“Nel provvedimento del ministero scelte già fatte dalla Regione”
“Tutte le sirene che tutti i giorni sentiamo contro la sanità regionale sono state puntualmente smentite dai numeri e anche dal provvedimento che è stato messo in campo dalla presidente Meloni e dal ministro Schillaci, il quale ricalca in prospettiva quanto avevamo già disegnato da tempo come Regione Umbria”.
Lo ha affermato l’assessore regionale alla salute, Luca Coletto, commentando ai microfoni dell’ANSA il provvedimento approvato in Consiglio dei ministri, che riorganizza il sistema delle liste di attesa, e i dati Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali) relativi al monitoraggio dei tempi di attesa, pubblicati dal Corriere della Sera insieme ad una intervista al ministro.
“La realtà dei fatti dimostra che quelli che criticano sono ed erano dei detrattori, perché le amministrazioni parlano solo per numeri, dati e provvedimenti” dichiara Coletto per poi andare nel dettaglio della raccolta dati: “Questa certifica che l’Umbria non è sicuramente l’ultima per quanto riguarda le liste di attesa, ma anzi.
Il Corriere della Sera mette in evidenza due ambiti ben precisi come l’ecografia addome e la Tac. Per l’ecografia le prestazioni garantite entro i 60 giorni, esaudite al 100%, vedono la regione al primo posto, mentre per quelle entro i dieci giorni siamo al 90,8%, superiori quindi a quello che è lo standard definito dal ministero della sanità e da Agenas. In merito ai tempi di attesa per quanto riguarda le Tac, prestazioni spesso inappropriate, sono al 96,8% le prestazioni entro 60 giorni e al 97% quelle entro dieci giorni”.
Questi numeri quindi per Coletto
“vanno a certificare e validare il lavoro fatto in questi anni oltre che ad anticipare tanti provvedimenti che arrivano dal governo che parlano sostanzialmente di temi che per quanto riguarda l’Umbria sono già noti”.
Andando nel dettaglio, l’assessore regionale sottolinea la gestione regionale del Cup:
“Già da qualche anno noi lo abbiamo centralizzato a livello regionale per vedere le agende del pubblico ma anche soprattutto le agende del privato autorizzato e accreditato. Altro aspetto positivo – ha sottolineato ancora Coletto – è che viene fatto pagare il ticket a chi non si presenta agli appuntamenti”.
Altrettanto importante secondo Coletto è la questione della chiarezza sulle prescrizioni:
“Nel provvedimento si dice che il medico prescrittore deve prescrivere con appropriatezza e deve mettere nella prescrizione il sospetto diagnostico”.
Una ulteriore “cosa nota” per la Regione, e letta quindi ancora “con piacere” da Coletto, è il fatto che una volta preso in carico dallo specialista ambulatoriale per il paziente non c’è ritorno dal medico di base per una ulteriore prescrizione, “cosa anche questa che avevamo scritto in più delibere” commenta l’assessore.
Anche sul fronte dei “gettonisti” Coletto esprime piena soddisfazione evidenziando che “l’Umbria non li ha mai avuti”.
“Ho già dichiarato rispondendo a più interrogazioni – spiega Coletto – che l’Umbria ha sempre avuto lavoratori autonomi che servivano a rimpiazzare le mancanze dei medici. Ed il provvedimento parla di lavoratori autonomi in alternativa, cosa che per noi non è quindi una novità visto che abbiamo sempre percorso questa strada”.
Una ulteriore questione che per l’Umbria “non è nuova” è la riorganizzazione dei laboratori:
“L’abbiamo attivata da tempo e la stiamo monitorando in modo tale da non togliere nulla a nessuno per rendere così appropriata la presenza dei laboratori in funzione delle necessità del territorio”.
Un insieme di azioni quindi che trovano d’accordo l’assessore regionale con la speranza
“che ci siano le annunciate risorse che noi abbiamo già provveduto ad anticipare. I primi risultati dell’ultima revisione del piano liste di attesa li abbiamo già – evidenzia ancora Coletto – visto che nel giro di 15 giorni abbiamo esaurito 1400 richieste in più rispetto al passato. Entro il 20 giugno avremo ancora nuovi numeri che andranno a giustificare l’appropriatezza della nostra pianificazione in tema di liste di attesa”.
Coletto si attende quindi un buon risultato nel 2024 anche perché
“abbiamo precorso tutti quelli che sono gli indirizzi a livello nazionale. Lo diciamo con estrema soddisfazione – conclude – perché siamo riusciti a valutare in prospettiva quelle che erano le evoluzioni positive nella pianificazione sanitaria, le stesse che ha messo in campo adesso il ministero”.