Al via le celebrazioni “Raffaello in Umbria”. Tre grandi mostre e tanti laboratori, convegni e conferenze in tutta la regione
Si comincia ad aprile con “Raffaello in Umbria e la sua eredità”; a giugno sarà la volta di “Fortuna e mito di Raffaello in Umbria” e ad ottobre di “La Fortuna della Pala Baglioni di Raffaello nelle copie perugine”. Tre grandi mostre che hanno ottenuto il logo del Comitato Nazionale Istituito dal Ministero dei Beni e delle attività culturali e del Turismo, a cui si affiancano laboratori, convegni, conferenze e tanti eventi che coinvolgono alcune tra le più importanti istituzioni del territorio. Nel segno di Raffaello.
“Perugia celebra Raffaello” è il ricco programma con il quale il capoluogo umbro, a 500 dalla sua morte, rende omaggio al grande Maestro di Urbino che a Perugia ha svolto una parte significativa della sua formazione e che qui ha realizzato numerose e importanti opere, tra cui il capolavoro conservato presso la Cappella di San Severo, unico ancora presente in città. L’iniziativa si inserisce nel più ricco programma di celebrazioni “Raffaello in Umbria” coordinato dal Comitato organizzativo regionale.
Questa mattina, nella Sala della Vaccara di Palazzo dei Priori, è stato presentato il progetto alla presenza dei rappresentanti dell’amministrazione comunale e, in particolare, dell’Assessorato alla Cultura che coordina le attività, della Fondazione CariPerugia Arte e della Fondazione Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci”.
Un omaggio doveroso da parte della città a Raffaello, che a Perugia è legato per questioni biografiche e per produzione artistica, con la duplice volontà di realizzare appuntamenti espositivi e costruire un percorso diffuso in città che funga da collettore di varie iniziative, di modo che il visitatore possa avere una visione ampia e capillare di Perugia. Il circuito sarà identificato da un apposito logo realizzato partendo da una approfondita analisi iconografica raffaellesca che ha interessato le opere del periodo perugino.
“Perugia celebra Raffaello” oltre alle tre mostre comprende iniziative dell’Università degli Studi di Perugia, dell’Università per Stranieri, della Fondazione Post – Officina per la scienza e della Fondazione Orintia Carletti Bonucci che hanno messo a punto una serie di incontri, conferenze ed eventi per conoscere più da vicino Raffaello, la sua storia e la sua pittura. A vario titolo apporteranno un importante contributo anche la Soprintendenza Archeologica, di Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria e la Soprintendenza Archivistica e Bibliografica per l’Umbria e le Marche, l’Archivio di Stato di Perugia, il Museo del Capitolo della Cattedrale di Perugia, il Nobile Collegio del Cambio, il Nobile Collegio della Mercanzia, l’Arcidiocesi di Perugia Città della Pieve, il Museo degli Strumenti Musicali Antichi. Parallelamente agli eventi culturali, sono in corso di attivazione sinergie e partnership che coinvolgeranno realtà come Trenitalia, Busitalia, Saba-Sipa e la Sase, la società che gestisce l’aeroporto regionale dell’Umbria, la Camera di commercio di Perugia la Confcommercio Umbria ed altre ancora, con l’obiettivo di promuovere il circuito ed offrire anche agevolazioni ai visitatori.
GLI APPUNTAMENTI – Il primo appuntamento in programma è la mostra “Raffaello in Umbria e la sua eredità”, che aprirà l’8 aprile a Palazzo Baldeschi al Corso, organizzata dalla Fondazione CariPerugia Arte in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti Pietro Vannucci.
Grazie a questa collaborazione è stato possibile progettare un percorso espositivo originale che coniuga una suggestiva parte multimediale, con straordinarie immagini immersive, ad una prettamente espositiva. Il riconoscimento alla mostra del Comitato Nazionale per la celebrazione dei 500 anni dalla morte di Raffaello è di grande soddisfazione e premia l’impegno e il lavoro di tutti coloro che hanno collaborato per creare un progetto espositivo che aveva sin dall’inizio l’ambizione di assumere un respiro nazionale ed internazionale.
La sezione multimediale della mostra ricostruirà l’universo pittorico di Raffaello animando con immagini e voce narrante alcune sale del palazzo con effetti e visioni di prestigiosissime opere che appartengono alla sua attività umbra, nel periodo compreso tra il 1500 e il 1504-1505. Parte di questo suggestivo racconto si focalizzerà anche su materiali archivistici che parlano di Raffaello e del suo rapporto con l’Umbria in mostra grazie alla collaborazione con la Soprintendenza Archivistica per l’Umbria e le Marche.
La seconda sezione, dal titolo “L’Accademia di Belle Arti di Perugia e Raffaello: da Minardi e Wicar al Novecento” è organizzata dalla Fondazione Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” in collaborazione con l’Università degli Studi di Perugia, la Soprintendenza de L’Aquila.
L’iniziativa rappresenta un appuntamento importante perché oltre l’aspetto positivo della collaborazione fra vari enti e istituzioni per una promozione a tutto tondo del patrimonio, la mostra pone in luce come Perugia, insieme a Roma, grazie alla presenza di Tommaso Minardi che dell’Accademia fu direttore, sia stata un vero epicentro, un laboratorio del Purismo, il gusto che si diffonde nella produzione di dipinti sacri e nella grande decorazione anche profana. Per tutto l’Ottocento, l’Accademia di Perugia è un vivaio di talentuosi pittori che interpretano la lezione degli antichi maestri, Perugino e Raffaello prima di tutti, attualizzandone modelli e stile..
Seguendo l’ordine cronologico degli eventi è’ in programma a giugno il taglio del nastro della mostra “Fortuna e mito di Raffaello in Umbria” promossa dal Comune di Perugia, che verrà realizzata presso il Museo civico di Palazzo della Penna. L’evento espositivo, che resterà aperto fino a settembre, intende ripercorrere la fortuna e il mito dell’Urbinate attraverso dipinti, incisioni, disegni, ceramiche e vetri dipinti, dal Cinquecento al Novecento, e propone un percorso che costituisce un parallelo, sul piano delle testimonianze visive, dei numerosi documenti letterari e di storia della critica che pure saranno oggetto dell’esposizione.
Dal 3 ottobre 2020 al 10 gennaio 2021 la Galleria Nazionale dell’Umbria propone una mostra dedicata alla fortuna dell’opera più importante dipinta dal pittore per Perugia: la pala ultimata nel 1507 per la cappella della famiglia Baglioni in S. Francesco al Prato. La tavola centrale, raffigurante il Trasporto di Cristo al sepolcro, venne trafugata per volontà di Scipione Borghese nel 1608, lasciando un vuoto profondo in città. L’ammirazione dei perugini è testimoniata dall’importante numero di copie che ne furono tratte, quattro delle quali sono conservate proprio presso la Galleria Nazionale dell’Umbria. La mostra presenterà quelle di maggiore qualità, dalla versione dipinta nel 1554 da Domenico Alfani – amico e sodale di Raffaello – e da suo figlio Orazio, appartenente appunto alla collezione del museo, alla nota replica eseguita per l’abbazia di San Pietro dal Sassoferrato. Una campagna di studi, restauri e indagini diagnostiche consentirà di approfondire l’argomento, permettendo alcune necessarie puntualizzazioni.
L’Università di Perugia, membro del Comitato regionale Raffaello in Umbria partecipa attivamente alle manifestazioni organizzate all’interno del programma Perugia celebra Raffaello che vede la presenza di due mostre sotto la diretta responsabilità scientifica di docenti dell’Ateneo. Inoltre l’Ateneo, per celebrare il ruolo cruciale della cultura figurativa umbra nella formazione del pittore e della sensibile influenza da lui esercitata nel tessuto artistico regionale, intende organizzare una serie di incontri divulgativi a carattere scientifico nella città di Perugia e nella Regione.
Saranno inoltre organizzati seminari ed eventi che prevedano il confronto del pubblico con dimostrazioni di studi non invasivi delle opere d’arte (Laboratorio già attivo presso il Dipartimento di Chimica).
Sono 4 gli appuntamenti in calendario, tra aprile ed ottobre, inseriti nel ciclo di conferenze curato da Michele Dantini per iniziativa dell’Università per Stranieri di Perugia. Ciascuna conferenza chiama a testimoni della fortuna otto-novecentesca di Raffaello artisti, scrittori o storici dell’arte di grande fama, che hanno riconosciuto nel pittore umbro un illustre mentore, come Fëdor Dostoevskij, Friedrich Nietzsche, Bernard Berenson, Edgar Wind o Ernst Gombrich; e si propone di dimostrare, con il contributo di critici e artisti contemporanei, come anche da Raffaello si diramino temi e sollecitazioni di grande importanza per l’arte, la letteratura e la storia dell’arte più recente.
Il POST- Perugia Officina per la Scienza e la Tecnologia proporrà un programma di eventi volti a coinvolgere le famiglie e tutti coloro che intendono scoprire il linguaggio artistico di Raffaello dal punto di vista del rapporto tra arte e scienza. Le iniziative dureranno da aprile fino a novembre 2020 e interesseranno sia gli spazi museali che la piazza antistante il POST. In programma, oltre ad una serie di laboratori per ragazzi che affronteranno i tratti salienti della vicenda artistica del pittore, anche una cena rinascimentale.
A partire dal mese di marzo 2020, la Fondazione Orintia Carletti Bonucci, in collaborazione con il Corso di laurea triennale in Beni Culturali, con il Corso di laurea magistrale in Archeologia e Storia dell’Arte, con il Dottorato in Storia, Arti e Linguaggi nell’Europa Antica e Moderna (curricula in Storia, culture e immagini del mondo antico e Storia, culture e immagini dal Medioevo all’età contemporanea), con la Scuola di Specializzazione in Beni Storico Artistici e con il Laby – Laboratorio per la Biologia delle Immagini dell’Università degli Studi di Perugia, organizza quattro incontri di storia dell’arte sul tema Raffaello e il suo mito.