Barberini chiarisce le sue dimissioni

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Vaccini, Barberini:
 
   

Dopo aver dato le dimissioni, l’ex Assessore regionale a Sanità, Coesione sociale e Welfare, Luca Barberini, ha fatto chiarezza su questa sua decisione. Nella conferenza stampa svoltasi a Palazzo Cesaroni (Sala Partecipazioni), lo stesso Barberini ha spiegato come il motivo principale e determinante sia stato la nomina dei direttori generali da parte della Giunta.

“Le nomine sono state fatte senza la mia partecipazione. Non c’era alcuna urgenza di farle tutte in pochi giorni, o meglio in pochissimi minuti. Avevamo tempo fino al 29 febbraio. C’era una possibilità di ragionare e continuare a riflettere, era nei fatti e non l’abbiamo saputo utilizzare, o almeno da altri non è stata colta questa mia disponibilità alla partecipazione e al confronto”.

Dalle parole dell’ex assessore traspare amarezza e rammarico.

“Per i margini di manovra devono essere fatti passi da entrambe le parti. Io ne ho fatti tanti, noi abbiamo la necessità di recuperare l’azione politica, che sia basata sul rispetto dei valori delle idee delle singole persone, che hanno dato un contributo importante alla vittoria di questa coalizione, alla realizzazione di un progetto e non possono essere cacciati fuori”.

Nel corso della conferenza stampa, si è chiesto a Barberini di una possibile crisi politica. L’ex assessore così ha risposto.

“Si dimette l’assessore alla sanità, la delega più importante della regione, credo che possa considerarsi una crisi politica. C’è da costruire un nuovo patto fondativo per realizzare un progetto che vada incontro alla soddisfazione di risultati importanti per dare risposte ai tanti bisogni dei cittadini”.

Al termine dell’incontro, Barberini ha voluto ringraziare tutti coloro che in questi ultimi giorni hanno sostenuto le sue idee e i suoi principi.

“Sono stati 7 mesi entusiasmanti che mi hanno visto impegnato in un ruolo istituzionale importante, una bella delega che tocca l’80 per cento del bilancio regionale, una delega che va a toccare i bisogni quotidiani degli umbri, ai quali dobbiamo dare risposte di un certo tipo”.