Alleva la speranza: prosegue l’impegno di Legambiente ed Enel

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Alleva la speranza: prosegue l’impegno di Legambiente ed Enel. Raccolta fondi a  favore delle aziende del Centro Italia colpito dal terremoto del 2016 e dalla crisi legata all’emergenza Covid-19

   

Conosciamo meglio la storia di Marta Giampiccolo e della sua azienda agricola, agriturismo e agricampeggio a Sant’Anatolia di Narco (PG), e quella di Enrico Foglietti e della sua azienda agricola a San Pellegrino di Norcia (PG), tra i beneficiari della campagna di raccolta fondi a sostegno di allevatori, agricoltori e piccole attività turistiche nei territori provati dal sisma e dalla pandemia.

Marta Giampiccolo racconta come è nata l’azienda e il contraccolpo subito con il terremoto del 2016:

“In questa zona non ci sono altre realtà agricole. All’inizio ‘giravamo’ casa per casa per vendere le nostre mele […] Abbiamo cominciato dal ’99 a venderle lungo la strada principale e lo abbiamo fatto fino a due anni fa. In quel modo ci siamo fatti conoscere tantissimo e abbiamo creato il punto vendita aziendale. Tuttavia, con il terremoto del 2016, racconta, l’azienda ha subito “un enorme contraccolpo all’accoglienza”.

Dalla coltivazione delle mele a quella dello zafferano, fino alla creazione di un agriturismo e alla proposta di attività didattiche legate alla natura, Marta Giampiccolo (35 anni) gestisce oggi insieme alla famiglia l’azienda agricola “Zafferano e dintorni” a Sant’Anatolia di Narco (Pg). L’attività principale è la produzione di mele di varietà comuni e autoctone, cui si affiancano la coltivazione di una sessantina di ulivi, di un orto e dello zafferano. Nel 2011, ha inoltre aperto un agriturismo e un agricampeggio, avviando anche il noleggio di mountain bike e attività didattiche rivolte a bambini, famiglie e adulti.

Oggi Marta e la sua famiglia vorrebbero rendere più accessibile e accogliente l’area intorno all’aula didattica polifunzionale di cui hanno avviato i lavori nel 2019, creare uno spazio per il tempo libero e per le degustazioni accessibile anche ai disabili, rendere più accogliente lo spazio dell’agriturismo e potenziare l’area dell’agricampeggio e acquistare una cella frigorifera per la conservazione della frutta.

Ecco invece,  la storia Enrico Foglietti, che racconta come hanno affrontato la situazione dopo il terremoto e oggi nell”emergenza Covid:

“Ci stavamo riprendendo proprio nel 2019-2020 ed è arrivata la pandemia. Abbiamo puntato sull’agricoltura perché tutto il resto era chiuso: abbiamo fatto la raccolta di erbe spontanee commestibili e le abbiamo consegnate a domicilio. Le mie origini sono legate all’agricoltura. Io sono cresciuto in città, coltivando sempre il sogno di poter tornare sui monti Sibillini. Purtroppo il terremoto ci ha lasciati fuori casa, io con mia moglie Cristina, mia coetanea, e i nostri quattro figli”, racconta Enrico. “Siamo rientrati a gennaio 2021, da pochi mesi, e siamo tra i più fortunati”.

Ma la scossa di terremoto del 24 agosto 2016, oltre ai danni strutturali all’abitazione, provoca anche lo spostamento della falda acquifera con cui veniva annaffiato il frutteto che, in breve, finisce per seccarsi.

“Mi sono quindi trasferito a Norcia sul fiume Torbidone, dove abbiamo ripiantato il frutteto”, spiega Enrico.

Enrico Foglietti, oggi 53enne, ha dato corpo al suo sogno di ragazzo lasciando Roma per trasferirsi nella frazione di San Pellegrino di Norcia, in provincia di Perugia, dove nel 1990 ha fondato l’azienda agricola “Sibilla”, così chiamata in onore dei suoi amati monti: qui produce frutta che poi trasforma in confetture, composte, marmellate, salse per formaggi, sughi e succhi di frutta con metodo biologico certificato. Cinque anni fa, tuttavia, San Pellegrino viene rasa al suolo dal sisma che devasta il Centro Italia

Un patrimonio naturale che al tempo stesso vorrebbe far conoscere e apprezzare. Purtroppo la situazione è peggiorata con la pandemia: i clienti principali dell’azienda erano infatti le strutture alberghiere, rimaste per la maggior parte chiuse in seguito all’emergenza Covid. Oggi Enrico e la sua famiglia vorrebbero realizzare un’area ristoro vicino al mulino che stanno ristrutturando in prossimità del nuovo frutteto. Dando respiro a un progetto più ampio fatto di turismo slow, cicloturismo, stazione di ricarica per e-bike e riscoperta delle sorgenti di San Martino. Tutto questo facendo rete con le altre aziende locali:

“perché se c’è qualcosa che ci ha insegnato il terremoto – dice – è l’importanza di sostenersi a vicenda”.

Marta Giampiccolo ed Enrico Foglietti sono due dei beneficiari della quinta e ultima fase di Alleva la Speranza, la campagna di raccolta fondi promossa da Legambiente ed Enel a favore di attività agricole e di allevamento a conduzione familiare nelle aree colpite proprio cinque anni fa dal terremoto che devastò il Centro Italia. Un impegno proseguito e trasformato in Alleva La Speranza+ che, in collaborazione con Federtrek, Turismo verde, Fondazione Symbola e associazione Host Italia, ha esteso il sostegno anche alle piccole imprese d’accoglienza turistica delle medesime aree, messe a dura prova dalla crisi legata alla pandemia da Covid-19.

Sono quattro le storie di vita e di resilienza di questa nuova fase che vede protagonisti ancora una volta donne e uomini, giovani e meno giovani, animati da un forte attaccamento alla propria terra e alla propria attività: per conoscerne da vicino l’operato e sostenerne i progetti, è possibile collegarsi alla pagina dedicata alla campagna Alleva La Speranza + sulla piattaforma di crowfunding PlanBee, che grazie alla generosità di oltre 800 donatori ha già raccolto oltre 240 mila euro a favore di altri beneficiari. Alle donazioni che arriveranno attraverso PlanBee, si sommeranno quelle di Enel e di Legambiente, perché i progetti di rinascita possano diventare realtà.