“Lo sfratto è una violenza assoluta, servono nuove politiche abitative”

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“Lo sfratto è una violenza assoluta, servono nuove politiche abitative”. L’Unione Inquilini lancia l’allarme in occasione delle iniziative per la VII Giornata Nazionale ‘Sfratti Zero’. A Perugia sindacati di settore e associazione ‘Umbria Left’ a confronto

   

La questione abitativa è un tema al centro delle esigenze quotidiane dei cittadini italiani, ma non sembra solleticare più di tanto l’interesse del governo centrale e delle istituzioni locali. I dati sull’andamento degli sfratti in Italia non segnalano alcun elemento in controtendenza rispetto agli ultimi anni. Anzi, ci sono realtà in Umbria dove si può parlare di vero e proprio allarme. Nel 2017 i provvedimenti di sfratto sono stati 760, di cui 190 in provincia di Terni e 570 in provincia di Perugia. In questo contesto ciò che preoccupa di più è la percentuale delle sentenze per ‘morosità incolpevole’ che a Perugia ha riguardato il 96% dei casi, mentre a Terni si è arrivati addirittura al 100%. Sempre con riferimento all’Umbria e ai dati forniti dal Ministero dell’Interno (Ufficio Centrale di Statistica) nel 2017 ben 5.131 sono state le famiglie collocate nelle graduatorie per avere una casa popolare che non hanno ancora ricevuto una risposta. Il 3,6 % in più rispetto all’anno precedente.

Di questo e non solo si è parlato nell’incontro pubblico promosso sabato 6 ottobre, presso la sala ‘C. Baioletti’ di via Campo di Marte a Perugia, dall’Unione Inquilini dell’Umbria in collaborazione con l’associazione Umbria Left. Un evento che è rientrato nelle attività promosse dai sindacati di settore in occasione della VII Giornata Nazionale ‘Sfratti Zero’.

Si svolgeranno iniziative in 40 città e 14 regioni – ci ha tenuto a precisare Massimo Pasquini dell’Unione Inquilini Nazionale – per stimolare le istituzioni nazionali e locali ad inserire nella loro agenda la questione casa. E’ necessario un rilancio delle politiche abitative e vista la situazione economica, prendere coscienza che quella della casa è una questione strutturale e non solo un’emergenza. Il Governo, le regioni e i comuni, investano nella riqualificazione di edifici e li rendano usufruibili a chi ha diritto ad un alloggio. In Italia sono oltre seicentomila le persone iscritte nelle graduatorie per l’assegnazione di una casa popolare“.

Nella affollatissima sala ‘Baioletti’ ha portato la ‘sua opinione’ in materia, anche l’ex Assessore regionale alle politiche abitative Stefano Vinti, membro dell’associazione UmbriaLeft.

Lo sfratto è una violenza assoluta che subisce una famiglia.  Solitamente chi perde il lavoro, perde anche la casa. Tant’è che sono aumentanti gli sfratti per morosità incolpevole. La politica abilitativa deve essere inserita nel contesto più ampio di lotta alla crisi economica e di potenziamento dello stato sociale.  In tutta Europa quella della casa è una questione politico-strategica di prim’ordine: solo in Italia si continua ad affidarla al libero mercato e di conseguenza a sottovalutarla. I dati ci dicono che all’alto numero di famiglie senza casa, corrisponde un altrettanto elevato numero di casa sfitte. Un problema che riguarda anche la nostra regione e le due città principali come Perugia e Terni. Le nostre istituzioni si affrettino per aumentare il numero degli alloggi pubblici per tutti: nuovi cittadini e italiani. A Perugia sono oltre mille le domande in attesa di risposta. Vogliamo risolvere il problema del centro storico? Torniamo a popolarlo, con politiche abitative serie e lasciamo perdere eventi e ZTL”.

Rispondere alla domanda crescente di alloggi popolari può significare anche attivare una politica di riqualificazione degli edifici esistenti.

“Nella sola Perugia – ha dichiarato Ribac Aurel, segretario regionale Unione Inquilini – sono oltre duemila vani dismessi ed inutilizzati, che con una politica di riqualificazione potrebbero essere assegnati. Per questo, chiediamo maggiore attenzione e iniziative concrete per venire incontro alle esigenze e ai diritti di molti cittadini”.