La Regione preadotta il Piano sanitario

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Distretti da 12 a cinque, restano due le Aziende ospedaliere e quelle territoriali

   

La Giunta regionale ha preadottato il Piano sanitario 2021- 2025 che si sviluppa intorno al tema “Umbria, la salute al centro”. Prevede tra l’altro la riduzione dei distretti sociosanitari da 12 a cinque, mentre rimarranno due le Aziende ospedaliere e quelle sanitarie territoriali. Sarà ora avviato l’iter di partecipazione fino all’approvazione definitiva da parte dell’Assemblea legislativa.

“Un Piano sanitario che arriva dopo 10 anni e che tiene conto di tutte le modifiche innovative introdotte dal decreto ministeriale numero 70 del 2015 che era stato recepito, ma non inserito in una programmazione scritta”.

Ha sottolineato l’assessore alla Salute della Regione Umbria, Luca Coletto.

“Non si parla solo del sistema sanitario – ha aggiunto -, ma c’è un forte collegamento con l’ambito socio-sanitario, con l’obiettivo finale di migliorare le prestazioni erogate in tale settore, in particolare quelle legate ai Livelli essenziali di assistenza”.

Tra le novità introdotte e considerate di rilievo – spiega la Regione in un comunicato – la diminuzione del numero dei distretti sociosanitari.

“Ma questo non va visto come una penalizzazione – garantisce Coletto – visto che i distretti saranno inglobati pur mantenendo la loro identità. Il cambiamento infatti, ha solo lo scopo di accorciare la catena di comando per rendere più agevole il governo”.

Nessuna variazione, come detto, per le aziende ospedaliere e quelle sanitarie territoriali.

“Anche se questa decisione – ha detto ancora l’assessore – è in mano al Consiglio regionale”.

I fondi del Pnrr verranno utilizzati anche per la revisione e l’implementazione della rete territoriale, privilegiando la costituzione di case e ospedali di comunità “prioritariamente attraverso la riconversione di strutture esistenti”, tenendo conto della distribuzione demografica della popolazione ed a seguito di processi di concertazione. Tra le novità ci sono anche l’introduzione di servizio di verifica sia contabile sia tecnico scientifico e la Commissione regionale per la valutazione degli investimenti che stabilirà l’opportunità degli acquisti per importi superiori a 200 mila euro.