Tra il palleggio e lo studio: la “Prof” Marcacci sale in cattedra

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E’ stata il primo fondamentale tassello della neonata School Volley Bastia, Lucia Marcacci ha un bagaglio di esperienze di notevole spessore. Molte stagioni in serie B, la A2 ad Ancona quasi sempre con la fascia da capitano. Tanti successi sul campo, ma anche una grande passione per la matematica: e se fuori dallo spogliatoio è insegnante, anche al suo interno, per tutte, è “la prof.”. La alzatrice marscianese si racconta:

Ho valutato alcune proposte in estate ed ho scelto Bastia sia perchè non mi volevo spostare tanto da casa sia perchè il tandem Mandò-Sperandio ha avuto il suo peso. Il presidente della School Volley lo conosco da tanto ed ho una profonda stima di lui, è una persona iper-corretta ed oggi è difficile trovarne. Con lui ho parlato tanto, e siamo riusciti a creare una bella compatibilità nella formazione della rosa. Non conoscevo molto bene Sperandio: mi ha allenato solo agli universitari, ma non sono mai riuscita a giocare in una sua squadra. Parlando con lui è nata in me una grande curiosità; d’altronde ho sempre giocato contro le sue squadre ed ho potuto vederne i frutti. Per quanto riguarda le mie compagne, con alcune di loro giochiamo insieme o contro da tanto tempo. Per me é strano giocare con gente giovane perchè poi la ritrovi a scuola. Le conosci in palestra e sai come meglio prenderle tra i banchi, impari a condividere tante cose. Più complesso è il contrario: in precedenza non amavo dire alle mie alunne che giocavo a pallavolo, ora invece sto cambiando idea; se vedono che oltre allo studio c’è anche una persona, che riesce a fare sport, possono convincersi che ciò sia possibile anche per loro. Porto il numero 4 di maglia, ma non ha particolari significati. Mi è stato affidato la prima volta da coach Chiappini ed ho vinto un regionale con l’under 14: siccome ha portato fortuna, ho continuato con quello. Non mi reputo scaramantica, anche se la mia compagna Silvia [Tosti] ci ha influenzate tutte: quindi stessa pettinatura, mollette, lacca… siamo diventate delle maniache sotto questo punto di vista. Ho giocato in serie A dove sono arrivata tardi per scelta personale, lo studio è sempre stato più importante e quando mi mancavano 2 esami alla laurea allora ho deciso che era il momento giusto. Non ho rimpianti in merito, giocare in serie A richiede molto più impegno, ho preferito lo studio e poi il lavoro. Certo l’esordio nella massima serie è stato bellissimo, ma ancora di più il passaggio dalla B2 alla B1 a Marsciano a 18 anni. Ci sono state annate meno buone, dinamiche che non funzionano ci possono stare, tornata da Ancona ero giovane ed avevo tante richieste, ho scelto di tornare a Perugia. Quella prima stagione a casa è stata molto deludente. Come insegnante alle mie giovani compagne dico di impegnarsi nello studio, di metterlo prima rispetto alla pallavolo. Certo, all’inizio pensavo di essere l’unica maggiorenne, mi prendeva male [ride]. Come già sottolineato da Silvia (Tosti) e Cristina (Cruciani), la paura che non fossero rispettose e dedite all’impegno c’era. Per fortuna loro rispecchiano noi da piccole, hanno un grande entusiasmo, e mettono sempre quel pizzico di allegria. Il rapporto con loro è eccezionale. Vincere il campionato sarebbe una grande soddisfazione personale, e soprattutto farebbe benissimo alle ragazze più giovani, e ad un ambiente disinnamorato della pallavolo. Occorre umiltà e lavoro, mai cullarsi su quanto di buono fatto. Dopo Gubbio, sabato 12 marzo abbiamo un’altra partita dura con Macerata e sarà una delle più decisive. Il problema è che hanno iniziato male, ma con qualche acquisto hanno trovato un assetto diverso ed hanno una striscia positiva lunga quasi quanto la nostra. Sarà tosta, non sappiamo bene quello che ci aspetta rispetto all’andata. Sarà senz’altro una bella partita, tra due squadre in crescita. Siamo 4 squadre in lotta e dobbiamo giocarci tutto. Saranno importanti anche il quoziente set ed il quoziente punti.