Ospedale di Branca, donato mini istero-resettoscopio

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Consente la diagnosi e il trattamento immediato senza la necessità di dover cambiare strumento. E’ stato donato dai coniugi Caruso e Giappichelli al reparto di Ginecologia e Ostetricia

   

 Un mini istero-resettoscopio a tecnologia ibrida mono/bipolare, che concilia perfettamente il concetto di See & Treat, quale valido strumento in ambito ginecologico che consente la diagnosi e, una volta riscontrata una patologia, il trattamento immediato senza la necessità di dover cambiare strumento, o dover ricorrere ad anestesia locale e/o generale e magari far tornare la paziente in un secondo tempo. E’ quanto stato donato nei giorni scorsi dalla signora Catia Daniela Caruso e da suo marito Daniele Giappichelli, che hanno in questo modo voluto ricordare il loro amato figlio Neithan, al reparto di Ginecologia e Ostetricia del presidio ospedaliero di Gubbio – Gualdo Tadino.

La cerimonia si è tenuta presso l’Auditorium del nosocomio alla presenza di Teresa Tedesco, direttrice del Presidio ospedaliero Gubbio Gualdo Tadino e del Pou (Presidio ospedaliero unificato) dell’Usl Umbria 1, Dario Rossetti, direttore del reparto di ostetricia e ginecologia di Branca, Luisa Alfonsi, ginecologa, Paola Biscarini, coordinatrice del reparto di ostetricia e ginecologia, Patrizia Cernicchi, coordinatrice dei poliambulati B a cui afferisce l’ ambulatorio per le isteroscopie e l’ostetrica Lucia Monacelli.

Nel presentare il funzionamento del mini istero-resettoscopio “Gubbini”, i dottori Rossetti e Alfonsi hanno evidenziato che grazie a questo nuovo strumento si ottengono notevoli vantaggi per la paziente che, in un’unica seduta, potrebbe vedere risolta la problematica ginecologica, ma anche un palese risparmio in termini di costi e abbattimento delle liste d’attesa.

I dottori Tedesco e Rossetti, infine, hanno ringraziato con profusione i coniugi Catia e Daniele con i quali “vogliamo condividere la gentilezza e la speranza che hanno trasmesso a tutti noi nell’accompagnare le nostre pazienti nel loro percorso di cure, attraverso questa importante donazione”.