Magione, Molini Fagioli apre le porte ai giovani studenti del territorio

494

L’iniziativa formativa verrà ripetuta nel tempo con altri alunni. Gli alunni della primaria in visita allo stabilimento scoprono i processi per realizzare la farina

   

Lo stabilimento magionese della Molini Fagioli ha aperto le sue porte ai giovanissimi studenti elementari del territorio, ospitandoli e spiegandogli con semplicità tutti i processi che portano alla realizzazione della farina. Una due giorni con la quale gli alunni delle quarte classi della scuola primaria di Magione hanno appreso anche nozioni sulla storia della pizza.

Ma in particolare, ai ragazzi è stato spiegato come un chicco di grano si trasforma in farina.

“Un argomento che ha destato tantissimo interesse nei ragazzi che non finivano mai di fare domande”,

fanno sapere dalla Molini Fagioli. È stato poi mostrato loro un breve video che racconta la ‘vita’ del grano, dalla geminazione al prodotto finale. Dopo questa parte teorica, i ragazzi sono stati stimolati con un contest, chiedendogli di realizzare una mascotte, il disegno che la Molini Fagioli valuterà maggiormente rappresentativo sarà veramente realizzato e la mascotte diverrà il simbolo del Molino per tutti gli eventi futuri. Dopo questa prima parte in aula, a cura del direttore Primo Rebiscini e del consulente Mkt Luca Biondi, gli studenti si sono spostati in laboratorio dove gli esperti Luigi Malerba e Paolo Spadaro hanno spiegato ai ragazzi la storia della pizza e il ruolo che questa aveva nell’antichità. La giornata si è conclusa con un assaggio di pizza, con la consegna a ogni ragazzo di un attestato di partecipazione e di un sacco di farina da due chilogrammi da riportare a casa, a ricordo della giornata ma anche per provare a realizzare qualche piatto.

“Ringraziamo la dirigente scolastica, le maestre, gli alunni e le alunne della scuola primaria di Magione – ha commentato Primo Rebiscini – per averci fatto passare due giornate all’insegna della curiosità e della purezza, facendo tornare un po’ bambini anche noi. Sicuramente ripeteremo nel tempo simili esperienze così formative con altri studenti”.