Baby gang, i segretari del Siap Umbria e Perugia, D’Acciò e Massari lanciano l’allarme

267
Nella foto: Vincenzo D'Acciò, segretario regionale Siap Umbria

“Più controlli nei luoghi dove si riuniscono e cambiamento culturale, per prevenire questi fenomeni sempre più diffusi”

   

“Le ultime vicende di cronaca, che hanno visto protagoniste le baby gang, ci pongono una seria riflessione sulla necessità di prevenire simili fenomeni, che vedono sempre più gli adolescenti commettere, consapevolmente o inconsapevolmente, reati di una certa importanza”.

A dirlo Vincenzo D’Acciò e Giacomo Massari, rispettivamente segretari regionale e provinciale del Siap Umbria e Perugia.

“È necessario un cambiamento culturale –  prosegue la nota stampa –, coinvolgendo tutti, a partire dai genitori, oltre agli stessi ragazzi facendoli comprendere quali possono essere le conseguenze relative alle loro azioni. Dall’altro lato è indispensabile un monitoraggio attraverso maggiori servizi mirati nei luoghi in cui si ritrovano questi giovani, che con i loro comportamenti spavaldi e gradassi, seminano il panico fra coetanei e residenti: via Cortonese, Pian di Massiano e al centro commerciale Il Gherlinda. Oltre a dotare di maggiori risorse umane chi principalmente ha il compito di investigare questa nuova realtà. Ogni istituzione della società – concludono D’Acciò e Massari –, quindi, dalla famiglia alla scuola, dai servizi sociali del Comune alle forze dell’ordine, ha un ruolo fondamentale affinché i ragazzi capiscano come ci si debba comportare in comunità, rispettando le regole, il prossimo e i beni comuni. Solo unendo le forze e le competenze è possibile avere risultati concreti contro il fenomeno allarmante delle Baby gang”.