‘I bambini della Valnerina raccontano’, Fior di Cacio apre con un libro sulle memorie della Valnerina

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La presentazione sabato 14 giugno alle 10.30 all’Auditorium di Santa Caterina d’Alessandria a Vallo di Nera

   

Aprirà con un evento speciale dedicato alla memoria orale e alla cultura contadina della Valnerina la ventunesima edizione di Fior di Cacio, che si terrà a Vallo di Nera sabato 14 e domenica 15 giugno, con il sostegno del Consorzio del bacino imbrifero montano (Bim) del Nera e Velino della provincia di Perugia. All’Auditorium di Santa Caterina d’Alessandria, sabato alle 10.30, infatti, verrà presentato il libro ‘I bambini della Valnerina raccontano’, piccole storie di metà Novecento, un vero e proprio viaggio nell’antologia dei ricordi, narrato da chi è cresciuto tra le montagne, i pascoli e i mestieri di una volta. Attraverso parole semplici e autentiche, i bambini di ieri, oggi adulti custodi di tradizioni, condividono emozioni, aneddoti e gesti quotidiani di un mondo che sembra lontano, ma che resta ancora nei cuori di chi l’ha vissuto. Dalle narrazioni scaturisce uno spaccato sociale ed economico della Valnerina di metà Novecento, caratterizzato da eventi e cambiamenti consistenti. Le figure dei bambini si muovono in uno scenario particolare, protagonisti attivi della vita familiare e paesana. L’iniziativa apre ufficialmente il ricco programma di Fior di Cacio 2025, la manifestazione che ogni anno celebra il formaggio artigianale e i prodotti della terra umbra, animando le suggestive vie di Vallo di Nera con degustazioni, musica, laboratori e spettacoli. Il libro, frutto di un lavoro collettivo durato qualche mese, è più di un incontro: è un ponte tra generazioni, un modo per tramandare valori e tradizioni attraverso il racconto, restituendo voce e dignità alla memoria rurale del territorio. La pubblicazione è edita dal Cedrav, Centro per la documentazione e la ricerca antropologica in Valnerina e nella dorsale appenninica, ed è stata realizzata dall’antenna ecomuseale della Casa dei racconti di Vallo di Nera e dall’Associazione culturale ‘Il giardino di Matisse’. La stampa è della Nuova Eliografica, di Spoleto.

In quasi centocinquanta pagine, vivono racconti, protagonisti e immagini fotografiche dell’epoca, raccolte coinvolgendo sessanta narratori provenienti da tutti i dieci comuni perugini della Valle del fiume Nera: da Norcia a Scheggino, da Cascia a Sant’Anatolia di Narco, passando per Monteleone di Spoleto, Poggiodomo, Preci, Sellano, Cerreto di Spoleto e, ovviamente, Vallo di Nera.

“Ricordare e condividere i ricordi con gli altri rafforza i legami sociali – ha affermato il sindaco di Vallo di Nera, Agnese Benedetti – creando un senso di appartenenza e di comunità. Fino a quando c’è qualcuno accanto a noi che ha vissuto le stesse esperienze e condivide gli stessi ricordi, la linea del tempo è più chiara e strutturata”.

La direttrice del Cedrav, Caterina Comino, che insieme al Consiglio d’amministrazione dell’ente ha fatto propria l’indagine, si ritiene entusiasta di “contribuire alla valorizzazione dei ricordi dell’infanzia, considerando l’iniziativa di grande interesse antropologico e storico-culturale”.

“È da queste memorie – ha aggiunto la presidente del Giardino di Matisse, Manuela Amadio, che è anche la responsabile del Museo della fiaba di Scheggino – che nasce il desiderio di ascoltare e custodire le storie dell’infanzia dei bambini di ieri, quelli cresciuti tra le montagne e i piccoli paesi della Valnerina. Perché ogni ricordo è un frammento prezioso di identità, un riccio di ferro da lucidare con amore e tenere custodito”.