Commissione Cultura: approvato l’ODG DEL M5S sulla parità salariale uomo-donna

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Commissione presieduta da Michele Cesaro

   

La IV commissione cultura, presieduta da Michele Cesaro, ha approvato con 5 voti a favore (opposizione) e 10 astenuti (maggioranza) l’ordine del giorno presentato dal gruppo Movimento 5 Stelle sul tema: “Parità salariale uomo–donna; istituzione di un tavolo permanente sulle tematiche di genere”.

Illustrando l’atto, la capogruppo Francesca Tizi ha spiegato che il primo maggio, festa dei lavoratori, deve essere un momento di riflessione in cui si tirano le somme sui risultati raggiunti e su quelli ancora da raggiungere; tra questi ultimi, in particolare, spicca il tema della parità salariale uomini-donne, ancora lungi dall’essere raggiunta.

Secondo studi ufficiali dal 2016 al 2018 la differenza retributiva è diminuita del 2,7%, ma resta comunque ampio il gap che è di 2.700 euro lordi pari al 10% in più a favore degli uomini. Questi valori posizionano l’Italia al 17° posto su 24 Paesi per ampiezza del Gender Pay Gap (disparità di trattamento) nel settore privato.

Dunque, pur essendo la legge ed i contratti collettivi nazionali di lavoro “uguali per tutti”, di fatto nel corso della vita lavorativa molti aspetti fanno sì che la parità retributiva uomo donna sia solo apparente; il rischio, peraltro, in epoca post pandemica, è che il divario economico tra uomini e donne aumenti ancora.

-Il costante aumento del divario retributivo è parte rilevante dei motivi per cui molte donne, ancora oggi, non sono economicamente indipendenti; per questo mettere in campo azioni e misure per la parità salariale tra uomini e donne è una questione di numeri, ma anche una questione di civiltà, libertà e diritti.

Ed infatti l’abbattimento del gap salariale uomo-donna – unitamente a politiche di supporto delle famiglie con prole – avrebbe ingenti effetti positivi sull’economia e sulla crescita demografica.

Oltre a cercare di sensibilizzare la società – promuovendo nuovi modelli e sostenendo le famiglie con politiche di genere – occorre intervenire in tutte le sedi per incentivare interventi miranti a realizzare la parità di genere e in particolare la parità salariale tra uomini e donne.

In relazione a ciò l’odg impegna il sindaco e la giunta:

-a sollecitare il Governo affinché dia priorità alla parità di genere nell’utilizzo dei fondi europei ed avvii un piano specifico per l’occupazione delle donne anche assicurando la presenza paritaria dei generi nelle task force messe a punto per contrastare gli effetti della pandemia ad ogni livello istituzionale;

-a istituire un tavolo permanente per svolgere attività di condivisione, riflessione e confronto sulle tematiche che impattano sulla dimensione di genere a livello comunale, composto da rappresentanti cittadini dell’associazionismo, delle imprese e delle professioni, dei sindacati, delle università, al fine di investire sulla presenza femminile nel mondo del lavoro, portando avanti una battaglia di civiltà che dia la misura dell’emancipazione sociale e culturale di una comunità capace di valorizzare qualità individuali e differenze di genere.

L’assessore alle Politiche Sociali Edi Cicchi ha spiegato che quello in oggetto è un tema che vede tutti coinvolti per sostenere la parità di genere, anche nel mondo del lavoro. Nessuno mette in discussione che il lavoro delle donne debba essere considerato tanto quello dell’uomo; tuttavia la parità salariale è stata di fatto superata da una legge nazionale, che è stata condivisa da tutti e che offre premialità alle aziende.

Il Comune di Perugia – ha continuato l’assessore – ha fatto proprio il principio della parità di genere applicandolo nell’assegnazione degli incarichi apicali, dirigenziali ed organizzativi.

Perplessità, invece, sono state espresse sull’istituzione di un ulteriore tavolo di confronto, perché ciò comporta la necessità di dedicarvi ulteriore personale comunale; dunque sarebbe preferibile portare il dibattito sul tema all’interno di quei tavoli con le altre istituzioni che oggi risultano già operativi.

Per la Consigliera Pari Opportunità Provincia di Perugia avv. Giuliana Astarita, il tema in oggetto è stato sì oggetto di un intervento legislativo, accolto da tutte le forze politiche, ma molto occorre ancora fare in termini di attuazione. Astarita ha auspicato comunque l’istituzione del tavolo richiesto nell’odg, luogo di confronto utile per contribuire a migliorare una tematica ancora oggi complessa.

L’avv. Maurita Lombardi dell’associazione Liberamente Donna ha confermato che il vero problema è l’applicazione concreta delle norme nel territorio sociale, perché occorre cambiare gli stereotipi. Ecco la ragione per cui si condivide l’istituzione di un tavolo permanente di confronto tra tutte le parti coinvolte.

Sara Pasquini dell’UDI (Unione Donne Italiane) ha manifestato entusiasmo per la nuova legge sulla parità salariale, soprattutto alla luce dei dati che pongono l’Italia agli ultimi posti per occupazione femminile. Una situazione critica che la pandemia ha ulteriormente contribuito ad aggravare. La nuova strategia dovrà passare quindi da temi come l’istruzione, superando progressivamente la cultura patriarcale che ancora oggi appare fortissima.

Pasquini ha condiviso infine le proposte contenute nell’odg, partendo dalla costituzione del tavolo di confronto.

Il consigliere Massimo Pici (Perugia Civica) ha parlato di odg condivisibile nel merito, ma non nel metodo perché costituire un ennesimo tavolo potrebbe non essere la strada giusta in quanto scarsamente realizzabile.

Per la capogruppo PD Sarah Bistocchi quello in esame è un tema fondamentale per il Paese e per la città; è quindi importante che non ci sia uno scollamento tra i due livelli istituzionali.

L’odg, pertanto, è pienamente da condividere indipendentemente dall’avvenuta approvazione della legge nazionale sulla parità salariale, ancora da attuare.

“Tutti – ha detto Bistocchi – parliamo di diritti delle donne, ma poi occorre fare passi in avanti concreti per capire come ci si approccia ad essi, visto che i percorsi non sono indifferenti.

Per favorire la natalità non servono proposte spot, ma politiche occupazionali precise e specifiche. Parlare di parità salariale, quindi, significa tante cose, ma soprattutto dare alle donne la possibilità di vivere la vita che vogliono liberamente”.

Bistocchi, infine, ha detto di ritenere sensata la proposta di istituire un tavolo di confronto che spetterà al Comune rendere concreto ed operativo.

Lucia Maddoli (IPP) ha parlato di “battaglia di civiltà” su cui tutti devono interrogarsi perché ancora molto c’è da fare ad ogni livello istituzionale. In merito all’odg, Maddoli ha rivolto un invito a ricomprendere nell’ambito dei principi della parità salariale tutte le casistiche, compreso il lavoro autonomo. Infine la consigliera ha condiviso l’opportunità di costituire il tavolo di lavoro ritenendolo utile per costruire strategie comuni.