Anche ConfCooperative Umbria in udienza dal Papa

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Tra i 7.000 cooperatori che hanno gremito la Sala Nervi in Vaticano c’era una folta delegazione di Dirigenti cooperatori di Confcooperative Umbria guidati dal Presidente dell’Associazione Andrea Fora e dal Direttore Lorenzo Mariani e che all’alba si sono messi in cammino per raccogliere l’invito di Papa Francesco. Papa Francesco ha saputo scaldare il cuore dei cooperatori parlando da cooperatore e richiamando la platea ai suoi valori fondanti dove “uno più uno, fa tre!” Nel corso dell’incontro il Papa ha voluto soffermarsi lungamente con i presenti nel percorso di ingresso e di uscita calorosamente salutato dalle strette di mano dei tanti cooperatori che nelle parole del Presidente Gardini prima e del Santo Padre poi hanno saputo emozionarsi rivedendo la propria storia di cooperatori autentici. L’esperienza dei cooperatori dell’Umbria la racconta il Presidente Fora che sottolinea come “nelle tre piccole grandi storie di mutualità, di sacrificio e di riscatto lavorativo che sono state portate ad esempio nel palco al cospetto di Papa Francesco sono saliti figurativamente i mille talenti della cooperazione che sa mettersi al servizio degli ultimi, della collettività combattendo la criminalità e non scendendoci a compromessi”. Molti i “suggerimenti” che Papa Francesco ha voluto consegnare ai cooperatori di Confcooperative, delle Banche di Credito Cooperativo ed al mondo intero nel suo intervento spesso citato a braccio. Una missione più che un programma di lavoro, una guida. Spunti, riflessioni che nei contenuti spesso si sovrappongono a quelli che Confcooperative persegue da anni ma che pronunciati da Papa Francesco permeano di idealità il lavoro quotidiano dei cooperatori. Sette indicazioni che ruotano attorno a identità cooperativa, lavoro, famiglia, denaro, solidarietà e fede. “Le cooperative – ha detto Bergoglio – devono continuare a essere il motore che solleva e sviluppa la parte più debole delle nostre comunità locali e della società civile”, Per centrare questo obiettivo è necessario dare vita a “nuove imprese cooperative, e promuovere lo sviluppo di quelle esistenti, così da creare nuove possibilità di lavoro”. Al welfare è dedicata la seconda riflessione. “La cooperazione – ha aggiunto il Pontefice – deve essere protagonista nella realizzazione di nuove forme di welfare, in particolare in ambito sanitario, un campo delicato dove tanta gente povera non trova più risposte adeguate ai proprio bisogni”. Il terzo incoraggiamento ha riguarda l’identità cooperativa, l’economia e il suo rapporto con la giustizia sociale, con la dignità e il valore delle persone. “Realizzando una qualità nuova di economia, si crea la capacità di far crescere le persone in tutte le loro potenzialità – ha sottolineato papa Francesco. “Occorre che l’impresa cooperativa cresca davvero in modo cooperativo cioè coinvolgendo tutti. E’ necessario non accontentarsi mai della parola cooperativa senza avere la consapevolezza della vera sostanza e dell’anima della cooperazione”. Quarto suggerimento per il futuro della cooperazione è riservato alla famiglia e al ruolo delle donne. “Il movimento cooperativo deve sostenere, facilitare e incoraggiare la vita delle famiglie promuovendo l’armonizzazione tra lavoro e famiglia. L’economia non si rinnova in una società che invecchia invece di crescere. La cooperazione fa già molto, deve impegnarsi per fare ancora di più”. A sorpresa nel quinto suggerimento Papa Francesco ha tirato in ballo il denaro, ”sterco del diavolo” quando diventa un idolo che comanda le scelte dell’uomo condannandolo così alla rovina. “Ma le cooperative possono mettere il denaro al servizio della vita. Per fare tutte le cose che finora ho elencato ci vuole denaro. Bisogna investire e investire bene, mettete insieme con determinazione i mezzi buoni per realizzare opere buone. Collaborate di più tra cooperative bancarie e imprese, organizzate le risorse per far vivere con dignità e serenità le famiglie; pagate giusti salari ai lavoratori investendo in iniziative che siano realmente necessarie. Solo così le cooperative possono rendere il denaro uno strumento al servizio della persona”. Combattere la falsa cooperazione, restare fedeli alla cooperazione autentica è la via cooperativa per globalizzare la solidarietà. “La falsa cooperazione –ha affermato Bergoglio- quella che prostituisce il proprio nome di cooperativa per ingannare la gente con scopi di lucro contrari a quelli della vera e autentica cooperazione. Lottate per una cooperazione giusta, vera, la cooperazione che sempre vince. Infine l’ultimo suggerimento è dedicato alla fede. “Da cooperatori cristiani – conclude papa Francesco – vivete la vostra fede e la vostra identità senza paura. Fede e identità sono la base. Andate avanti e camminate insieme con tutte le persone di buona volontà. I valori cristiani non sono soltanto per noi ma vanno condivisi. Condivideteli con quelli che non la pensano come noi ma vogliono le stesse cose che noi vogliamo. Andate avanti, coraggio! Siate creatori, poeti, avanti!” Tramite l’umile impasto di una pagnotta fatta dai detenuti impegnati nella cooperazione sociale il Presidente Andrea Fora ha avuto il grande onore di consegnare al Santo Padre la fatica, la gioia, le sofferenze e i tanti talenti che abitano le nostre cooperative. Racconta Fora: “Papa Francesco ha riservato un pensiero e una preghiera per tutti i cooperatori sociali e le persone svantaggiate che ogni giorno provano a darsi un’altra possibilità e a incamminarsi verso una nuova vita”.