Case green: la Lega Gubbio contro la direttiva dell’Unione Europea

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“Sindaco e giunta si attivino per impedire la presentazione e l’approvazione della direttiva europea che prevede che entro il 1° gennaio 2030 tutti gli immobili residenziali dovranno raggiungere almeno la classe energetica E”. A chiederlo sono i consiglieri comunali della Lega Gubbio Michele Carini e Sabina Venturi.
“Entro il 2033 dovranno arrivare alla classe D ed essere ad emissione zero nel periodo compreso tra il 2040 e il 2050 – proseguono i leghisti – La maggior parte degli immobili di cui si compone il patrimonio edilizio italiano, composto da oltre 57 milioni di unità immobiliari, ha una classe energetica di riferimento tra G e F.  La richiesta dell’Europa comporterà per gli stati membri l’obbligo di ristrutturazione del patrimonio edilizio; in caso contrario potrebbero essere applicate delle sanzioni alle singole nazioni. Gli immobili che non verranno adeguatamente riqualificati perderanno di valore.
L’Italia ha visto crescere il proprio tessuto urbano tra gli anni ’60 e ’80 con una netta diminuzione delle costruzioni dei decenni successivi. Molti edifici sono precedenti alle normative sul risparmio energetico e sulla sicurezza sismica e quindi necessitano di ingenti investimenti economici per il raggiungimento dei minimi previsti dalla Commissione europea. I vari interventi – spiegano Carini e Venturi – opere di ristrutturazione e ammodernamento come il come cappotto termico, sostituzione degli infissi, nuove caldaie a condensazione, pannelli solari, diventeranno un vero e proprio salasso per le tasche dei cittadini.
La Commissione Europea non ha tenuto conto delle peculiarità del tessuto urbano del nostro paese che si contraddistingue per delle forti differenze anche al suo interno: ha in altre parole dimostrato di non conoscere le caratteristiche degli stati membri. La burocrazia europea torna dunque a colpire il tessuto economico e patrimoniale italiano questa volta sotto la bandiera della transizione ecologica. Chiediamo – concludono i due consiglieri – a chi di dovere di opporsi a questa scelta green, imposta dall’alto, in maniera indistinta e che penalizza la proprietà privata”.