Respinta la mozione di sfiducia contro Bori

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Mozione promossa dai consiglieri di opposizione (prima firmataria Laura Pernazza-FI)

   

L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha respinto la mozione di censura nei confronti dell’assessore al bilancio Tommaso Bori promossa dai consiglieri di opposizione. Contrari alla mozione di censura tutti i consiglieri di maggioranza (12), favorevoli quelli di opposizione (8). Bori si è astenuto.

La prima firmataria dell’atto, Laura Pernazza (FI), ha illustrato una ricostruzione dei fatti relativi alle comunicazioni in merito alla manovra fiscale varata dalla Giunta: “in data 18 marzo l’assessore Bori denunciava sul suo profilo instagram i 243 milioni di buco, un sistema al collasso; il 20 marzo diceva ‘siamo al lavoro per evitare il commissariamento della sanità umbra’; il 25 marzo ‘dopo anni di bugie e propaganda la verità nuda e cruda, disavanzo di 243 milioni di euro’. In commissione affermava che la cosiddetta ‘operazione verità’ ha portato dati sorprendenti in negativo, un ammanco di 90 milioni di euro. Il 24 marzo Bori ha annunciato l’esistenza di una relazione della Kpmg mai fornita alla minoranza. Nell’audizione del 3 aprile in commissione il documento non esiste, per ammissione della stessa Kpmg. Bori ribadiva ‘manovra necessaria per evitare il commissariamento e tasse al massimo per tutti’. Disavanzo di 34 milioni ma ribadiva, sempre su instagram, il disastro di 243 milioni di euro. Il 1 aprile l’incontro con il Mef dava un disavanzo certificato di 34 milioni. Bori però annunciava subito dopo un disavanzo di 73 milioni di euro, creato secondo lui dall’amministrazione precedente. L’8 aprile in una intervista viene inquadrato accanto a Bori il dossier Kpmg prime evidenze, la cui consultazione è stata impedita alla minoranza. Poi alla stampa veniva presentato un maxi emendamento per giustificare la manovra fiscale per un buco di bilancio di 90 milioni di euro. Il 14 aprile Bori parla dell’eliminazione di una ‘tassa occulta’ di 1000 euro a famiglia ma i dati veri dicono 300 euro pro capite. Non esiste nessun buco di bilancio né l’ammanco di 243 milioni di euro, come non esiste il documento della Kpmg. Affermazioni non corrispondenti al vero che hanno creato allarme sociale. Diffuse notizie false in maniera continuativa, ledendo l’immagine della Regione Umbria, una delle cinque regioni benchmark. Chiediamo che l’Assemblea legislativa censuri il comportamento dell’assessore e impegni la presidente della Giunta regionale a revocargli il mandato”.

Letizia Michelini (Pd): “L’unico comportamento da censurare è quello dei consiglieri di minoranza. 40 milioni spesi per la mobilità passiva solo nel 2024. Se i cittadini vanno a curarsi fuori regione si deve anche a questo. Poi il continuo valzer di direttori. L’ospedale da campo: siamo l’unica regione che ha ha adottato questa strategia. Perché quella cifra non è stata spesa per assumere medici e infermieri? L’elisoccorso è un altro affare che chiede vendetta: come si passa da mezzo milione di euro per un servizio in comune fra Umbria e Marche a spendere 6 milioni per avere l’elisoccorso in Umbria. Tanti motivi per censurare il vostro comportamento, invece continuate con l’ostruzionismo”.

Donatella Tesei (Lega): “L’ospedale da campo è stato acquistato con risorse di Banca d’Italia che chiese un progetto per combattere l’emergenza covid. La cifra vera, i dati sono pubblici, è 2 milioni di euro, pagati da Banca d’Italia. Continuiamo con le notizie non corrette. Noi aderimmo a un appello della Protezione civile nazionale. Una parte dell’ospedale da campo è stata destinata al terremoto in Turchia ma la gran parte è in dotazione alla sanità umbra. Sono state mostrate le slide ai giornalisti per giustificare la vostra manovra fiscale ma si è omesso di mostrare la pagina dove c’è scritto che il disavanzo è di 34 milioni. Non è possibile fare una manovra da 243 milioni di euro, non si è voluto mostrare la verità. Sono state dette falsità. La cifra di 34 milioni è quella certificata, se si volevano i dati bastava chiedere ad Agenas, ente certificato, non una società privata, altro che ente terzo. Il bilancio 2024 non aveva bisogno di questa manovra. Narrazione falsa, che fa venire meno la fiducia nell’assessore al bilancio”.

Luca Simonetti (M5s): “Per anni si è pensato di gestire un disavanzo strutturale ricorrendo a risorse destinate ad altro. I cittadini hanno potuto riscontrare i disagi e le difficoltà nel rivolgersi alla sanità pubblica. Noi governiamo da cinque mesi e i cittadini lo capiscono che la colpa non può essere della Giunta attuale. Gli unici che sono stati sfiduciati siete stati voi e se continuate a fare opposizione così la situazione non migliorerà. Io ribadisco la fiducia nell’operato di Bori e della Giunta”.

Bianca Maria Tagliaferri (Umbria domani-Proietti presidente): “il 28 aprile eravamo qui a discutere la mozione di sfiducia alla presidente Proietti e oggi la censura all’assessore Bori. Con tutto il rispetto ci vedo una posizione politica ma non dei fatti che possano condurre ad avallare la mozione di censura”.

Eleonora Pace (FDI): “Continuo a sentire attacchi ingiustificati. L’elisoccorso costa ora la metà rispetto a prima, i numeri declarati da Letizia Michelini sono falsi, i dati sono pubblici. Mi pare che la Corte dei Conti ha chiesto dei chiarimenti rispetto al valzer di cifre che avete diffuso. Gli enti certificatori hanno confermato che non c’è alcun buco da 243 milioni di euro. Abbiamo certamente commesso errori ma mai ci siamo sognati di fare quello che avete fatto voi, raccontare cose che non esistono. Menzogne smentite dall’unico ente certificatore accreditato, Agenas, e perfino dalla Kpmg, la società privata cui vi siete rivolti, spendendo 160mila euro anziché rivolgersi al personale della Regione che è sicuramente in grado di fornire tutti i dati utili a fare valutazioni politiche e amministrative. È stata screditata la Regione a livello nazionale. Se i direttori sanitari con noi se ne andavano via, con voi neanche ci vengono, non riuscite a trovarli. Per questo chiediamo rispetto per la nostra regione e le dimissioni dell’assessore Bori”.

Nilo Arcudi (Tp-Uc): “E’ impressionante l’approccio che si è avuto in questi mesi. Avete fatto azioni legittime, ma costruire una comunicazione per cui serviva creare una situazione di allarme gigantesco in Umbria per giustificare la manovra fiscale è scorretta dal punto di vista politico, etico, di rispetto istituzionale. Quando ormai c’era piena consapevolezza da parte di tutti rispetto a un quadro che si era chiarito, l’assessore Bori volutamente ha continuato a dare numeri impressionanti. È inaccettabile. Non fa più opposizione ma governa: basta propaganda e disinformazione. Il suo nuovo ruolo non lo consente. Il suo è un approccio del tutto inadeguato. L’assessore è in difficoltà rispetto a una materia che non conosce. C’è una difesa d’ufficio scontata da parte dei capigruppo. Ma la comunità la viviamo quotidianamente. La sfiducia all’assessore Bori gliela danno i cittadini. Si percepisce. Perché la prima proposta di manovra era 10 volte superiore al presunto buco. Questa vicenda ci racconta che la manovra fiscale più grande della storia dell’Umbria è nata su informazioni del tutto non veritiere. E questo mina la credibilità delle istituzioni e della politica. L’inizio di legislatura non è stato positivo. Assessore, la invitiamo a cambiare approccio: non è più all’opposizione ma sta governando”. 

Fabrizio Ricci (AVS): “Questa è l’ennesima iniziativa della minoranza fotocopia della precedente, che non ci porta a discutere di come migliorare la vita dei nostri concittadini. Rischiamo di essere ripetitivi. Non siamo stati noi i primi a parlare di buco di bilancio o di disavanzi. Nella mozione si arriva a imputare all’uso dei social la colpa dell’aumento della mobilità passiva della nostra Regione, che invece è il risultato dell’indebolimento della sanità regionale sotto la precedente Giunta. Nella mozione si parla di Umbria come regione benchmark. Ma io non ho trovato molte conferme. Anzi, l’ultimo rapporto del Crea, ad esempio, ci colloca al sestultimo posto in Italia. Ma anche nelle pagelle sui lea del Ministero della Salute siamo indietro. Venire a predicare di una narrazione distorta per poi farne una discutibile non è il massimo della coerenza. Noi abbiamo il dovere di voltare pagina. Come Avs respingiamo questa mozione, come un ennesimo tentativo di distogliere l’attenzione dai disastri del passato”.

Cristian Betti (Pd): “A ogni consiglio torniamo sulla manovra, su Kpmg, continuando a impantanare ogni discorso. Siamo passati dalla mozione di sfiducia alla presidente alla censura per il vicepresidente, magari arriverà una mozione di antipatia per Cristian Betti. Io credo che se dieci regioni su venti sono costrette a ricorrere alla manovra fiscale per far fronte a problematiche come quelle sulla sanità significa che fare quello che serve può essere impopolare ma facendo quello che serve si è nel giusto, lavorando per rimettere in piedi una regione. Il coraggio dimostrato da Proietti e Bori nell’affrontare da subito una sfida così difficile vuol dire che non ci tireremo mai indietro. Proporre di togliere le deleghe al vicepresidente Bori non è utile perché l’attenzione con cui sta approcciando le deleghe che gli sono state affidate va sottolineata. Il vicepresidente sta anche lavorando a una riorganizzazione complessa della macchina regionale. Giriamo pagina adesso, ce n’è bisogno per tutti, anche per la minoranza. Anziché fare mozioni di sfiducia e di censura vi invito a dare il vostro contributo al piano sociosanitario”.

Enrico Melasecche (Lega): “La sensazione è che siate stati costretti ad arrivare a mezzanotte per trattare questa mozione. Avete avuto paura e avete deciso di aspettare il buio, per far assistere al dibattito solo gli addetti ai lavori. Pensate così che tutto passi in cavalleria. Ma aspettate che i ricchi umbri che prendono 28mila euro si accorgano delle tasse che avete messo. Pensate che gli umbri siano stupidi ma non è così. Siete stati bravi: avete impostato da un anno a questa parte una campagna elettorale incessante per raccontare che la sanità è una tragedia. Continuate a parlare male della nostra sanità. Ma la cosa da sottolineare è il motivo per cui siamo qui: il modo di fare politica dell’assessore Bori. Dire sistematicamente bugie e menzogne, che poi racconta sui social. Alla lunga questo si paga. Lei Assessore avrebbe dovuto chiedere scusa per le sciocchezze che ha raccontato. La politica umbra è ridotta a dire menzogne. Dire bugie non porta consenso”.

Tommaso Bori (Assessore al bilancio): “Stiamo ancora discutendo su cosa è stato detto, scritto, un continuo voler analizzare che credo sia solo un pretesto da parte dei consiglieri di destra per distrarre i cittadini. Dovremmo discutere di come migliorare la situazione per i cittadini anziché fare processi, perché anche i cittadini sono stanchi di sentire sempre le stesse cose. Non ci faremo trascinare in questo vortice. L’odio nei confronti della presidente Proietti e del sottoscritto vi costerà. Vorremmo lavorare insieme per efficientare il sistema sanitario regionale e non permettere che qualcuno rinunci a curarsi. Al di là delle parole la realtà è una sola, quella certificata dal Mef, al 31 dic 2024 il disavanzo di 34 milioni e fabbisogno di 39 per ricapitalizzare. 243 milioni di disavanzo complessivo e 153 di gestione sanitaria, con i tagli del governo Meloni da affrontare. Avete approvato il documento previsionale prima per evitare la tagliola del governo annunciata a fine anno. Diverse regioni hanno affrontato manovre fiscali, altre non hanno potuto farlo, perché hanno già le aliquote al massimo, non possono aumentarle. Dove avreste trovato i 5,5 milioni di euro da accantonare per il 2025 e i 26 milioni del biennio successivo? Tutte le Regioni rischiano un tracollo di fronte a questo. Vogliamo risolvere il problema alla radice, non raschiando il barile ma trovando risorse per poter continuare a offrire i servizi ai cittadini. Sui numeri abbiamo sbagliato: non mille euro a famiglia il costo pro capite ma 245. Resta il fatto che un paziente su dieci rinuncia a curarsi, migliaia di famiglie sono in povertà per pagarsi terapie e esami medici. Tanti hanno sottoscritto assicurazioni private. Mobilità passiva anche per operazioni semplici. Il ricorso al privato è la vostra eredità. Durante il vostro mandato 21 direttori si sono susseguiti in una vera e propria fuga dell’Umbria che ha reso il sistema instabile. Avete lavorato senza un piano sanitario, solo una bozza senza alcun accenno alla salute mentale e con la riduzione dei distretti territoriali da 12 a 4. Abbiamo fatto una scelta precisa per migliorare l’assistenza sanitaria pubblica, nella consapevolezza che la situazione non si poteva tamponare o coprire con risorse destinate ad altro. Manovra fatta entro il 15 aprile per evitare il termine oltre il quale sarebbe scattato il pericolo commissariamento. Una scelta emergenziale e inevitabile”.

Stefania Proietti: “Ribadisco con convinzione la mia fiducia nei confronti dell’assessore Bori. Mal si comprende questo modo di creare un caso su questioni che sappiamo tutti benissimo essere reali. Non si poteva colmare il disavanzo strutturale in un altro modo. Altre regioni sono state costrette a fare una manovra fiscale. Ora voltiamo pagina, ripartiamo. Usiamo un linguaggio nuovo per portare la regione fuori da questa fase critica. Per risollevare la regione serve un grande patto di coesione, servono le riforme, che dobbiamo fare insieme, in una leale collaborazione istituzionale”