strutture, sembra esserci un recupero e una ripresa di attività”. “Per questo stiamo censendo tutte le strutture e verificando i titoli; al termine metteremo i dati a disposizione dei cittadini”.
Più in generale il sindaco ha confermato – come aveva già specificato Giacchetti – che l’amministrazione ha provato ad andare oltre, con il piano delle radiofrequenze e l’individuazione dei siti più idonei, primo fra tutte quello della Rocchetta”.
Il sindaco tra gli elementi positivi ha citato il sistema di monitoraggio esistente – in continuo – che “attraverso l’Arpa ci dà la possibilità di capire se ci sono violazioni e superamenti a fronte dei quali interveniamo con ordinanze a tutela della salute dei cittadini”.
Infine Di Girolamo ha preso l’impegno di riferire entro la fine dell’anno sull’avanzamento degli approfondimenti così come chiesto dalla prima commissione consiliare.