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domenica, 21 Dicembre 2025
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Oltre 200 geometri umbri fanno il punto sul ‘Salva Casa’ con il ministro Salvini

Chiuso a Perugia il ciclo di incontri organizzato dai professionisti umbri per analizzare la legge – Il ministro ha annunciato che il 4 dicembre il Testo unico sull’edilizia arriverà al Consiglio dei ministri

Circa 250 geometri provenienti da tutta l’Umbria si sono ritrovati a Perugia per fare il punto con il ministro Matteo Salvini, che ne è stato il principale fautore, sulla cosiddetta ‘Legge Salva Casa’ (legge 105/2024), la norma che contiene importanti misure di semplificazione per favorire la regolarizzazione delle lievi difformità edilizie e la sanatoria edilizia di molti interventi di trasformazione interna eseguiti senza titolo. L’incontro, a cui il ministro Salvini ha partecipato in collegamento da Roma, è stato organizzato dalla Commissione urbanistica del Collegio dei geometri di Perugia e si è tenuto sabato 29 novembre al centro congressi del Perugia Plaza Hotel. Questo è stato l’ultimo appuntamento di una serie di iniziative organizzate dagli stessi geometri, durante tutto l’anno e su tutto il territorio regionale, per approfondire con il maggior numero di tecnici professionisti possibile, appunto, le novità e i criteri applicativi della legge. I lavori si sono aperti con gli interventi di Stefano Antonini, responsabile della Commissione edilizia e urbanistica del Collegio dei geometri di Perugia, Enzo Tonzani, presidente del Collegio dei geometri di Perugia, Roberto Riommi, presidente del Collegio dei geometri di Terni, e Livio Farina, coordinatore della Rete delle professioni tecniche dell’Umbria. Hanno poi preso la parola l’assessore regionale alla programmazione urbanistica Thomas De Luca, l’assessore comunale ai lavori pubblici e all’edilizia privata Francesco Zuccherini.

In questa occasione, il ministro Salvini ha annunciato in anteprima che giovedì 4 dicembre porterà al Consiglio dei ministri la legge delega per il Testo unico dell’edilizia che mira a semplificare e riordinare tutta la normativa edilizia. “Si parte con decisione – ha detto Salvini – verso la chiusura della normativa. Il mio obiettivo è arrivare a fine mandato con il nuovo Testo e con il ‘Salva Casa’ completamente funzionante e applicato: sto collaborando con gli enti locali affinché non ci siano distonie nella sua applicazione e quindi cittadini che in territori diversi, nella stessa situazione, siano trattai in maniera diversa”.

“Il tema è estremamente importante per la nostra categoria e per i cittadini – ha affermato Tonzani –, e noi lo stiamo approfondendo con incontri e convegni sul territorio, per cercare di avere un’interpretazione univoca delle normative che coinvolgono il bene ‘casa’. Oggi stiamo chiudendo un ciclo, ma non lo studio su questo tema. A proposito, l’assessore De Luca ha dato la sua disponibilità a riprendere il lavoro di confronto già avviato a Villa Umbra, tra professionisti, tecnici comunali e legislatore umbro, per cercare di dare anche alla legge regionale Testo unico governo del territorio un’interpretazione che fosse la più univoca possibile. Dobbiamo cercare di comportarci in tutti i territori nella stessa maniera, poiché più chiara è la norma più diventa facile operare per il professionista e per il tecnico della pubblica amministrazione, il tutto a vantaggio del cittadino”. “La legge 105, che è una delle normative che noi applichiamo tutti i giorni insieme al Testo unico governo del territorio – ha sottolineato anche Antonini –, è importante perché regolamenta l’edilizia e l’urbanistica del territorio. Due ambiti che hanno importanti ricadute economiche e sociali. Ad esempio, questi sono strumenti che dovrebbero consentire, in maniera lineare e semplice, a molti che hanno la casa di proprietà, acquistata o realizzata con importanti sacrifici economici, di regolarizzare questi immobili per lasciarli ai propri figli senza alcun problema. Oggi stiamo dando un contributo importante per mettere in atto questi processi”.

   

Giustizia: avvocati Unaep, IA strumento fondamentale per decisioni rapide ed eque

Ad Assisi gli Stati Generali dell’Unione Nazionale Avvocati Enti Pubblici con istituzioni, ordini professionali, docenti universitari a confronto sull’uso dell’IA nella giustizia. Presenti i rappresentanti della Magistratura, della Procura, del Tar, del Consiglio di Stato e della Corte dei Conti. Trentini (pres. Unaep): “Il sistema giudiziario italiano, sempre più bisognoso di rapidità ed equità, dovrebbe adottare un modello ibrido in cui l’IA e il sistema giustizia umano, inteso come difensore e giudice, collaborino per migliorare l’efficienza e la qualità delle decisioni”

“Il sistema giudiziario italiano, sempre più bisognoso di rapidità ed equità, dovrebbe adottare un modello ibrido in cui l’IA e il sistema giustizia umano, inteso come difensore e giudice, collaborino per migliorare l’efficienza e la qualità delle decisioni”. È questo, in sintesi, il messaggio lanciato dagli Stati Generali dell’Unione Nazionale Avvocati Enti Pubblici (UNAEP) svolti ad Assisi. 

“L’Intelligenza Artificiale – ha detto il presidente Unaep Antonella Trentini – deve essere utilizzata non solo come supporto all’analisi dei dati e alla proposta di soluzioni, ma come vero e proprio ausiliare dell’avvocato e del giudice per accelerare definitivamente la giustizia italiana, lasciando all’avvocato e al giudice il ruolo di custodi ultimi della giustizia per garantire decisioni eque e conformi ai principi fondamentali del diritto”.

Ad aprire i lavori i saluti istituzionali di Stefania Proietti, Presidente Regione Umbria: “l’intelligenza artificiale nella giustizia è un tema molto interessante perché ci obbliga a seguire l’evoluzione della tecnologia, e le tecnologie per essere utili vanno governate non subite, e ci cala in un ambito delicato come quello della giustizia che interessa tutti.  Trattare questo tema durante l’evento annuale dell’Unione Nazionale Avvocati Enti Pubblici (UNAEP) è veramente significativo perché l’intelligenza artificiale oggi, ieri i mezzi digitali, sta toccando tanti settori, tante professioni, e se è vista e utilizzata come un supporto, un sostegno tecnico, è un fatto positivo. Ma voglio sottolineare che l’intelligenza artificiale come qualsiasi altro mezzo tecnologico deve essere al servizio delle persone, perché le persone devono guidare le tecnologie con la propria intelligenza, la propria sensibilità, i propri sentimenti. È pericoloso se avviene il contrario, rischiamo di snaturare la nostra umanità”.

Per Chiara Valentini, segretario regionale Unaep Umbria, l’IA “rappresenta un’opportunità senza precedenti per rendere il sistema giudiziario più efficiente e adeguato alle sfide della società contemporanea. I progressi compiuti in pochi anni sono profondi, trasversali e realmente trasformativi. Le sue enormi, e in parte ancora inesplorate, potenzialità richiedono attenzione, confronto e scelte consapevoli, così da orientarne l’impiego verso finalità corrette ed evitare i rischi di un utilizzo improprio”. 

 Nel suo intervento Sergio Sottani, Procuratore Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Perugia, ha sottolineato il fatto che per la normativa europea e italiana l’intelligenza artificiale nel sistema giudiziario “viene considerata un fattore ad alto rischio, questo perché non può mai sostituire il giudizio umano. Ciò nonostante l’intelligenza artificiale va utilizzata e viene utilizzata sia come un’attività di supporto, ma soprattutto nella funzione di rendere più celere e più veloce la giustizia: enso a tutti i servizi amministrativi, quelli ripetitivi che possono essere enormemente sviluppati e poi con esperienze concrete, come quelle che abbiamo fatto a Perugia, che è diventato poi un ambito nazionale, sia per quanto riguarda la banca dati di merito, la possibilità quindi, secondo i sistemi di intelligenza tradizionale, di leggere i precedenti e sia come i sistemi di intelligenza artificiale generativa, come i dati d’arresto europeo. Credo che quindi sia un settore pieno di opportunità, ma da valutare e controllare con attenzione”. 

Nel corso degli stati Generali si è discusso anche dei numeri presentati nell’ultimo congresso del Cnf, dati che confermano come un terzo degli avvocati utilizzi l’intelligenza artificiale a fini professionali ma ben l’80% ha forti dubbi sull’uso nel processo. 

Per l’avv. Antonino Galletti, Consigliere CNF, “l’avvocatura ha il compito di trasformare le novità tecnologiche in opportunità, a beneficio della categoria e del sistema giustizia. Alle istituzioni forensi è affidata la responsabilità di sostenere i colleghi in questo processo, predisponendo un’offerta di servizi, formazione e aggiornamento volta a consolidare e migliorare sempre di più le prestazioni professionali”.

Quanto all’applicazione dell’IA da parte delle Amministrazioni pubbliche, Pierfrancesco Ungari, Presidente TAR dell’Umbria, ha sottolineato che si tratta di “un uso crescente nella loro attività e la giurisprudenza, in questa fase embrionale della relativa disciplina, ha individuato i principi generali  – conoscibilità e comprensibilità, non esclusività della decisione algoritmica, non discriminazione algoritmica – che devono essere rispettati per garantire il funzionamento del sistema e la tutela dei diritti e degli interessi coinvolti. Nello stesso tempo l’AI influenza le scelte di avvocati e giudici, anche senza che se ne rendano pienamente conto. Momenti di approfondimento qualificati come questo convegno sono preziosi per comprendere il modo migliore di gestire le opportunita’ offerte dall’AI, diminuendo i rischi di condizionamenti inconsapevoli”.

   

Torna in libreria ‘Un giorno di emozione e ideologia’ del compagno Paolo Vinti

Presentato il volume edito da Cronache ribelli nel 15ennale della scomparsa. Tributo a un personaggio che ha contribuito al protagonismo sociale della città di Perugia

A quindici anni esatti dalla sua prematura scomparsa all’età di cinquant’anni, venerdì 28 novembre il ‘compagno’ Paolo Vinti è stato ricordato dalla sua città, Perugia, con la presentazione al ristorante Numero Zero della ristampa di ‘Un giorno di emozione e ideologia’, una delle opere letterarie che compongono la sua trilogia edita dell’associazione Cronache Ribelli insieme all’associazione Paolo Vinti e scritta sotto lo pseudonimo di Paul Beathens. Un volume alla sua terza edizione, illustrato da Francesca Zinni e con l’introduzione dell’insegnante e scrittore Pierpaolo Peroni. All’incontro, insieme a fratello di Paolo, Stefano Vinti, hanno partecipato gli stessi Zinni e Peroni, e Matteo Minelli, dell’associazione Cronache Ribelli. Presenti, inoltre, il consigliere regionale dell’Umbria Fabrizio Ricci, Simone Pampanelli, segretario generale della Cgil di Perugia, e la sindaca di Perugia Vittoria Ferdinandi che ha ricordato il suo legame con Paolo Vinti e l’importanza del suo messaggio e delle sue riflessioni nella sua formazione. “Questa città – ha dichiarato la sindaca Ferdinandi – non è più capace di un ragionamento collettivo che senta con l’emozione, come dice Paolo, insieme al proprio bisogno il bisogno dell’altro. Non riusciamo più a sviluppare nessun tipo di ragionamento che ci tenga insieme come collettività. Oggi siamo dentro a una pandemia dell’odio, della violenza, la nostra nazione viene governata, narrata, guardata e progettata solo con gli occhi della paura, della distanza, dell’individualismo. Noi dobbiamo provare a cambiare questo sguardo recuperando quell’emozione di cui parla Paolo. Se la politica perde la capacità di sentire sul proprio corpo il dolore del migrante, della persona con disabilità o che ha perso il lavoro, dell’operaio sfruttato non resta niente. Allora bisogna tornare all’altezza e alla grandezza di quell’emozione”. Scomparso nel 2010 all’età di cinquant’anni, Vinti è stato leader studentesco e giovanile, marxista critico e libertario,  scrittore, poeta e filosofo di strada. Tra i leader del movimento studentesco degli anni ‘70 a Perugia ha contribuito al protagonismo sociale, politico e culturale del movimento giovanile in città, spendendosi per il rinnovamento della politica. Questa pubblicazione conclude un lavoro di ristampa delle opere di Vinti iniziato nel 2021 con Verbalità operaia, raccolta di poesie di cui molte inedite, e poi dal 2023 fino a oggi proseguito con la riedizione della trilogia di Paul Beathens. “Insieme all’associazione Paolo Vinti – ha dichiarato Minelli – abbiamo deciso di ristampare questa antologia di Paolo Vinti perché, dal nostro punto di vista, è stato un personaggio fondamentale della vita cittadina, un uomo fin da giovane impegnato nell’attivismo, una persona presente in tutte le lotte e le cause che hanno attraversato la storia di Perugia. Era doveroso dare spazio a questo contenuto anche per la sua originalità e per la sua particolarità”. “Questo libro – ha spiegato Peroni – conclude una trilogia che affianca e integra due sfere solitamente separate che sono quella dell’affetto e quella dell’impegno: emozione e ideologia, amore e politica, sentimenti e socialità. L’impegno per il bene altrui, la lotta contro le ingiustizie non si può dissociare da una profonda partecipazione umana ed emotiva alle sorti della comunità per cui ci si spende. Di questo, attraverso i suo linguaggio visionario, sperimentale ed estremamente immaginifico tratta Pau Beathens riabilitando in quest’ultimo volume termini come emozione e ideologia che oggi scontano un certo scadimento semantico”. “Io ho avuto il privilegio – ha commentato Zinni –  di fare la progettazione grafica e le illustrazioni dei tre volumi. Il linguaggio di Paolo aveva una sua complessità e quindi tradurlo in forma grafica non poteva essere qualcosa di semplice e scontato. C’è stato uno studio importante legato ai vari capitoli, in particolare di questo volume che ha una trama sottesa a tutto il suo discorso che è quello di un uomo e una donna, una mascolinità e una femminilità che si incontrano nell’azione politica e finiscono per connettersi anche a livello fisico. È stato molto profondo entrare all’interno di tutto lo spaccato, si parte da una copertina in cui le due mani si sfiorano fino a un epilogo in cui le due mani sono fuse che è la classica parabola di ipotesi, tesi e sintesi di Paolo  Vinti”.  L‘opera si può trovare in tutti i rivenditori indipendenti di Perugia, Edicola 518, Mannaggia e Popup oltre che sul sito cronacheribelli.it.

   

Marsciano, attivazione semaforo nel quartiere di Schiavo lungo la SP 375

In funzione dal pomeriggio di mercoledì 3 dicembre

Dal pomeriggio di mercoledì 3 dicembre sarà in funzione il nuovo impianto semaforico presente nel quartiere di Schiavo, a Marsciano, lungo la strada provinciale n. 375. Il semaforo, che nelle scorse settimane ha mantenuto una luce arancione lampeggiante, regola il traffico all’altezza dell’intersezione della strada provinciale con via Carlo Pisacane e via Massimo d’Azeglio. L’opera è stata finanziata dalla Provincia di Perugia per 60mila euro cui si è aggiunto un contributo di 10mila euro del Comune di Marsciano. L’orario di funzionamento dell’impianto va dalle ore 07.00 alle ore 23.00, mentre nelle ore notturne sarà attivo il segnale lampeggiante.

“Questo impianto, che diventa ora pienamente operativo – spiega il vicesindaco con delega alla viabilità Sergio Pezzanera – è la risposta ad un annoso problema di sicurezza che ha caratterizzato quel tratto di strada particolarmente trafficato nel quartiere di Schiavo. La modalità di funzionamento del semaforo tiene conto dei flussi veicolari che interessano la strada provinciale e le due strade comunali, in modo da garantire la sicurezza di veicoli e pedoni mantenendo la migliore fluidità possibile del traffico. Invitiamo quindi tutti a prestare la massima attenzione alla segnaletica presente e a rispettare il codice della strada”.

Nei giorni scorsi sono anche iniziati i lavori di rifacimento del manto stradale nel quartiere di Schiavo, lungo i tratti di strada che erano stati interessati dagli interventi sull’acquedotto da parte di Umbra Acque. Il rifacimento dell’asfalto va a ripristinare condizioni ottimali di percorribilità su tutte le vie interessate a partire proprio dalla provinciale 375 che attraversa il quartiere.

   

Spari con softair a Elce: denunciato minorenne per getto pericoloso di cose

Il minorenne ha consegnato spontaneamente ai poliziotti 5 fucili da softair, 2 pistole da softair, 11 caricatori e migliaia di pallini di vario calibro e colore,

Questa mattina, a seguito di chiamata al Numero Unico di Emergenza, il personale della Polizia di Stato di Perugia è intervenuto nel quartiere Elce dove era stato segnalato un giovane intento a sparare con dei fucili da softair da un’abitazione, in seguito denunciato per il reato di getto pericoloso di cose.

Nello specifico, è stato un cittadino che, avendo notato il giovane armato di fucile affacciato da un’abitazione, allarmato, ha richiesto l’intervento di una pattuglia della Polizia di Stato.

Gli operatori della Squadra Mobile, giunti sul posto, si sono recati presso l’appartamento in questione, all’interno della quale sono stati identificati tre minorenni uno dei quali, sentito in merito, dopo aver confermato di aver sparato alcuni colpi dalla finestra dell’abitazione, ha consegnato spontaneamente ai poliziotti 5 fucili da softair, 2 pistole da softair, 11 caricatori e migliaia di pallini di vario calibro e colore, materiale sottoposto a sequestro.

Al termine delle attività di rito, il giovane è stato denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni per il reato di getto pericoloso di cose.

Sono ancora in corso gli accertamenti del personale della Squadra Mobile, finalizzati a verificare se il minore sia anche l’autore degli altri episodi analoghi, verificatisi negli scorsi giorni nel quartiere di Ponte d’Oddi.

   

Diabete mellito epidemia globale, la Fondazione Drf fa il punto a Perugia con esperti di rilievo nazionale

Obiettivo tenere alta l’attenzione e affrontare la tematica da più punti di vista. Patologia in crescita: importante individuarla precocemente e stabilire di quale forma si tratta

Un momento di scambio tra diversi attori della gestione globale del diabete, un dialogo produttivo e multidisciplinare tra ‘addetti ai lavori’ per tenere alta l’attenzione su una patologia in continua espansione. Questo è stato il convegno ‘Diabete mellito, un’epidemia globale: il crocevia tra prevenzione, educazione, gestione clinica e terapie innovative’ organizzato dalla Fondazione per la ricerca sul diabete (Drf), venerdì 28 novembre, nella sede di Confindustria Umbria, a Perugia, a cui hanno partecipato medici, docenti universitari, esperti, mondo dell’associazionismo e rappresentanti delle istituzioni. Ad aprire i lavori è stato Riccardo Calafiore, presidente della Drf, a cui è seguito il saluto di Matteo Minelli, vicepresidente di Confindustria Umbria.

“Abbiamo voluto porre il focus sul problema del diabete Mellito – ha spiegato il presidente Calafiore –  invitando speaker di rilevanza nazionale sul tema, sia a livello clinico che a livello di ricerca, ma anche associazioni dei pazienti diabetici, istituzioni e università, per cercare di sensibilizzare tutti su un problema che è un vero flagello dal punto di vista dell’impatto sociale, sanitario, finanziario e della salute stessa dei pazienti che spesso vanno incontro a complicanze gravi e talora veramente invalidanti”. “È una tematica di cui si parla molto poco – ha sottolineato Minelli – ma è una malattia che colpisce molte persone e giovani, e per questo siamo onorati di ospitare questo convegno. Siamo tra i soci fondatori di questa associazione, la sede, tra l’altro, è qui in Confindustria Umbria e siamo onorati di poter contribuire a far crescere questa Fondazione che sta diventando sempre più punto di riferimento non solo per l’Umbria ma anche al di fuori del perimetro regionale”.

Tra i tanti presenti al convegno c’erano Marco Pierini, assessore a istituzioni culturali e fondazioni del Comune di Perugia, Franco Moriconi, vicepresidente della Fondazione Perugia; Tiziano Scarponi, vicepresidente dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Perugia. Si sono succeduti poi interventi che hanno permesso poi di fare una panoramica dal punto di vista medico, clinico, tecnico-scientifico, e farmacologico, ma anche sociale sul Diabete mellito. Sulla tematica di sono confrontati esperti di calibro nazionale tra cui i professori Antonino De Lorenzo dell’Università Tor Vergata di Roma, Riccardo Calafiore, presidente Drf e professore della UniCamillus Medical University di Roma e Piero Marchetti dell’Università di Pisa. Durante la sua relazione, il professor Calafiore ha illustrato le nuove prospettive e tecnologie per la terapia cellulare e molecolare per il diabete di tipo 1 mediante  l’uso di cellule staminali e cellule ingegnerizzate in grado di produrre insulina.

“Il diabete Mellito – ha commentato il professor Marchetti – è diventato un fardello insostenibile per la comunità per il numero delle persone che ne soffrono e per la difficoltà della gestione. Sta aumentando il numero di diabetici ma anche quello delle persone con prediabete, quindi che si stanno avvicinando al diabete, dobbiamo ripensare la gestione dell’approccio clinico. Fare la diagnosi di diabete è facile in base ad alcuni valori, ma capire quali sono i meccanismi che portano a una specifica forma di diabete è difficile. Se raggiungessimo l’obiettivo di capire ogni forma di diabete questo ci permetterebbe di individuare per ciascuna persona o il modo di prevenirlo o di curarlo al meglio con approcci definiti in base alle caratteristiche specifiche della situazione. Ci sono persone affette da diabete di tipo 1 (dovuto alla perdita di cellule beta che producono insulina) e lì bisogna somministrare insulina. Sono emerse però, soprattutto nell’ultimo anno, possibilità di predire questa forma di diabete, prevenirla in particolari situazioni o trattarla all’inizio per cercare di modificare la storia naturale di questa tipologia. Poi c’è il diabete di tipo 2 che rappresenta il 90 per cento delle forme diffuse e a sua volta è costituito da diversi sottogruppi e bisognerebbe capire di volta in volta quale possa essere l’approccio clinico migliore. Ci sono altre forme di diabete legate a patologie endocrine, difetti genetici che a volte si confondono con le altre forme e invece vanno individuate perché hanno delle specifiche terapie, poi c’è il diabete in gravidanza che comporta emotivamente e in prospettiva dei rischi diversi da dover considerare con attenzione. Per ogni forma di diabete dovrebbe essere data la giusta terapia”.

La diffusione del diabete mellito

“può essere considerata – ha sottolineato il dottor Scarponi – una vera e propria epidemia nel mondo occidentale che si sta diffondendo anche nei Paesi in via di sviluppo. Essendo all’inizio una patologia silenziosa, senza sintomi, molto spesso il cittadino non se ne rende conto per cui la vera rivoluzione dal punto di vista assistenziale ci sarà quando la sanità, soprattutto nell’ambito della medicina di famiglia, potrà avere una forma proattiva nel senso sarà in grado di intercettare prima che si sviluppino le complicanze nei pazienti diabetici. L’evoluzione del panorama sanitario sta andando fortunatamente verso questa direzione per cui accanto a una medicina specialistica, la diabetologia, che oramai sta avendo degli sviluppi tecnologici veramente sorprendenti, si va a sviluppare una situazione nel territorio di capillarità e prossimità per cui la medicina dell’assistenza primaria sarà in grado di intercettare questa popolazione”.

   

Opposizione: “La Giunta di Palazzo Donini ritiri la manovra fiscale”

“per salvaguardare gli umbri dalla stangata”

I consiglieri regionali di opposizione Donatella Tesei, Enrico Melasecche (Lega Umbria), Eleonora Pace, Matteo Giambartolomei, Paola Agabiti (Fratelli d’Italia), Laura Pernazza, Andrea Romizi (Forza Italia) e Nilo Arcudi (Tp-Uc)

reiterano la richiesta di ritirare la manovra fiscale per salvaguardare gli umbri dalla stangata, non certo perché non hanno argomenti. Dettare l’agenda politica, del resto, spetta al centrosinistra; e se la sanità è stato il cavallo di battaglia in campagna elettorale, è proprio a partire da quella che i cittadini misureranno l’efficacia dell’azione di governo.

“Le misure sin qui messe in atto appaiono inefficaci, anzi per certi versi impalpabili. Il tanto sbandierato piano socio-sanitario non ha ancora visto la luce e per ogni capitolo del settore più delicato, quello che riguarda la salute, a questa maggioranza servono sempre osservatori, studi e ricerche aggiuntive. Strumenti che, a ben vedere, hanno prodotto sin qui solo ritardi nella programmazione e nell’azione. Chi, dai banchi della maggioranza, sostiene che la Giunta Proietti stia rimettendo i conti in ordine, forse non ha ascoltato con attenzione le parole della governatrice che ieri invece ha parlato di bilanci delle quattro aziende sanitarie ‘in linea con quelli del 2024’. Apprezziamo lo sforzo dei consiglieri di maggioranza di difendere in ogni modo l’Esecutivo, ma la realtà è un’altra. E a proposito di strategie politico-amministrative, ricordiamo alla maggioranza che si avvicina il giorno della verità sul nuovo ospedale di Terni. Se è vero, come dicono, che la sanità pubblica è la loro indiscussa priorità, è opportuno che, prima delle feste di Natale, Proietti e la sua Giunta siano in grado di tracciare un cronoprogramma dettagliato e completo di risorse per finanziare la realizzazione di un’opera per la quale non c’è più tempo da perdere

   

Spello tra i primi comuni in Umbria e in Italia ad approvare Bilancio previsione 2026-2028

Tasse invariate, attenzione a politiche sociali, economiche e beni culturali: confermati investimenti e servizi per un territorio virtuoso

Spello tra i primi comuni in Umbria e in Italia ad approvare il Bilancio di previsione 2026-2028: nella seduta del 27 novembre il Consiglio Comunale, ha deliberato tutti gli atti inerenti il bilancio e la nota di aggiornamento del DUP – Documento Unico di Programmazione. Anche quest’anno il Comune entro il termine di legge del 31 dicembre dà il via libera al principale strumento di programmazione economico finanziaria e organizzativa dell’Ente, garantendo continuità amministrativa e visione strategica. 

Si tratta di un documento fondamentale che, in continuità con il programma di mandato, garantisce l’equilibrio economico e consente la piena operatività per dare seguito alle progettualità elaborate

– commenta il sindaco Moreno Landrini –.

Averlo approvato nuovamente entro i termini di legge, grazie al lavoro sinergico di tutti i Settori coordinati da quello Economico-Finanziario, conferma la virtuosità dell’Ente e ci permette di iniziare il 2026 con una programmazione solida e pienamente operativa

Il lavoro ottenuto con la fattiva collaborazione delle varie aree funzionali presenta significativi punti di forza

– continua l’assessore con delega al bilancio Elisa Narcisi –

restano invariate tutte le tariffe e i tributi comunali, confermata l’attenzione ai servizi essenziali, alle politiche sociali e alle attività di supporto quotidiano ai cittadini, previsti nuovi investimenti e sostegno alle politiche di coesione

Nel dettaglio, in merito alle opere pubbliche per i cittadini e il territorio, sono previste attività di manutenzione straordinaria che interesseranno il miglioramento delle infrastrutture e della rete stradale, delle aree verdi e spazi pubblici, degli impianti sportivi, del Cimitero comunale e degli immobili di proprietà comunale, tra cui la Residenza Protetta “Villa Fantozzi”. In continuità con il Quadro Strategico di Valorizzazione, sono previste anche opere di rigenerazione urbana e l’ormai prossimo completamento del Percorso del percorso meccanizzato tra il Piazzale delle Querce e Piazza della Repubblica. Il bilancio conferma inoltre una forte attenzione alla tutela e valorizzazione dei beni culturali, alla promozione delle attività culturali e alla salvaguardia dell’identità storica e artistica della città, elementi centrali per il benessere sociale e lo sviluppo economico del territorio. Proseguono infine tutte le attività necessarie per cogliere le opportunità di finanziamento offerte dai bandi emanati da enti e soggetti terzi rispetto al Comune.

   

Foligno, arrestate due persone per spaccio

Si tratta di una 60enne italiana e di un 33enne egiziano

Mercoledì pomeriggio, all’esito di un articolato servizio di polizia giudiziaria, il personale della Polizia di Stato di Foligno ha arrestato in flagranza, per concorso nel reato di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio, una 60enne italiana – già nota alla Polizia in ragione dei suoi precedenti per associazione a delinquere, reati contro la persona, contro il patrimonio ed in materia di sostanze stupefacenti – ed un 33enne egiziano.

I due avevano infatti imbastito, nei pressi di Piazza del Grano, una fiorente attività di spaccio di cocaina e hashish.

L’operazione, innescata dalle segnalazioni di alcuni residenti che avevano notato movimenti sospetti presso l’abitazione dei due, si è sostanziata in una preliminare attività di osservazione che ha fornito riscontri positivi, permettendo di assistere alla cessione di singole dosi delle predette sostanze in favore di alcuni assuntori.

A questo punto, gli Agenti del Commissariato di P.S. di Foligno hanno fatto scattare una perquisizione personale e domiciliare, che gli ha permesso di rinvenire complessivamente oltre 70 grammi di cocaina e 5 grammi di hashish, nonché due bilancini di precisione e materiale utile al confezionamento delle singole dosi di stupefacente.

Inoltre, i poliziotti hanno trovato una significativa somma di denaro in contanti – pari a 1.300 euro – della quale l’uomo e la donna non hanno saputo giustificare il possesso e che è subito stata sottoposta a sequestro, in quanto ragionevolmente costituente provento dell’attività di spaccio.

Pertanto, redatti tutti gli atti di rito, la cittadina italiana e l’egiziano sono stati arrestati in flagranza per concorso nel reato di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio.

Su disposizione del P.M. di turno presso la Procura della Repubblica di Spoleto, la 60enne ed il 33enne sono stati immediatamente associati in carcere, in attesa dell’udienza di convalida dei rispettivi arresti in flagranza di reato.

I due arrestati debbono comunque presumersi innocenti sino alla sentenza di condanna definitiva.

L’operazione dimostra ulteriormente la costante attenzione della Polizia di Stato al fenomeno delittuoso dello spaccio di sostanze stupefacenti nel centro storico folignate, come testimoniato da altre analoghe attività investigative realizzate nelle scorse settimane nella medesima area.