Le associazioni dei genitori chiedono il rientro a scuola in presenza

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Istituti superiori: a Norcia si riparte 10 settembre. L'inizio dell'anno scolastico anticipato di due giorni nel nursino
 
   

Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa diffusa da Forags Umbria in merito alla riapertura delle scuole.

Come Forags Umbria (Forum Regionale delle Associazioni dei Genitori nella scuola), dopo aver letto i documenti operativi emanati dai Prefetti di Perugia e di Terni sul rientro a scuola , esprimiamo il nostro
dissenso per la scelta di riaprire in presenza al 75% utilizzando lo scaglionamento degli orari di entrata ed uscita , a partire dal 16 gennaio.
Riteniamo infatti che questo percorso non sia praticabile né per gli studenti, né per le famiglie perché con lo scaglionamento di due ore sarebbe necessario rivedere ancora una volta tutta l’organizzazione del dopo
scuola, ma anche quella familiare, oltre che quella legata alla modalità di fruizione del pranzo a scuola e della didattica in ogni sua fase.
Per le famiglie, è una priorità irrinunciabile che i ragazzi possano tornare a scuola in presenza ma senza aggiungere ulteriori disagi logistici ed anche psicologici che, purtroppo, deriverebbero dalla scelta degli ingressi scaglionati. Per questo, riteniamo come unica strada percorribile in questa situazione, quella dello svolgimento della didattica in presenza al 50% della popolazione senza cambi di orario, almeno per il momento.
Contestualmente auspichiamo che tramite l’attuazione dei Patti educativi territoriali e attraverso un lavoro di riorganizzazione dei trasporti, si possa giungere ad una percentuale di rientro a scuola in presenza ancora più alta, sempre senza scaglionamenti e in grado a quel punto di prevenire
concretamente una nuova impennata della curva dei contagi. Torniamo infine a chiedere che il Forags dell’Umbria – organo che rappresenta migliaia di famiglie umbre, riconosciuto con DPR già dal 2005 come interlocutore al Ministero dell’Istruzione – possa partecipare ai tavoli regionali per la riapertura , che devono essere convocati più frequentemente, ma anche al tavolo della Prefettura stesso, perché in un momento storico in cui sono le famiglie, insieme alle scuole, a portare
il peso delle scelte politiche, il loro coinvolgimento, nelle sedi in cui queste scelte vengono operate, è irrinunciabile e questo ancora una volta, non è avvenuto.