“Votando no alla nostra mozione sulla sanità ternana, la maggioranza compie un atto ideologico e contrario agli interessi dei cittadini”

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“Votando no alla nostra mozione sulla sanità ternana, la maggioranza compie un atto ideologico e contrario agli interessi dei cittadini”. La nota del PD

“La maggioranza si dimostra ancora una volta incapace di andare oltre la difesa pregiudiziale di interessi che nulla hanno a che fare con il bene collettivo e dimostra una scarsa cultura di governo e scarso rispetto delle istituzioni. Il voto contrario alla mozione che abbiamo depositato insieme ben 8 mesi fa, dimostra come per la destra umbra sia più importante piantare bandierine che fare tesoro delle indicazioni e delle proposte tempestive provenienti dall’opposizione, ricorrendo a motivazioni degne di un vero infantilismo politico”.

   

Così i Consiglieri Pd, commentano il voto d’Aula di questa mattina a Palazzo Cesaroni, rimarcando che

“la destra oggi ha votato contro delle proposte concrete come quelle di avviare l’iter amministrativo e progettuale per la realizzazione del nuovo ospedale della conca ternana, ad alta specialità e dotato di circa 5/600 posti letto; a dare corso immediato alla realizzazione della città della salute, il cui iter progettuale è concluso da tempo;  a procedere speditamente nella realizzazione dell’ospedale di Narni Amelia, e a valutare nell’ambito del nuovo piano sanitario un assetto istituzionale basato su due aziende integrate tra azienda ospedaliera e territoriale entrambe convenzionate con l’università o in alternativa il mantenimento delle 4 attuali aziende sanitarie nonché a confermare l’impegno assunto con la  mozione approvata all’unanimità dall’Assemblea legislativa, in merito alla realizzazione del nuovo laboratorio di emodinamica di Orvieto”.

I consiglieri di opposizione ricordano che

“il dibattito sul nuovo ospedale di Terni è partito da molti anni. Ad oggi non si sono fatti passi concreti semplicemente per mancanza di risorse che ammonterebbero a circa 400/500 milioni. A causa della carenza strutturale di risorse nazionali da destinare a tale scopo, da parte di tutti i Governi, nell’ultimo quinquennio sono stati investiti circa 60 milioni di euro per rendere la struttura esistente più sicura e funzionale. Disporre oggi dei fondi del Recovery Plan per realizzare un nuovo ospedale, sempre che siano realmente utilizzabili, rappresenta una novità importante sulla quale abbiamo chiesto alla Giunta regionale, ormai da mesi, un impegno concreto. Nel frattempo, però, non avendo voluto, sempre per ragioni ideologiche ed incomprensibili, accogliere la nostra proposta di marzo 2020 per l’utilizzo dell’Ex Milizia, come presidio per il trattamento e la cura dei pazienti affetti da Covid, sono state azzerate le prestazioni ordinarie e di alta specialità che erano il fiore all’occhiello della sanità ternana”.

Secondo i consiglieri Dem,

“ciò avrà anche una forte ripercussione sul saldo della mobilità sanitaria, nonostante il fatto che lo sbilancio passivo di 3 milioni di euro degli ultimi anni sia ancora ampiamente recuperabile. Ma per fare ciò c’è bisogno di adottare un sistema organizzato che aiuti i cittadini a non andare fuori regione per le cure di patologie che richiedono una medio-bassa specialità aprendo nuovi reparti come ad esempio nel caso dell’ortopedia a Pantalla. Nel caso di specifici trattamenti e cure di alta specialità, sarebbe utile che venissero stretti accordi con le regioni limitrofe, come si era cominciato a fare in passato ad esempio con le Marche, nel campo dei trapianti di rene e fegato e unità spinali o con la Toscana nel settore della riabilitazione. Quando si dice di voler puntare in maniera velleitaria ad attrarre pazienti in Umbria, sperando di alimentare il cosiddetto turismo sanitario, ad oggi si sta solo perdendo tempo ed energie preziose, perché non è in questa maniera che si recupera il gap sulla mobilità, bensì evitando che gli umbri vadano a curarsi fuori regione per cure o interventi di bassa e media complessità. Torniamo dunque a chiedere alla Giunta un impegno concreto per valutare la realizzazione di un nuovo ospedale della Conca Ternana, ad alta specialità, dotato di circa 5/600 posti letto, presso l’area di Maratta che dispone sia di validi accessi stradali che di una avio superficie già autorizzata h24. La Giunta dovrebbe poi procedere speditamente e senza ulteriori ritardi ad appaltare il datato progetto delle Giunte di centrosinistra della Città della Salute, comprendente la sede Usl Umbria 2 e i suoi servizi amministrativi e sanitari, prospettando non solo un importante risparmio sugli affitti, ma nuove sinergie offrendo anche la sede del 118 e di quelle associazioni di volontariato per il soccorso e il trasporto sanitario. La mozione impegnava altresì la Giunta ad appaltare con speditezza i lavori per l’ospedale di Narni-Amelia, complementare all’ospedale di Terni specie nelle funzioni di riabilitazione e di ospedale di comunità; a realizzare negli attuali ormai ex nosocomi di Amelia e Narni case della salute per l’accesso agevole ai servizi di territorio. Per i consiglieri PD, “serve infine approvare celermente un piano sanitario partecipato e capace, tra l’altro, di completare la rete avanzata dei servizi sanitari e disegnando un assetto istituzionale futuro, qualora si voglia migliorare l’attuale, con due Aziende, Umbria Nord e Umbria Sud, che integrino Azosp e Asl ed entrambe convenzionate con l’università e nel complesso una rete ospedaliera con ospedali Dea di primo livello, ospedali Dea di secondo livello, ospedali di comunità, hospice, strutture di riabilitazione avanzata, Rsa, case della salute, una medicina territoriale potenziata e riorganizzata anche attraverso una nuova funzionalità e nuovi obiettivi da assegnare alle aggregazioni funzionali territoriali. Solo così – concludono – sarà possibile realizzare quella integrazione tra ospedale e medicina del territorio che, malgrado alcune lodevoli eccezioni, non si è riusciti a concretizzare negli anni passati. Questo anche attraverso l’adozione di strumenti informatici comuni e la promozione della telemedicina che, come ha mostrato la pandemia, può assicurare un’assistenza valida e un rapporto medico – paziente costante e proficuo”.