Adolescenza, ad Assisi giornata informativa per gli operatori del settore

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“Sono ormai tante le professionalità sorte intorno alle difficoltà comportamentali dei bambini e degli adolescenti e molti i fronti attraverso i quali fornire supporto. Per contro, diventa sempre più difficile riuscire a distinguere dove il disturbo coincide con il passaggio critico di un periodo colmo di trasformazioni o dove invece si può parlare di comportamento patologico”. Questo è quanto emerso nell’iniziativa dedicata alla formazione degli operatori che lavorano con bambini e adolescenti, ideata e organizzata dalla cooperativa sociale ‘La goccia’ di Bastia Umbra, che si è tenuta al Centro congressi Valle di Assisi. A guidare i lavori Alberto Busnelli, psichiatra e consulente dell’équipe educativa de ‘Il sentiero dei tigli’, la comunità per minori con sede a Passaggio di Bettona. Molti i partecipanti all’incontro, ciascuno in rappresentanza della propria professione: insegnanti, assistenti sociali, psicologi, psichiatri, addetti del centro di giustizia minorile, educatori e operatori, tutte figure che, a vario titolo, contribuiscono al percorso di crescita dei minori problematici. Per evitare conflitti di competenze che potrebbero finire per danneggiare la persona che ha più bisogno di aiuto, i vari punti di vista e le differenti esperienze si sono confrontati nella convinzione che, mai come nel periodo adolescenziale, l’aspetto pratico del ‘che fare’ diventa preponderante rispetto alle linee teoriche di riferimento. “Tutti i presenti – hanno sottolineato i promotori dell’evento – hanno ribadito la difficoltà di discriminare il disturbo dalla patologia e gli stessi invitati sono stati coinvolti in un percorso proattivo e dinamico nel quale hanno potuto palesare le proprie difficoltà di fronte ai casi specifici e nel contempo suggerire soluzioni funzionali e possibili progetti vincenti. La giornata è quindi servita anche a stabilire nuove connessioni tra diverse professionalità che potrebbero risultare utili nel lavoro di tutti i giorni, di fronte a casi complicati di adolescenti disagiati”. “È stata una giornata utile – hanno spiegato gli organizzatori – ad allargare le visioni e, probabilmente, per creare una nuova consapevolezza nell’osservare l’adolescente ‘difficile’ in tutte le sue sfaccettature. Sono tante, infatti, le variabili che rendono ogni vicenda o storia dissimile all’altra. Risulta quindi più che mai necessario avere la capacità di non restare ingessati nelle proprie teorie ma mettere insieme le tante tessere del puzzle che sono racchiuse in questi ragazzi difficili. Non a caso, al termine dei lavori, le tappe del dialogo sono state simbolicamente tradotte proprio in tante tessere di un puzzle, un disegno nel quale la prospettiva non è univoca ma è il colore di ciascuna tessera a fare la differenza. Ci si è lasciati in un clima positivo, dandosi appuntamento per un prossimo congresso che approfondirà questi stessi temi e si terrà a primavera”.