Solo alla procura di Roma gli atti dall’indagine di Perugia

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procura Perugia - Sebastiani

Per i pm Laudati e Striano avrebbero favorito un danno a Gravina

   

 

Solo la procura di Roma risulta al momento destinataria di atti emersi dall’indagine in corso a Perugia sulle centinaia di accessi ritenuti abusivi a sistema informatico e a banche dati dei quali è accusato il tenente della guardia di finanza Pasquale Striano in un fascicolo nel quale è coinvolto anche il magistrato Antonio Laudati.

 

In particolare i magistrati della Capitale sono stati interessati per la parte che riguarda il presidente della Federcalcio Gabriele Gravina.
    Per quest’ultimo – in base alla ricostruzione compiuta nel capoluogo umbro – la vicenda risale al marzo scorso.

 

In particolare Laudati e Striano sono accusati, in concorso tra loro, di avere procurato “ad altri un danno”. In particolare formando un atto trasmesso dal procuratore nazionale antimafia Melillo a quello di Roma nel quale avrebbero attestato falsamente che l’attività investigativa alla base erano elementi provenienti dalla procura di Salerno e da quest’ultima acquisiti autonomamente.
    Secondo i pm di Perugia, invece, l’origine degli atti sarebbe stata in informazioni ottenute da un’altra persona attraverso incontri promossi da Laudati e Concordati con Striano e con tale condotta – sempre secondo l’accusa – favorivano un danno a Gravina ipotizzando presunte attività illecite compiute dallo stesso presidente della Federcalcio.