Pinqua 2, l’amministrazioe incontra i cittadini

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Si è tenuta nella serata di venerdì 17 novembre l’assemblea cittadina per illustrare le fasi del rigetto Pinqua 2 con la presenza degli assessori Margherita Scoccia (urbanistica), Otello Numerini (lavori pubblici) e il dirigente dell’Area Opere Pubbliche, Fabio Zepparelli.

L’assemblea, molto partecipata, è stata voluta dall’amministrazione comunale per informare la comunità ponteggiana dei due progetti Pinqua che puntano a ridisegnare il volto della frazione di Ponte San Giovanni.

30 milioni di euro che cambieranno il volto di Ponte San Giovanni, gravato da un’eccessiva cementificazione e che grazie ai due Pinqua ridurrà il superfluo e si concentrerà sulla rifunzionalizzazione dell’esistente, in un’ottica di estrema attenzione rivolta al decoro e alla vivibilità e fruibilità.

Gli interventi presentati alla comunità hanno riguardato in sintesi i due progetti PInqua e in particolare: il progetto di recupero e riqualificazione dell’ex Palazzetti e dell’area ex De Megni, la valorizzazione  dell’ipogeo dei Volumni, i nuovi impianti di videosorveglianza, la riqualificazione dei parchi urbani, la riqualificazione degli edifici  ATER e ERS, la riqualificazione del CVA, la riqualificazione dell’asse della centralità, una nuova accessibilità alla stazione ferroviaria, il nuovo efficientamento energetico del centro civico, gli interventi sulle scuole, le nuove ecoisole per la raccolta differenziata e le nuove piste ciclopedonali.

Per l’assessore Numerini e per l’assessore Scoccia i progetti Pinqua sono progetti complessi che intervengono su grandi complessi urbani e su interventi più ristretti necessari a riqualificare spazi urbani, offrire nuovi servizi in particolare sull’area urbana di via Cestellini.

“Il progetto su via Castellini – dichiara Margherita Scoccia –  non pregiudica le attuali funzioni della piazza (il mercato e il parcheggio).  Questo nuovo assetto incontrerà un nuova mobilità che abbasserà i flussi di traffico su questa area. Andare ad individuare nuove forme di mobilità vuol dire – continua la Scoccia – creare un sistema integrato e una vera e propria ricucitura urbana in grado di riqualificare la periferia per farne un luogo sostenibile, accogliente e in linea con le direttive europee sulla vivibilità”.