Umbria, la Guardia di finanza intensifica i controlli nel settore della ristorazione

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Individuati 24 dipendenti in nero a Città di Castello

   

La guardia di finanza di Città di Castello ha intensificato i controlli nel settore della ristorazione dopo che nel corso degli ultimi mesi, in Umbria e, in particolar modo, nella provincia di Perugia, si è registrato un notevole aumento dei flussi turistici.

In particolare sul sommerso da lavoro, riscontrando “numerosi” casi di violazioni alla normativa.
Le fiamme gialle riferiscono che sono state riscontrate “plurime” violazioni alle disposizioni di legge: su 13 attività commerciali controllate solo due sono risultate in regola.

Sono stati così individuati un totale di 17 lavoratori “in nero”, ossia risultati completamente sconosciuti a Ispettorato del lavoro e Inps e sette lavoratori irregolari, ossia dipendenti per i quali è stata accertata l’esistenza di un contratto di lavoro intermittente (a chiamata), a fronte però di una mancata attivazione preventiva della prestazione.
Complessivamente sono state comminate sanzioni per oltre 100.000 euro e constatate ritenute non operate e non versate per circa 6.000 euro; inoltre, per 5 attività è scattata la sospensione, prevista dalla normativa di settore, in caso di impiego di manodopera “in nero” superiore al 10% del totale.
Tra i controlli fatti la situazione “più eclatante” – spiega ancora la guardia di finanza – ha riguardato un noto ristorante che, a fronte di oltre 100 clienti presenti la domenica a pranzo, non annoverava alcun dipendente con corretto inquadramento contrattuale: degli otto soggetti identificati e, all’atto dell’intervento impegnati in mansioni lavorative, sei sono risultati “in nero”, tra cui una minorenne e due sprovvisti della preventiva chiamata per l’attivazione della prestazione lavorativa.
“Tali attività – sottolinea la gdf – si collocano nell’ambito di specifici e più ampi piani d’intervento, predisposti dal comando provinciale della guardia di finanza di Perugia, in considerazione dell’importanza rivestita dal settore turistico e delle sue ricadute economiche sul territorio nei confronti di alcune strutture ricettive e di ristorazione operanti nella provincia, indirizzando le attività, in particolar modo, alla verifica del rispetto della normativa in materia di sommerso di lavoro”.