Vasto incendio alle cartiere di Trevi

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Foto: umbria24

Vasto incendio alle cartiere di Trevi. Interessata l’area di stoccaggio e non ha causato feriti né danni

   

Un incendio di vaste proporzioni ha interessato per cause non ancora accertate le Cartiere di Trevi dalle ore 13.00 di ieri, 23 giugno. L’area interessata è limitata alla zona di stoccaggio del macero, unica materia prima utilizzata per la produzione della carta secondo un consolidato schema di economia circolare. Fortunatamente non sono stati riscontrati danni a persone e anche gli impianti produttivi non sono stati raggiunti dalle fiamme. L’azienda ha immediatamente posto in essere tutte le procedure di sicurezza, quali l’interruzione dell’energia, il fermo della produzione e l’attivazione della squadra antincendio interna, fino all’arrivo dei Vigili del Fuoco che hanno prontamente contenuto l’incendio, che è stato completamente domato in poche ore. Attualmente sono in corso le operazioni propedeutiche alla bonifica dell’area.

“Contrariamente a quanto apparso in qualche organo di stampa – precisa l’Amministratore delegato Franco Graziosi – la nostra azienda non è un deposito di rifiuti. La carta da macero oggetto dell’incendio è stata acquistata da Cartiere di Trevi come materia prima seconda, in parte attraverso il circuito di raccolta nazionale Comieco per la produzione della nostra carta”.

L’azienda, nel ringraziare i Vigili del Fuoco per la prontezza della loro azione e tutti i dipendenti che hanno prestato la loro fattiva collaborazione, si augura di poter provvedere al più presto al ripristino dell’area interessata e alla ripresa della produzione, a tutela di una importante attività industriale per l’Umbria e dell’occupazione di una forza lavoro qualificata che anche in questa drammatica occasione ha dimostrato il proprio attaccamento all’azienda, che opera sul territorio di Trevi dal 1960.

Pronto l’intervento anche del Sindaco Bernardino Sperandio che ha emesso un’ordinanza che riguarda il territorio nel raggio di 2 km dal luogo del rogo. Con tale provvedimento si ordina

“il consumo di prodotti alimentari coltivati solo dopo accurato lavaggio con acqua associato a strofinamento delle superfici e, ove possibile, alla rimozione del rivestimento superficiale mediante spellatura o sbucciatura; il divieto di consumo dei prodotti coltivati dai soggetti più a rischio, come bambini, donne in gravidanza e in allattamento; il divieto di raccolta e consumo di funghi epigei ed erbe spontanee; il divieto di pascolo e razzolamento di animali da cortile; il divieto di utilizzo dei foraggi e cereali destinati agli animali raccolti nell’area interessata a partire da oggi nel territorio rientrante nel raggio di 2 km dal luogo dell’incendio; il divieto di attingimento delle acque del fiume Clitunno per qualsiasi uso, nel tratto compreso tra lo stabilimento della ditta Cartiere di Trevi e la  loc. Casco dell’Acqua inclusa. Consentita, invece, la pesca sportiva nel suddetto tratto di fiume Clitunno e presso gli allevamenti ittici che attingono al fiume stesso, ma è vietato l’utilizzo del pescato per scopi alimentari”.