Tavolo di confronto tra Legambiente e Arpa Umbria sugli obiettivi futuri

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Primo impegno istituzionale in Umbria per la Goletta dei Laghi di Legambiente, la campagna che da 12 anni si occupa del monitoraggio sullo stato di salute dei bacini lacustri italiani, realizzata in collaborazione con CONOU (Consorzio nazionale per la gestione, raccolta e trattamento degli oli minerali usati) e Novamont. Oggi a Magione, presso il Museo della Pesca di San Feliciano (PG), in occasione della tappa della Goletta dei Laghi, si è svolto un incontro organizzato da Legambiente Umbria in collaborazione con l’ARPA regionale, sul tema della depurazione e pianificazione di gestione del territorio. Tra i presenti all’iniziativa Paolo Stranieri di Arpa Umbria, Giacomo Chiodini, sindaco di Magione, Renzo Silvestri, consigliere del comune di Tuoro, Lucia Ghetti e Giancarlo Mazzasette, Regione Umbria, Giorgio Cesari e Remo Pelillo per l’autorità di bacino, Fausto Scricciolo, sindaco di Città della Pieve, Christian Gatti, comune di Passignano, Giuliano Scarponi, Lega Navale Italiana, Walter Sembolini e Aurelio Cocchini della cooperativa pescatori del Trasimeno. Al centro del confronto, ovviamente, il Trasimeno. Nel corso della mattinata il lago è stato ampiamente analizzato e descritto, soprattutto grazie ai dati prodotti dalla proficua collaborazione tra Legambiente e ARPA Umbria. L’Agenzia Regionale ha presentato un report complessivo relativo alla depurazione sul lago Trasimeno, prendendo in esame soprattutto l’aspetto della qualità delle acque secondo i dettami della direttiva 2000/60/CE e della situazione attuale sullo stato di salute del bacino. Secondo i dati ARPA il lago umbro gode di buona salute. Dal punto di vista ecosistemico il livello decretato è sufficiente così come anche lo stato chimico e chimico- fisico, con una tendenza evidente al raggiungimento dello stato buono per questi parametri. I rappresentanti di ARPA Umbria hanno colto l’occasione per lanciare Servizio arpAlert per la segnalazione di situazione di criticità come abbandono di rifiuti e discariche abusive. Un ulteriore strumento che contribuirà a migliorare il livello di risposta dell’Agenzia. È certamente nell’ottica della complementarità che va inquadrata l’attività di monitoraggio microbiologico della Goletta dei Laghi che si pone, infatti, come un’indagine finalizzata ad ampliare la prospettiva sulle criticità che insistono sul lago, in particolare determinate da cattiva o mancata depurazione. I dati della Goletta non si pongono certo in contrapposizione con quelli redatti da ARPA che, nell’arco dell’intero anno, si concentra soprattutto nelle analisi delle acque deputate alla balneazione. I campionamenti eseguiti dai tecnici della Goletta sono, infatti, campionamenti puntuali, effettuati previa segnalazione dei cittadini attraverso il servizio di “SOS Goletta” che nel periodo estivo permette di individuare elementi di criticità altrimenti non identificati, spesso presso scarichi, foci o condotte. La Goletta dei Laghi sul Trasimeno è ormai un appuntamento fisso dagli esordi della campagna, iniziata dodici anni orsono, ma di certo non è l’unico strumento messo in campo da Legambiente in azioni di tutela e promozione territoriale su questo territorio. Sono numerosi i progetti che il Cigno Verde segue sul territorio. Utile citare, ad esempio, il progetto sull’Isola Polvese destinato alla tutela e conservazione della biodiversità locale che vede Legambiente tra i partner, in prima linea proprio con ARPA Umbria. Non va dimenticato, inoltre, che proprio Legambiente Umbria è stata il principale promotore dell’adozione di un Contratto di Lago come strumento di confronto e pianificazione locale e sovralocale.

“L’azione della nostra Associazione sul Trasimeno è sempre stata propositiva e volta alla creazione di un confronto continuo tra tutti i portatori di interesse. – dichiara Alessandra Paciotto, presidente di Legambiente Umbria – Siamo particolarmente soddisfatti dell’esito dell’incontro odierno, sia in termini di partecipazione che di scambio”.

All’incontro erano infatti presenti molti degli attori territoriali che hanno messo sul tavolo del confronto non solo le proprie posizioni, ma anche una serie di spunti utili per l’avvio di un percorso di pianificazione condivisa, che veda nei processi bottom-up un elemento fondamentale per la definizione degli obbiettivi e i l loro raggiungimento.

“Auspichiamo che gli Stati Generali del Trasimeno in programma per venerdì 21 a Castiglione del Lago – continua Alessandra Paciotto – possano essere l’occasione per avviare un’effettiva partecipazione che includa e coinvolga cittadini e associazioni nella pianificazione per la salvaguardia del territorio”.

Le analisi microbiologiche non sono certo l’unico capitolo dell’intenso programma scientifico della Goletta. La campagna di Legambiente, per il secondo anno consecutivo, sta portando avanti un’ulteriore indagine nelle acque dei laghi, quella rivolta allo studio della presenza di microplastiche nei laghi Italiani e dei rifiuti sulle sponde.

“Quello delle microplastiche è un fenomeno di portata globale – dichiara Stefania Di Vito, responsabile dell’attività scientifica di Goletta dei Laghi – paragonabile per certi versi a quello dei cambiamenti climatici”.

L’indagine condotta nel 2016 nelle acque dei laghi Italiani ha fornito utili informazioni circa l’origine, la concentrazione e il collegamento con le attività antropiche maggiormente responsabili di questo fenomeno.

“Auspichiamo che indagini come la nostra – continua Stefania Di Vito – portino alla definizione di una normativa specifica, o all’integrazione di una vigente, che consideri le microplastiche come indicatore da prendere in esame per la definizione dello stato di salute delle acque interne”.

Legambiente, infatti, ha iniziato con lo studio preliminare sulle microplastiche nei laghi proprio partendo dalla Marine Strategy (2008/56/CE) considerando il legame naturale tra le acque interne e quelle dei mari, non incluso dalla Direttiva. Mentre gli studi sulla presenza di microplastiche in ambiente marino sono cominciati già negli anni 70, gli studi sui laghi sono ancora pochi, specialmente in Italia. I laghi in quanto sistemi semi chiusi risentono ancora più dei mari della presenza dei rifiuti e delle micro-particelle che producono. I risultati registrati nel 2016, e presentati lo scorso ottobre alla fiera EcoMondo di Rimini, fanno riferimento a cinque laghi: Maggiore, Iseo, Garda e i laghi di Bolsena e Albano nel Lazio e sono relativi alle particelle rinvenute con dimensione compresa tra 1 e 5 millimetri.
In tutti i campioni analizzati sono state trovate microplastiche: un dato inconfutabile sulla diffusione di questa contaminazione in ambiente lacustre, nonostante le diversità di ogni lago. I laghi in cui sono state trovate più particelle sono l’Iseo e il Maggiore, con valori medi di densità di 40.396 e 39.368 microplastiche su chilometro quadrato di superficie campionata. I laghi di Bolsena e di Garda presentano densità medie simili, rispettivamente 26.829 e 25.259 particelle su chilometro quadrato. Il lago in cui è stata trovata la minore quantità di microplastiche è il lago Albano, con una media di 3.892 particelle su chilometro quadrato. Contestualmente alla densità di particelle, sono state fatte analisi sulla loro forma e ipotesi sulle fonti. I frammenti costituiscono il 70% di tutte le particelle e sono presenti in tutti i laghi, così come i filamenti ma in percentuali minori (6,8%). Le particelle di polistirolo (che costituiscono il 14% del totale) sono state rinvenute solo nei laghi subalpini mentre nei laghi laziali spicca la presenza dei frammenti a forma di foglio (7,2%). Anche il lago Trasimeno è stato oggetto dell’indagine 2016 della Goletta dei Laghi. La complessa procedura di analisi dei campioni d’acqua prelevati – che prevede una prima fase di prelievo tramite un’imbarcazione dotata di manta, lo strumento che filtra i campioni d’acqua, e una seconda di analisi in laboratorio – è stata resa più lunga e difficile a causa della massiccia presenza di materiale organico negli stessi, allungando così i tempi inizialmente previsti. I risultati relativi al lago umbro, infatti, sono stati elaborati presso i laboratori di ENEA solo lo scorso aprile. Ad un anno di distanza dunque la Goletta dei Laghi ha presentato i risultati del monitoraggio sulle microplastiche realizzato nella scorsa edizione della campagna, grazie alla collaborazione con ENEA (l’agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo sostenibile). Un primo studio preliminare che ha permesso di ottenere un database significativo, tra i pochi in Europa, relativo alla presenza di micro-particelle di plastica disperse nelle acque dei laghi. La situazione riscontrata non sembra essere particolarmente critica – rispetto agli altri bacini presi in esame, seppur con le dovute distinzioni in termini caratteristici – con una media di 8974 particelle/km2 ma, di certo, il dato che emerge è la presenza del problema anche nelle acque del Trasimeno. In termini di caratterizzazione delle microplastiche analizzate, emerge l’omogeneità della forma; in tutte le trainate, infatti, sono presenti solo frammenti dunque microplastiche generate per frammentazione di rifiuti di maggiori dimensioni, cosa piuttosto curiosa secondo gli esperti di ENEA. La caratterizzazione chimica, inoltre, ha evidenziato un contributo predominante di polietilene. A queste considerazioni occorre aggiungere che i risultati sono relativi ai soli tre transetti di monitoraggio effettuati e che l’indagine 2016, essendo uno studio preliminare, ha interessato una porzione minima del lago. I risultati ottenuti nella scorsa edizione hanno così indirizzato Legambiente a replicare l’indagine sul microlitter nei laghi e, laddove possibile, ad estenderla agli affluenti dei laghi, così da ottenere un ulteriore elemento sulle possibili dinamiche di contaminazione. Ma le novità sul fronte del monitoraggio scientifico nel 2017 non riguardano soltanto il proseguimento dell’azione di campionamento sullo specchio d’acqua; infatti in questa edizione sono state messe in campo azioni di citizen science con l’obbiettivo di mappare la tipologia e il quantitativo dei rifiuti sulle spiagge e gli arenili. È dimostrato infatti che il concorso dei volontari a studi scientifici possa incrementare notevolmente la portata delle ricerche effettuate, permettendo la raccolta di un volume di dati altrimenti impossibile da collezionare, aumentando altresì l’effetto della sensibilizzazione ai problemi riscontrati. Proprio nel pomeriggio odierno, alle 16.30, l’equipaggio della Goletta dei Laghi sarà al fianco di un gruppo di volontari impegnati nella mappatura e raccolta di rifiuti presso Punta Macerone, nel comune di Tuoro.