Raccolta differenziata al 68,3% a livello regionale
I dati delle raccolte differenziate a livello regionale e le performance dei diversi comuni dell’Umbria al centro del VII EcoForum sull’economia circolare, in programma venerdì 16 febbraio, dalle ore 10, al Teatro Mengoni di Magione, e trasmesso online sui canali social di Legambiente Umbria.
Nel contesto dell’EcoForum verranno illustrati i dati del 2022, con focus sulla qualità della frazione organica che, dal 2019, anno in cui come regione si erano registrati i risultati migliori, con una frazione organica molto buona, sta peggiorando da un punto di vista qualitativo.
Come spiegano bene gli addetti ai lavori: tra i motivi dell’abbassamento della qualità della raccolta c’è il fatto che alcuni cittadini continuano a mettere nel rifiuto organico materiali non compostabili, principalmente plastica.
Come spiega Alessandra Santucci, responsabile rifiuti e suolo di Arpa Umbria: “L’approfondimento sul dato della qualità del rifiuto organico si è reso necessario perché anche a livello nazionale il Cic (Consorzio italiano compostatori) rileva un peggioramento della qualità con un aumento delle plastiche non compostabili nel rifiuto organico e questo si ripercuote direttamente sulla riciclabilità del rifiuto stesso che in presenza di plastiche diventa più complesso e non fa lavorare in modo ottimale gli impianti di compostaggio presenti anche in Umbria“.
A ricordarci come deve essere fatta correttamente la raccolta della frazione organica, venerdì 16 febbraio, ci sarà anche Federico Valentini, advisor di Biorepak, il consorzio nazionale per il riciclo organico degli imballaggi in plastica biodegradabile e compostabile.
In merito ai dati quantitativi delle raccolte differenziate, ricordiamo che quelli ufficiali sui rifiuti dell’anno appena passato dimostrano chiaramente che, sebbene la raccolta differenziata in Umbria sia oggi al 68,3% a livello regionale, all’interno dei vari sub-ambiti regionali (Alta valle del Tevere, Perugia-Trasimeno, Valle Umbra Sud e provincia di Terni) il quadro è molto vario. Si confermano molto buone le performace del sub-ambito 4 (provincia di Terni), con alcuni comuni al 90% di differenziata come Calvi dell’Umbria e Otricoli, e altri comunque attorno all’80% (Terni stessa era al 76,4% a fine 2022), mentre l’intero sub-ambito della Valle Umbra Sud (folignate-spoletino e Valnerina), continua anno dopo anno a mantenere una inaccettabile distanza dagli standard degli altri comuni, rappresentando quindi un evidente freno per il raggiungimento degli obiettivi che la Regione si era data.
In totale sono 30 i comuni che hanno centrato l’obiettivo minimo del 72% posto dal nuovo piano rifiuti al 2028. Poi abbiamo altri 29 comuni che hanno percentuali superiori al 65%, l’obiettivo minimo posto come noto dal famoso decreto Ronchi. Abbiamo infine i restanti 33 comuni che non raggiungono nemmeno il 65%, di cui ben 11 non superano nemmeno il 35%, per di più associati a elevati valori di produzione rifiuti pro capite, come avviene in alcuni centri del sub-ambito 3, che sono di fatto sprovvisti di raccolta differenziata. Segnaliamo inoltre che nel corso degli ultimi due tre anni alcune amministrazioni hanno finalmente intrapreso un percorso di cambiamento che in molti casi ha dato subito risultati e che li ha portati a percentuali elevate di differenziata. Parliamo nello specifico di Magione, Castiglione del Lago, San Giustino e Passignano sul Trasimeno. I numeri della regione e quindi le prospettive di miglioramento, così come le criticità, saranno oggetto di un panel specifico all’interno dell’EcoForum che vedrà la presenza, tra gli altri, di Luca Proietti, direttore Arpa Umbria; Giuseppe Rossi, direttore Auri; Urbano Barelli, presidente Gesenu e Silvia Burzigotti, assessore all’Ambiente del Comune di Magione. L’EcoForum è promosso e realizzato da Legambiente Umbria, con il patrocinio del Comune di Magione, la collaborazione scientifica di Arpa Umbria, il supporto di Gesenu, TSA, Consorzio Biorepack, Coop Centro Italia, Cartiere di Trevi e il contributo della Cooperativa Pescatori del Trasimeno. L’EcoForum varrà anche come evento di formazione con il riconoscimento dei crediti per giornalisti ed ingegneri, grazie alla collaborazione dei rispettivi ordini professionali.