Aci Umbria: ecco chi sono le cooperative che rappresentiamo

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“Le recenti dichiarazioni del consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Andrea Liberati in merito al sistema economico cooperativo umbro disegnato come ‘immenso caporalato’ che ‘alimenta un sistema clientelare’ in cui ‘cooperative politicizzate sottopagano i lavoratori’ e sono il ‘giardino di casa dei vecchi partiti’ e per le quali è bene che gli ‘Ispettorati del Lavoro e la Guardia di Finanza dell’Umbria si sveglino da un torpore che, nel corso di circa 15 anni, ha condotto alla situazione che ben conosciamo’, oltre a essere gravi e superficiali evidenziano un quadro falso e delirante di ciò che è realmente la cooperazione in Umbria”. È quanto dichiara la presidenza di Alleanza cooperative italiane (Aci) Umbria. “Allo stato attuale – spiegano dall’Alleanza –, sono 453 le cooperative che aderiscono all’Aci dell’Umbria (Agci, Confcooperative e Legacoop) per un totale di 619mila soci e 21.897 occupati e un valore della produzione complessiva che si attesta su oltre 5,5 miliardi di euro. Tra le prime cinque imprese umbre per volume di produzione tre sono cooperative. Le cooperative agricole umbre aderenti all’Aci rappresentano: il 90% della produzione di latte; il 45% della produzione di tabacco; il 40% della produzione di vino; il 35% della produzione di cereali. Le cooperative di produzione e lavoro rappresentano un’eccellenza che qualifica il sistema industriale regionale nel mercato italiano e internazionale. Le cooperative di dettaglio e di consumatori rappresentano oltre il 50% della distribuzione commerciale. A quanto sostiene Liberati le imprese cooperative non esercitano ‘più alcuna funzione sociale e mutualistica’ perciò vorremo porre alla sua attenzione il fatto che nella cooperazione sociale, ad esempio, operano 6mila addetti, di cui 600 sono soggetti svantaggiati, e ricevono assistenza quotidiana oltre 50mila cittadini umbri. Di questi più di mille sono bambini in età da 3 a 36 mesi che usufruiscono dei servizi nido cooperativi”. “Sono numeri importanti – commentano da Aci Umbria – che rappresentano come la forma cooperativa dopo oltre 150 anni di storia continua a dimostrarsi strumento imprenditoriale straordinariamente moderno e innovativo per far fronte alle esigenze dell’economia regionale e di una società in profonda trasformazione e, di recente, costituiscono una valida risorsa per offrire opportunità di auto impiego ai nostri giovani”. “Il tema della lotta a illegalità, concorrenza sleale, inadeguata applicazione dei diritti del lavoro (che possono verificarsi in qualsiasi forma di impresa, comprese le false cooperative), sollevato dal consigliere Liberati – aggiungono da Aci Umbria –, ci vede in prima linea da anni. Da questi fenomeni noi riceviamo, infatti, un doppio danno: di mercato, oltre che valoriale, e di immagine. Per questo già sette anni fa, nel 2007, abbiamo siglato un apposito Protocollo con Cgil, Cisl e Uil e i Ministeri del Lavoro e dello Sviluppo economico contro il fenomeno delle false cooperative. Questo avviso comune ha messo un primo freno, con la nascita di oltre 100 Osservatori provinciali del lavoro in tutta Italia volti a contrastare ogni forma di dumping e illegalità. Il 6 novembre 2015 si è conclusa la nostra campagna ‘Stop alle false cooperative’ che ci ha impegnato per sei mesi nella raccolta di 100mila firme a sostegno della proposta di legge di iniziativa popolare presentata al Parlamento italiano, che prevede pene più severe nel contrasto al fenomeno delle false cooperative che raggirano regole e lavoratori”. “Rispetto al ‘regime fiscale di favore’ di cui godrebbero le cooperative – proseguono da Aci Umbria –, vogliamo ribadire alcuni concetti. Fra i maggiori contribuenti a livello regionale figurano imprese cooperative. La cooperativa non usufruisce di sgravi di tipo contributivo, in quanto i contributi previdenziali (Inps e Inail) sono i medesimi rispetto alle altre società in termini di onere aziendale posto in capo al datore di lavoro; ragione per cui il costo del lavoro non varia da cooperativa ad altra società, a parità di contratto di lavoro applicabile e di inquadramento contrattuale del lavoratore. Negli ultimi 5 anni sono state effettuate 464 ispezioni presso cooperative. Nel corso delle ispezioni dell’ultimo anno sono stai individuati 1.084 lavoratori irregolari, tutti presso cooperative non aderenti alle centrali, di cui 6 in nero. Questo per smentire il fatto che le autorità ispettive ‘dormono’. Le centrali cooperative da sempre hanno chiesto e chiedono alle autorità preposte di effettuare attività di controllo sempre più serrate. Questa è la situazione che occorre superare. Collaborare più attivamente sul territorio nella denuncia delle irregolarità, dei casi di false cooperative e per porre sempre al centro il valore della persona e del lavoro. L’Alleanza delle cooperative italiane vuole le istituzioni, il sindacato e la cittadinanza al proprio fianco anche per denunciare chi non rispetta le regole in difesa delle cooperative sane che sono la parte maggioritaria e che l’Alleanza difende, a controllo e tutela della vera cooperazione mutualistica”. “La gravità delle affermazioni del consigliere Liberati (‘gigantesca truffa allo Stato’) – dichiarano da Aci Umbria – impone allo stesso, proprio per la responsabilità del ruolo istituzionale ricoperto, di recarsi senza indugio presso le Autorità competenti per denunciare fatti, circostanze e nomi. E se le accuse risulteranno fondate noi siamo e saremo al suo fianco. Ma sia ben chiaro che non ammettiamo e non consentiremo che si strumentalizzi la cooperazione per  battaglie politiche irresponsabili e di basso profilo”. “Le nostre cooperative – proseguono da Aci Umbria – sono aperte e potrebbe essere un’esperienza utile per il consigliere Liberati dedicare una sua giornata al contatto con i nostri operatori e, soprattutto, toccare con mano i servizi, il disagio, il dolore e le difficoltà delle tante persone delle nostre comunità che quotidianamente ricevono i nostri servizi. Se ritiene inoltre che ‘la guida delle cooperative è sempre più in mano a ristrette oligarchie politicizzate, ormai a dismisura rigonfie come rospi’, invitiamo il consigliere Liberati a studiare la recente storia politico-sindacale del movimento cooperativo umbro che in ogni occasione di confronto pubblico ha ribadito il totale distacco dai partiti politici e ha sempre contribuito a esprimere la propria visione socioeconomica a tutela delle cooperative che rappresenta, non degli interessi di partito (di qualunque partito). È palese poi che l’Alleanza non può impedire ai propri dirigenti, quadri, impiegati e soci delle cooperative di esercitare i propri diritti politici, attivi e passivi”. “Riteniamo – concludono da Aci Umbria – che sia giunto il momento in cui la responsabilità diventi sempre più un elemento fondamentale dell’azione di ogni soggetto sia esso un normale cittadino, un cooperatore, un dirigente e/o un politico. E ognuno deve assumersi la responsabilità sia morale che giuridica dei propri atti e delle proprie affermazioni”.