Perugia: inaugurato il plesso che ospita la primaria Pestalozzi

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La scuola dell’infanzia Montessori rimesso a nuovo con un intervento da 1,7 milioni

   

Numerosi bambini con le loro famiglie e i rappresentanti di associazioni di quartiere hanno partecipato all’inaugurazione del plesso di proprietà comunale in via Simpatica che ospita la primaria Pestalozzi e la scuola dell’infanzia Montessori, rimesso a nuovo grazie a lavori di risanamento conservativo e adeguamento funzionale. L’immobile accoglie 89 alunni delle cinque classi della primaria e circa 30 bimbi delle due sezioni dell’infanzia.

Erano presenti il sindaco Andrea Romizi, il vicesindaco con delega all’edilizia scolastica Gianluca Tuteri, gli assessori Margherita Scoccia (urbanistica) e Otello Numerini (lavori pubblici), la dirigente dell’Unità operativa Edilizia scolastica del Comune di Perugia Monia Benincasa, la dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo Perugia 11 Isa Settembrini e la ex dirigente dell’Istituto Nivella Falaschi.

A impreziosire il momento del taglio del nastro da parte delle autorità è stato l’intrattenimento musicale offerto da sei cori (In-canto di Ellera, Senti qua di via dei Filosofi, cori dei centri socio culturali di San Sisto, Ponte Felcino e Castel del Piano e coro dell’Associazione Pian di Massiano) diretti da Maurizio e Michela Vignaroli. È seguita la benedizione da parte del diacono Silvio Rondoni in rappresentanza della parrocchia di San Raffaele Arcangelo.

Presenti anche Lanfranco Ghiani e Francesco Frattegiani, rispettivamente presidente e vicepresidente del Comitato Uniti per Fontivegge che, in collaborazione con un negozio della zona, ha contribuito all’intrattenimento dei bambini fornendo giochi, così come gli educatori del Consorzio Auriga che hanno organizzato attività ludiche all’aperto nell’ambito del progetto comunale di Educativa territoriale (era presenta la responsabile servizi per minori Roberta Calamandrei).

Nell’aprire la serie di interventi, il vicesindaco Tuteri ha voluto condividere una riflessione rivolta soprattutto ai genitori.

“E’ certo imprescindibile l’impegno prestato dall’amministrazione per il miglioramento delle strutture che ospitano i nostri bambini – ha detto -. Altrettanta attenzione, però, va prestata a come porsi nei loro confronti, nell’ambito di un rapporto caratterizzato da una responsabilità esclusiva, quella che incombe su noi genitori. Ogni volta che ci troviamo di fronte a una situazione complessa, dovremmo chiederci come penserebbe un bambino. Se vogliamo traghettare i nostri figli verso una sponda migliore dobbiamo infatti pensare con la loro spontaneità e freschezza, guardare il mondo con i loro occhi”.

La dirigente Benincasa ha poi spiegato che l’intervento sul plesso, concluso in tempo per l’avvio del nuovo anno scolastico, è stato finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei ministri per 1,7 milioni attraverso il bando per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie, pubblicato nel 2016, e fa parte del più ampio progetto di riqualificazione urbana denominato “Sicurezza e sviluppo per Fontivegge e Bellocchio”.

“L’edificio – ha continuato la dirigente -, costruito negli anni Sessanta e oggetto di successivi ampliamenti e sopraelevazioni, presentava non solo finiture vetuste e impianti non più rispondenti alla normativa, ma anche un quadro di vulnerabilità strutturali che lo rendevano non più idoneo in base alle attuali norme tecniche per le costruzioni”. Inoltre, “esso, inizialmente realizzato quale sede della sola scuola primaria, era poi stato adattato per ospitare anche una scuola d’infanzia: le due porzioni della struttura erano tuttavia rimaste collegate attraverso una scala interna che generava problematiche con riguardo alla sicurezza antincendio”.

Il progetto, pertanto, si prefiggeva di risolvere le problematiche di sicurezza strutturale e impiantistica e, al contempo, di rinnovare l’edificio nel suo complesso. Gli interventi eseguiti hanno dunque riguardato principalmente l’adeguamento delle strutture alla normativa antisismica, oltre l’adeguamento funzionale e impiantistico, compreso quello antincendio, e il rinnovamento di tutte le finiture edilizie. Particolare attenzione è stata prestata al tema dell’accessibilità per garantire che anche i bambini e gli adulti con difficoltà di movimento potessero utilizzare l’intero edificio, dalla palestra alle aule del primo piano.

I lavori sono stati appaltati al Consorzio Stabile Fenix Società Consortile a r.l., con sede a Bologna, che ha designato quale esecutore effettivo l’impresa Ingegner Antonio Pompa s.r.l., con sede a Napoli, nel 2020, in piena crisi pandemica, e si sono svolti in gran parte durante i lockdown. L’edificio, tuttavia, era già stato chiuso e le attività didattiche spostate alla fine del precedente anno scolastico, a seguito di un principio d’incendio in un’aula del piano terra.

La dirigente Settembrini ha ringraziato l’amministrazione comunale per aver restituito

“una scuola bellissima, luminosa e accogliente che predispone all’apprendimento e allo stare bene. Una scuola è un presidio culturale di cui non si può fare a meno e rende vivo un quartiere. Se Pestalozzi, educatore e filosofo dell’Ottocento, diceva che per educare sono fondamentali mani, testa e cuore, da parte nostra ci sarà l’impegno a guidare anzitutto con il cuore”.

A ringraziare per la nuova Pestalozzi, definita “più che una scuola, uno scrigno”, è stata anche la scolaresca, che, rappresentata da alcuni bimbi della quinta elementare, ha consegnato alcuni doni realizzati per l’amministrazione.

Il sindaco Andrea Romizi ha sottolineato che la scuola Pestalozzi riveste un particolare significato.

“Qui si sono coniugate due linee di intervento portate avanti dall’amministrazione, una sulle scuole e una sui quartieri – ha detto -. Nella scorsa consiliatura abbiamo deciso di costruire un piano per le scuole, troppo a lungo trascurate, per restituire ad esse adeguate condizioni di bellezza e sicurezza. Oggi possiamo dire che, in nove anni, interventi della stessa portata di quello per la Pestalozzi sono stati effettuati o programmati su 40 scuole su 100 investendo oltre 70 milioni. Un piano di recupero e ristrutturazione che crediamo abbia pochi equivalenti in Italia. Inoltre – ha continuato il sindaco – sempre nella scorsa consiliatura, abbiamo scelto di partecipare al bando per la riqualificazione delle periferie candidando la zona di Fontivegge, Bellocchio e Madonna Alta. Immaginando i progetti da presentare è stato naturale pensare a questa scuola, principale presidio culturale e sociale della zona. Abbiamo voluto puntare sulla rigenerazione di un quartiere perché ciò significa dare nuove opportunità a chi ci vive. E’ il modello che stiamo replicando a Ponte San Giovanni nell’ambito del Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare e che progetteremo anche per San Sisto con i prossimi finanziamenti di Agenda Urbana”.