Appuntamento al Teatro Romano di Gubbio con “Oblivion: The Human Box”

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Appuntamento domani martedì 9 agosto, alle 21,15, sul palco del Teatro Romano, con lo spettacolo che demolisce gli ultimi cento anni di musica italiana e internazionale con la complicità del pubblico, ‘Oblivion: The Human Jukebox’. Protagonisti Graziana Borciani, Davide Calabrese, Francesca Folloni, Lorenzo Scuda e l’eugubino Fabio Vagnarelli. Un articolato mangianastri umano che mastica tutta la musica mai scritta e la digerisce in diretta in modi mai sentiti prima. Alla perversa creatività dei cinque cialtroni più irriverenti del teatro e della rete si aggiunge, questa volta, quella del pubblico che contribuirà a creare il menù della serata suggerendo gli ingredienti della pozione. Gli Oblivion hanno in repertorio tutto, l’intero pantheon dei grandi della musica italiana e internazionale e sono pronti ad affrontare sfide sempre più difficili a colpi di parodie, mash-up, duetti impossibili, canzoni strampalate. Un flusso di note e ritmi infinito che prenderà vita davanti agli occhi attoniti degli spettatori per una esperienza folle e irripetibile. Dal Trio Lescano ai rapper, da Ligabue ai Beatles, da Morandi ai Queen, gli Oblivion mettono in scena la playlist che non hai mai avuto il coraggio di fare, uno spotify vivente che provoca scene di panico, isteria collettiva, ma soprattutto interminabili richieste di bis. La vendita dei biglietti verrà effettuata presso il botteghino del Teatro Romano il giorno dello spettacolo a partire dalle 19,30. Sabato 13 agosto, sempre al Teatro Romano alle 21,15, Luca Violini, una delle più importanti e note voci nel panorama del doppiaggio nazionale, porterà in scena “Iliade. L’ira, la vendetta, la pietà”, uno spettacolo in tre tempi sull’epopea di Achille. Nell’estrema attualità dell’opera di Omero, Luca Violini ripercorrerà le vicende di un breve periodo della storia per la conquista di Troia, accadute nei cinquantuno giorni dell’ultimo anno di guerra, fra Troiani ed Achei. L’eroe, figlio di Pelèo, protagonista assoluto del poema, verrà riproposto nella sua ira contro Agamennone che lo priva di una schiava, Briseide, bottino di guerra; nella sua vendetta contro Ettore per l’uccisione dell’amico fraterno Patroclo; nella pietà finale con la quale riconsegna il corpo del figlio al re Priamo. Ma, come sempre accade nelle guerre, alla fine, nonostante gli esiti, non ci sono vinti né vincitori e gli eroi muoiono da entrambe le fazioni. La voce del protagonista diventa un vero e proprio strumento musicale e le parole acquistano emozione. Parole che scivolano attraverso la musica, mentre i suoni diventano la scenografia della storia. Ritmo acustico e ritmo visivo sono infatti i pilastri su cui si regge lo spettacolo ed è questo il ritmo su cui balla l’immaginazione, per riscoprire e far riscoprire l’importanza della fantasia, per lasciare libero ogni spettatore di elaborare in maniera autonoma la percezione del testo recitato.