Pranzi a scrocco: finanzieri condannati

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La sesta sezione penale della Cassazione ha confermato la sentenza di secondo grado pronunciata della corte di appello di Perugia nel novembre di due anni fa nei confronti del luogotenente Daniele Scarpetta e del tenente colonnello Delio Cardilli, appartenenti alla guardia di finanza, che avevano fatto ricorso. Questi ultimi sono stati definitivamente condannati, in concorso tra loro, alla pena di un anno e cinque mesi di reclusione (pena sospesa), nonché alla pena accessoria dell’interdizione temporanea dai pubblici uffici per cinque anni. Sono stati inoltre condannati al pagamento delle spese processuali dei tre gradi di giudizio e al risarcimento del danno, da liquidarsi in separata sede, nei confronti della parte civile Livio Fancelli. La condanna è stata definitivamente pronunciata per il reato di concussione per induzione (319 quater codice penale) commessa nei confronti del ristoratore di Assisi il 15 ottobre del 2007, per averlo indotto ad offrire utilità, rappresentate dal mancato pagamento di consumazioni di pasti, promettendo favori e coperture fiscali. Confermata dunque la qualificazione giuridica del fatto operata in appello come induzione indebita a dare o a promettere utilità, reato introdotto nel 2012. I difensori degli imputati erano il professore David Brunelli e l’avvocato Francesco Patanè. Il difensore del ristoratore costituitosi parte civile era l’avvocato Giovanni Picuti che ha sempre sottolineato il “coraggio” del suo assistito.