A Perugia si è alzato il sipario su “Il Sigillo del Marchese”

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Successo per la presentazione del libro “Il Sigillo del Marchese” che si è tenuta sabato 14 marzo a Perugia, presso il Centro di Cultura Contemporanea di Palazzo della Penna. L’associazione “SubasioSalento” ha proseguito la sua attività di promozione e intercambio culturale tra la tradizione umbra e quella salentina. Il Presidente Fulvio Forcignanò e i suoi collaboratori hanno deciso di dare risalto all’ultimo libro scritto dal giornalista Giuseppe Pascali. Dopo una breve introduzione del Presidente Forcignanò, che non ha mancato di richiamare le motivazioni delle proposte culturali avanzate dalla stessa associazione, volte a far conoscere agli intervenuti i luoghi e l’epoca in cui si svolge la storia dei due protagonisti del romanzo, si è passati a un brillante confronto tra Maurizio Tarantino, già Direttore della Biblioteca Augusta e Giuseppe Pascali, che hanno suscitato grande interesse nel numeroso pubblico presente. Alle dotte osservazioni di Tarantino, che ha descritto alcuni passaggi del romanzo, inquadrando lo stesso in un modello letterario che riscuote grande successo e citando Alessandro Manzoni e i Promessi Sposi, l’autore ha fornito le sue motivazioni spiegando come la ricerca storica e la contestualizzazione del racconto siano estremamente stimolanti, specialmente quando si riferisce alla propria città natale. Proprio il toccare i manoscritti e i testi consultati ha dato al Pascali emozioni speciali. Il “Sigillo del Marchese”, che racconta della storia d’amore tra il Marchese Francesco Castromediano e la sua sposa Beatrice Acquaviva d’Aragona, è ambientato a Cavallino, provincia di Lecce, proprio nel Castello dei Castromediano.

LE INFORMAZIONI SULL’OPERA – “Il Sigillo del marchese” racconta la storia della famiglia di Don Francesco Castromediano (1598-1663) e di Cavallino, suo feudo, nell’arco di ventisei anni, comprendendo anche la devastazione compiuta dalla peste che, nel 1656, si diffuse nel Regno di Napoli. Il punto focale degli avvenimenti è un segreto che rimane costante per tutto il romanzo e che trova la sua risoluzione solo alla fine. Sin dalle prime pagine si comprende, anche, l’importanza di Beatrice Acquaviva d’Aragona, la giovane moglie del marchese. Lei è l’anima dell’intera storia: il suo nome aleggia e permea di sé l’intera opera. La scomparsa – avvenuta nel primo capitolo – di Bice, come amorevolmente viene chiamata dal popolo, segna l’inizio della vera vicenda: il tentativo di don Pietro Altomonte di impossessarsi del feudo di Cavallino – a suo dire, fraudolentemente tolto al suo casato – e il “segreto”, custodito dai protagonisti fino alla morte di don Francesco, che tanto scompiglio procura alle persone coinvolte nel mistero.

Note sull’Autore: Giuseppe Pascali è nato a Lecce nel 1970, è laureato in Materie Letterarie all’Università degli Studi di Lecce. Giornalista, scrive per ‘La Gazzetta del Mezzogiorno’ occupandosi di Cultura e Spettacoli ed è direttore responsabile del quotidiano online ‘Salentoinlinea.it’. Ha realizzato numerosi servizi su lirica, musica sinfonica e bande musicali del Mezzogiorno d’Italia. Ha intervistato personaggi dello spettacolo tra cui Giancarlo Giannini, Katia Ricciarelli, Al Bano, Monica Guerritore, Margherita Buy, Sebastiano Somma ed Ennio Fantastichini e scrittori come Roberto Pazzi e Valerio Massimo Manfredi. Ha seguito seminari di approfondimento giornalistico con Duilio Giammaria, Antonio Caprarica (Rai 1), Piero Dorfles (Rai 3) e Salvo Sottile (Canale 5). Addetto stampa del Concorso Internazionale “Tito Schipa” per giovani cantanti lirici. Ha pubblicato con Capone Editore i saggi La banda di Lecce. Dal concerto cittadino alla Schipa-D’Ascoli (2006), Bande di Puglia. Il teatro sotto le stelle (2008), Gli Spiziotti. Storia della banda dell’Ospizio Garibaldi di Lecce (2009). Nel 2011 ha pubblicato il romanzo Il maestro della banda (Edizioni Grifo), ristampato in seconda edizione.