A Panicale prosegue Pan Opera Festival con l’intermezzo “Il Giocatore”

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Dopo il tutto esaurito dell’apertura, affidata all’opera divertente ‘Prima la musica e poi le parole’ di Antonio Salieri, la seconda edizione del Pan opera festival diretto da Virgilio Bianconi prosegue al teatro Caporali di Panicale, venerdì 16 settembre alle 21, con ‘Il Giocatore’ ò vero ‘Il marito giocatore e la moglie bacchettona’ di Giuseppe Maria Orlandini. Per questo secondo appuntamento, dunque, il festival, dedicato al genere di teatro musicale ‘opera da camera’, propone un intermezzo operistico, con libretto di Antonio Salvi, tra i più raffinati del repertorio settecentesco, che si distingue per una grande varietà di sfumature teatrali, tra il comico e il patetico. La messa in scena si svolge in occasione della IV mostra mercato internazionale del merletto ‘Fili in trama’ a Panicale. Lo spettacolo, per la regia dello stesso Bianconi, presenta un allestimento particolare con l’uso di marionette appositamente costruite e animate da Saskia Menting e Augusto Terenzi della Compagnia Maninalto che hanno curato anche la scenografia.

“Abbiamo scelto – ha spiegato Bianconi – di mettere in scena contemporaneamente i protagonisti cantanti e i propri alter ego rappresentati dalle marionette”.

L’orchestra del Pan Opera Festival è diretta dal maestro Simone Perugini, specialista e ricercatore nel repertorio barocco, mentre i solisti in scena sono il baritono Nico Mamone, che interpreta il giocatore Bacocco, e il mezzosoprano Veronica Filippi nei panni della moglie bacchettona, Serpilla. “L’avvincente e esilarante storia dei due rissosi coniugi – ha aggiunto Bianconi –, presentata con elementi di teatro di figura, è adatta al pubblico di ogni età e senz’altro agli spettatori più giovani”. Le vicende familiari della coppia sono rappresentate in un succedersi di litigi, promesse, temporanee riconciliazioni e nuovi contrasti fino a giungere alla necessità di divorziare e poi alla riconciliazione finale.

“L’Intermezzo ‘Il Giocatore’ del 1716 – ha concluso il direttore del festival – è uno degli esempi più riusciti del genere ‘buffo’ che ebbe ampio sviluppo e utilizzo nell’Opera eroica del Settecento, probabilmente durante i cambi di scena fra gli atti. Il genere, fenomeno tutto italiano, acquisì, e rapidamente, autonomia e dignità artistica riportando successo anche in terra straniera e aprendo la strada a quel nuovo teatro in musica che Gioacchino Rossini portò a meravigliosi livelli di ritmo e stile”.