In memoria di Padre Ambrogio Bertini

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A oltre due mesi dalla sua scomparsa, il ricordo dello ‘storico’ Padre barnabita che per tanti anni ha custodito con affetto la chiesa del Gesù

   

Ho piacere di evocare il ricordo di Padre Ambrogio Bertini di cui serbo memoria di simpatia ed affetto.

Egli era nato a Pioltello (Pioltel in milanese), nell’hinterland est di Milano nel 1932 ed è deceduto a Bologna, nel Collegio di San Luigi il 24 maggio 2025, mentre il funerale è stato celebrato a Bologna nella Basilica di San Paolo il 27 maggio 2025, dopo una visita spesa al servizio della chiesa e dell’arte.

Padre Bertini sembrava orgoglioso di appartenere alla Congregazione dei Chierici Regolari di San Paolo, i Barnabiti, dove era entrato molto giovane. Il suo Ordine era stato fondato a Milano nel 1530 da Sant’Antonio Maria Zaccaria, un medico di nobile famiglia originario di Cremona, che si era dedicato alla formazione del clero e del popolo e alla cura spirituale delle anime, ispirandosi alla figura di San Carlo Borromeo, Vescovo di Milano, il quale aveva riposto grande fiducia in quella nuova famiglia religiosa. Zaccaria aveva strutturato la sua famiglia religiosa in tre Collegi: quello dei sacerdoti: i Barnabiti (dal nome della chiesa madre di San Barnaba a Milano); quello delle religiose: le suore Angeliche, il terzo collegio formato dai laici: i “Coniugati” o “Maritati di San Paolo”

Padre Ambrogio dopo gli studi di teologia fu ordinato sacerdote, risiedendo dapprima a Milano nella chiesa di San Barnaba, per essere poi trasferito a Bologna nella parrocchia di San Paolo; quindi a Roma a San Carlo ai Catinari, quindi a Perugia nella casa dei Padri Barnabiti, attigua alla Chiesa del Gesù, in via Alessi 1, in un piccolo immobile in affitto. Nel settembre 2020 è tornato a Bologna, ospite del Collegio di San Luigi.

Chi scrive ricorda la solenne cerimonia religiosa del 20 settembre 2020, tenutasi nella chiesa del Gesù presieduta dal Cardinale Gualtiero Bassetti quando celebrò l’ultima Messa antecedente la partenza definitiva dei tre Padri Barnabiti (il Superiore Padre Camillo Corbetta e Padre Antonio Manzana). A quella data si temeva la chiusura della chiesa, dopo ben quattrocento anni di presenza barnabitica in città. E così, pochi giorni dopo quell’ultima Messa, Padre Bertini, prelevato da un’auto messa a disposizione dal Rettore del Collegio di San Luigi, raggiunse Bologna, per il meritato riposo.

Non passò molto tempo che la chiesa fortunatamente fu riaperta con il nuovo Rettore Don Mauro Angelini che col suo carisma è riuscito a ridarle slancio, mantenendola molto attiva.

Tornando al caro Padre Ambrogio in quell’anno 2020 aveva avuto ancora problemi di salute, le gambe malferme, qualche mese prima era accidentalmente caduto a Porta Marzia. Soccorso e ricoverato, uscito dall’ospedale, tentava con tutte le sue forze di rimanere operoso, anche continuando ad officiare messa.

I tratti distintivi della personalità del caro Padre Bertini erano umani e culturali. Faceva simpatia la sua cordialità insieme alla semplicità, disponibile all’ascolto, dall’animo giocoso, faceto, sempre sorridente e spiritoso. Dal lato culturale una notevole competenza nell’arte, in quanto pittore lui stesso e studioso di storia dell’arte e letteralmente affascinato dal Barocco. Credo il suo autore preferito di cui sapeva parlarne minuziosamente, fosse Pietro da Cortona (allievo del pittore fiorentino Giovannandrea Commodi). Inoltre lui stesso era un pittore appartenente ad una famiglia di artisti: un suo fratello pittore, aveva dipinto in alcune chiese del Nord e a Pioltello; un altro fratello, anche lui Barnabita, Padre Ezio era stato musicista ed anche Economo Provinciale a Bologna e a Livorno.

Padre Ambrogio aveva dipinto dei quadretti che illustravano il Vangelo, alcuni dei quali sistemati sulla parete lungo la scala dell’Oratorio dei Nobili (una delle tre cappelle al di sotto della chiesa del Gesù). Precedentemente aveva dipinto per le chiese barnabitiche di Bologna e di Roma, inoltre per quella di Roma aveva dipinto dei tondi appesi sullo scalone della comunità e che rappresentavano i santi appartenenti all’Ordine. Egli si era esercitato anche nella scultura, realizzando un busto in ceramica raffigurante la Madonna della Divina Provvidenza.

Peculiare la sua collaborazione artistica con la CEI del Nord Italia che gli aveva commissionato una serie di disegni con cui illustrare brani del Vangelo redatto in lingua Sinti, per le comunità nomadi –Il Vangelo degli Zingari-appunto.

Padre Ambrogio inoltre aveva dimostrato anche doti di Economo (come suo fratello) sapendo muoversi agevolmente tra conti e consuntivi e di Cancelliere. Nel libro del Cancelliere si registrano le notizie più importanti della Comunità di appartenenza: come le festività religiose, le attività culturali, il libro poi è firmato dai Superiori (Provinciale e Generale) in visita alla Comunità, assieme ai Libri Contabili dell’Economo e ai Registri delle Messe.

L’incarico di Cancelliere   qui alla Chiesa del Gesù in seguito fu assunto da Padre Manzana al suo arrivo in Comunità nel 2007 e quello di Economo dal Superiore Padre Camillo Corbetta. I faldoni con le notizie relative ai 400 anni di presenza dei Barnabiti a Perugia sono conservati nell’archivio della Chiesa del Gesù, una documentazione storica interessante!

Nel settembre 2020 spettò al Padre Manzana, in qualità di Cancelliere appunto, di concludere la Cronaca locale dei Barnabiti, lo ha fatto ricapitolando il tutto col motto dei Gesuiti, (presenti alla chiesa del Gesù prima dei Barnabiti). “Ad Maiorem Dei Gloriam”!

Da più di due mesi il caro Padre Ambrogio non è più tra noi. Rimane il ricordo affettuoso della sua garbata persona. Lo rammentiamo nella preghiera!

Aureliana Del Commoda