Arrestati prete e donna

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Arrestati prete e donna. L’accusa induzione alla prostituzione. Bassetti: “Se i fatti sono veri, degrado sconvolgente”

   

Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere il prete e la madre di una delle vittime arrestati con l’accusa di induzione alla prostituzione dopo le indagini condotte dai carabinieri di Termini Imerese coordinati dalla procura di Palermo. L’interrogatorio si è tenuto in remoto davanti al gip Fabio Pilato e al pm Ludovica D’Alessio del pool fasce deboli coordinato dall’aggiunto Laura Vaccaro. Il prete difeso dall’avvocato Renato Vazzana collegato dal carcere di Spoleto si è avvalso della facoltà di non rispondere. Lo stesso la donna che si trova ai domiciliari, difesa dall’avvocato Giuseppe Minà. L’indagata era collegata nella caserma dei carabinieri di Termini Imerese.

Sull’accaduto si è espresso anche il Cardinale Gualtiero Bassetti che ha visitato nella serata di ieri la comunità parrocchiale di San Feliciano (Perugia) a seguito della vicenda giudiziaria.

“Se corrisponde a verità la gravità dei fatti, soprattutto riguardante i minorenni coinvolti, attribuiti al sacerdote don Vincenzo Esposito, questa vicenda dimostra un degrado umano, morale e religioso sconvolgente. La comunità ha accolto il presule con vero sollievo e si è sentita confortata dal suo gesto e dalle sue parole. È stata tradita la fiducia del suo vescovo, della Chiesa, dei confratelli e dei fedeli. Aveva ricevuto l’incarico di parroco mentre era ancora un frate minore francescano, che pur con i limiti umani avrebbe dovuto svolgere con grande dignità, come avevano fatto i suoi predecessori don Bruno e don Abele. Non vi lascerò soli – ha quindi detto il vescovo ai fedeli – vi manderò un parroco che possa aiutarvi a superare anche questo momento imprevisto e doloroso”.