A scuola arriva ‘PretenDiamo Legalità’, il progetto promosso da polizia e Miur

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Ciclo di incontri con gli studenti della provincia di Perugia

Prosegue il progetto “PretenDiamo Legalità” realizzato dalla polizia di Stato, con la collaborazione del Miur, giunto alla sua quinta edizione e rivolto alle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado.

Il ciclo degli incontri con gli studenti è partito a Perugia, nell’Istituto Tecnico Tecnologico Statale “Alessandro Volta”.

I funzionari della questura e dei commissariati di Assisi, Città di Castello, Foligno e Spoleto hanno interagito con i ragazzi, con l’obiettivo di educare le generazioni future alla legalità attraverso la diffusione della cultura dei valori civili quali il rispetto delle regole, la solidarietà, l’inclusione.

Gli incontri sono proseguiti a Marsciano, nell’Istituto Omnicomprensivo “Salvatorelli-Moneta”, su tematiche relative alla cittadinanza digitale e all’uso consapevole dei mezzi di comunicazione virtuali. Particolare attenzione è stata riservata ai fenomeni del cyberbullismo. Argomenti toccati anche a Perugia, nell’Istituto superiore Cavour-Marconi-Pascal.

 Il progetto – spiega la questura – prevede che, al termine delle lezioni, gli studenti realizzino degli elaborati che saranno selezionati e premiati a livello provinciale. Seguirà una selezione nazionale.

    Gli incontri si sono tenuti anche ad Assisi, nell’Istituto Comprensivo Assisi 2 “Giovanni XIII” – “Frondini”, e Città di Castello negli Istituti della direzione didattica “Pieve delle Rose”.

 “La questura di Perugia – sottolinea il questore, Giuseppe Bellassai – è impegnata in prima linea nell’azione di promozione della cultura della legalità e di sensibilizzazione delle giovani generazioni su temi come la sicurezza stradale, l’abuso di alcol e droghe, la violenza e la discriminazione di genere, il bullismo, la riduzione della distanza tra cittadini e forze di polizia. È necessario che i concetti di giustizia e legalità trovino sempre maggiori spazi di approfondimento e riflessione a partire dalle scuole. Per questo il coinvolgimento dell’Ufficio scolastico provinciale e dei referenti della legalità assume un ruolo strategico nell’avvicinare la nostra azione al mondo dei ragazzi per stimolare sempre di più quel senso vero di partecipazione che è l’unica ed efficace traduzione di ciò che è la legalità”.